Napoli, uno schiaffo alle critiche:
Ancelotti lancia la sfida alla Juve

Napoli, uno schiaffo alle critiche: Ancelotti lancia la sfida alla Juve
di Francesco De Luca
Domenica 19 Agosto 2018, 08:13 - Ultimo agg. 16:05
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È ricominciato il duello Juve-Napoli. I campioni hanno sudato e non solo per il gran caldo per battere il Chievo a Verona (rinviato l'appuntamento di Cristiano Ronaldo con il primo gol italiano). I loro rivali della scorsa stagione hanno piazzato un colpo pesante sul campo della Lazio con Milik e Insigne. Successo meritato, difeso con il cuore da una squadra che ha giocato con carattere e umiltà, oltre che con una buona organizzazione.

Accompagnati all'Olimpico da eccessivo pessimismo, gli uomini di Ancelotti si erano complicati la vita dopo 25', quando Immobile, sfruttando il lancio di Acerbi, aveva messo a sedere Albiol, Koulibaly e Mario Rui e battuto Karnezis. È stata questa prodezza del bomber di Torre Annunziata a scuotere il Napoli, che Ancelotti aveva presentato con l'assetto più logico. La squadra si è ricompattata tatticamente e psicologicamente, ha offerto meno spazi e ha sfruttato Milik, la grande risorsa dell'attacco che per due stagioni era stato costretto per molti mesi ad osservare i compagni a causa di gravissimi infortuni. Il polacco ha finalizzato un'azione tipica del calcio sarriano - lancio di Insigne dalla sinistra e assist di Callejon al centro - e in quel momento la partita ha cambiato corso. È emersa la personalità del Napoli, della squadra dei 91 punti ben sistemata in campo da Ancelotti. La capacità di credere in se stessi, anche partendo dallo 0-1, è l'elemento di forza di un gruppo che Mr. Champions ha subito apprezzato e difeso da premature critiche. Ve ne erano state anche su Insigne, che ha chiuso la partita con un numero dei suoi, un tiro a giro dopo la combinazione Hysaj-Allan.
 
 

La difesa del vantaggio è stata attenta contro una Lazio che ha confermato di avere nella continuità di rendimento il suo limite. Ha funzionato bene l'assetto del centrocampo azzurro, con la copertura che assicura Allan e i progressi di Hamsik in cabina di regia. Pratico com'è, Ancelotti non ha tardato a schierare Diawara al posto del capitano e ad inserire Rog per proteggersi. La Lazio ha attaccato con la forza della disperazione e ha sfiorato il pari, negato dal palo destro della porta di Karnezis. Era fondamentale partire bene ed è quello che il gruppo di Carlo ha saputo fare, saltando il primo dei due ostacoli piazzati dal calendario sulla strada del Napoli. Tra sei giorni si presenterà al San Paolo il Milan di Higuain, più fresco perché ha saltato la prima di campionato.

Fuori casa ha vinto anche la Juve, ma con sofferenze maggiori rispetto al Napoli. Si è trovata sull'1-2 in casa del Chievo, invece di assistere ai primi gol di CR7 gli spettatori del Bentegodi hanno assistito ai numeri di un suo coetaneo, Giaccherini, classe 1985 come il fenomeno portoghese. Un assist e un gol su rigore per l'ex Napoli, uno di quelli mai impiegati da Sarri quando era il tecnico azzurro. Nel finale l'ha spuntata la potenza bianconera contro i gialloblù calati alla distanza perché forse non pensavano di poter vincere contro il Pallone d'oro.
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