Milan-Napoli, Allan non corre più:
Insigne è l'unico che accende la luce

Milan-Napoli, Allan non corre più: Insigne è l'unico che accende la luce
di Pino Taormina
Lunedì 16 Aprile 2018, 07:00 - Ultimo agg. 07:05
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Inviato a Milano

Il Milan del primo tempo non rinuncia né al possesso né al pallino del gioco. Il Napoli non riesce quasi mai a fare il break, perché col pressing non ruba palla e non riparte. Nella ripresa la pressione degli azzurri aumenta ma anche il rischio del contropiede avversario. Non c'è la brillantezza necessaria nella circolazione della palla che è poco rapida. Ma il miracolo di Donnarumma «core 'ngrat» i tre punti sarebbero arrivati. 
 
 

6,5 REINA
Gli fa bene l'aria di Milano, quella che respirerà a pieni polmoni nella prossima stagione. È provvidenziale con una uscita con i pugni; poi compie una piroetta e colpisce con il tacco il pallone che sembra un gioco da ragazzi ma non lo è e infine compie una parata decisiva su un bolide dal limite dell'area di Calhanoglu. Nella ripresa solo tanta attenzione, che basta e avanza.

6 MAGGIO
Calhanoglu fa venire i brividi, soprattutto quando lo attacca sul suo piede debole, ovvero il sinistro. Lui qui ha esordio nell'ottobre del 2000, quando era al Vicenza, non è più il ragazzino di quei tempi, ma non sfigura neppureoggi: non giocava 90 minuti dal 29 dicembre, a Crotone. È attento e puntuale anche nelle ripartenze, non fa faville ma neppure disastri. 

6,5 ALBIOL
Puntuale e sempre attento prima su Kalinic punta centrale di un tridente che ha messo spesso in allerta la difesa azzurra. Raramente lo spagnolo è costretto a tutte queste chiusure, merito del gioco aggressivo dei rossoneri. Va in soccorso spesso di Maggio nei raddoppi e segue le incursioni di Bonaventura quando sfugge ad Allan.

6 KOULIBALY
Un paio di sbadataggini le compie praticamente all'alba della partita. Sono pur sempre il suo marchio di riconoscimento. Poi però cresce di ritmo e di concentrazione, fa un recupero importante su Kalinic (22') ed è difficile vederlo perdere un duello aereo. Generoso nella ripresa, quando ostinato com'è si lascia andare anche a qualche ripartenza.

6 HYSAJ
L'impatto è importante. Rinuncia a qualche affondo, ma dal suo lato batte Suso e sa bene il macedone che basta poco per consentire al sinistro dello spagnolo di far danni. Tiene bene la posizione, anche quando è sicuro di aver messo alle corde il suo avversario che pure lo salta spesso. Non esagera mai e solo nel finale si concede qualche sbavatura. 

5 ALLAN 
Se cammini a passo di lumaca difficile riuscire a fare quello che meglio sai fare. Si capisce che è il pomeriggio sbagliato fin dal primo approccio, quando arriva lento sui rimpalli. Non recupera mai un pallone, né il suo pressing fa sbagliare l'avversario. Una gara sofferta, in uno spazio scomodo con l'obbligo di coprire quando sale Bonaventura. Compito difficile quando non c'è più freschezza

5 JORGINHO 
Certo, uno conta le palle che ha messo in circolo e pensa che sia stato brillante come sempre: ma non verticalizza mai con frequenza, a volte pare persino rallentarlo il gioco. Per aggredire il Milan che si specchia nel Napoli con un impostazione tattica assai simile, c'era bisogno di velocità di pensiero e azione. Biglia ne esce assai meglio dal duello.

5 HAMSIK 
Kessie è quello che del Milan è il più impreciso di tutti. La generosità è sempre quella da capitano, ma nella gara non mette forza fisica: a voltre trascinato dalla foga fa errori che sbilanciano tutti. Lo stringono spesso in due, con Calabria che si affretta a chiudergli l'incursione, ma con tutti gli spazi occupati avrebbe avuto bisogno di ardore. Che non aveva.

5,5 CALLEJON  
Opaco nei tempi di reazione, patisce e non poco Rodriguez anche se il duello tra i due spesso è a distanza visto che l'esterno del Milan si accentra molto spesso, lasciando in apparenza allo spagnolo praterie dove lanciarsi. I suoi tagli alle spalle della difesa vengono sempre intercettati dai difensori rossoneri: mai pericoloso in area avversaria. 

5 MERTENS 
Meglio di altre volte, ma questo non vuol dire che sia andata bene. La coppia di centrali del Milan, nonostante fosse al suo varo, se la cava piuttosto egregiamente anche se in particolare per una buona metà del primo tempo la sua presenza nei giochi offensivi è fondamentale. Poi cala, ma lo fa troppo rapidamente e troppo velocemente. E certi gol il vecchio Dries non li avrebbe sbagliato.

6 INSIGNE
C'è il suo assist di tacco nella prima conclusione del match di Mertens. Mette ardore e non è poco: poi scambi in velocità, potenti iniziative ma anche tanta imprecisione. Il Milan sa che i pericoli non possono che arrivare da lui ed è così. Prova fino allo stremo ma non gliene va bene una. Si arrabbia nel finale, perché ha cuore e capisce che lo 0-0 è un mezzo disastro.

5,5 MILIK 
Uno dei due eroi della rimonta del Chievo è stato a un passo dall'esserlo anche a San Siro. Ma il suo acuto alla Scala del calcio resta in realtà un groppo che rimane in gola: core n'grat Donnarumma si allunga come un gatto per prendere il suo diagonale. Sceglie la finezza piuttosto che la forza. Mostra in mezz'ora di avere corsa e grinta, ma oltre che per la sua stazza non fa molto altro. Errore a parte.
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