Napoli, la rabbia dei tifosi: ADL
torna ma non sarà a Liverpool

Napoli, la rabbia dei tifosi: ADL torna ma non sarà a Liverpool
di Pino Taormina
Domenica 24 Novembre 2019, 08:23
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Inviato a Milano

«Meritiamo di più» urlano delusi i tifosi dell’ultimo anello. Sono delusi per il pareggio, ovvio, ma per tutto il tempo non hanno fatto altro che incoraggiare gli azzurri. Non facile, perché lo stadio soprattutto all’inizio era una bolgia: 60 mila tifosi rossoneri, per un Milan malaticcio. La squadra saluta i propri tifosi, l’ultima volta era uscita sommersa dai fischi dal San Paolo dopo il pareggio interno contro il Genoa, senza gol e senza emozioni. Segnali di piccola ripresa, in attesa della grande notte di Champions. Lì De Laurentiis non ci sarà. Al momento ha fatto sapere il presidente del Napoli che eviterà la trasferta in Inghilterra. Probabilmente per evitare anche di incrociare la squadra, nelle ore in cui partiranno le sanzioni per l’ammutinamento del 5 novembre.

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LE SANZIONI
In ogni caso, il patron domani sarà in Italia, anche perché il suo rientro era organizzato in maniera tale da prendere parte a Milano alla riunione della Lega Serie A in cui si doveva prendere visione dell’offerta di Mediapro sui diritti tv del prossimo trienno. In ogni caso, l’assemblea è convocata e dalla Confindustria del pallone fanno intendere che De Laurentiis conferma la sua presenza. Anche perché adesso va trovata una nuova intesa sul presidente della Lega: Juventus, Inter e Roma spingono per un Miccichè-bis con le medio-piccole che stanno tutte a ruota. De Laurentiis, che un anno e mezzo fa prima minacciò l’astensione e poi diede il voto a Miccichè dovrà esprimersi: la sua posizione è spesso una linea per tutti. Ma sono anche i giorni delle multe per i calciatori. Nessun ripensamento: per De Laurentiis quello del 5 novembre è stato come un oltraggio personale. Fino a quando non verrà quantificata la misura della sanzione, gli stipendi non verranno elargiti. Ma la questione si risolverà in questa settimana: con i legali italiani (sono almeno cinque gli avvocati coinvolti nelle istanze che stanno per essere inviate ai calciatori) vanno definite ancora sia l’entità delle multe che le violazioni fatte dai calciatori nel dire di no al ritiro. L’accordo collettivo, certo, ma anche una serie di contratti (compresi quelli di immagine) che ogni calciatore firma con il club al momento dell’ingaggio. Dunque, rischia di essere una mano molto dura. A meno che, all’ultimo istante, con un gesto inedito, De Laurentiis non decida per la soluzione minima: ovvero la decurtazione del 5 per cento della mensilità lorda. Possibile? Difficile, Intanto gli stipendi sono bloccati.
 
 

L’IRA DEL PRESIDENTE
Ha visto la partita da Los Angeles, contattando al telefono il figlio Edoardo. In tribuna c’era anche Allegri; ma qui non è il calcio di una volta dove basta vedere un tecnico in tribuna per pensare che sia lui il candidato alla successione. Ancelotti non rischia nulla, neppure se dovesse perdere a Liverpool. Il braccio di ferro con la squadra continua, in ogni caso. De Laurentiis si sente come ferito dall’atteggiamento dei big a cui, prima della gara con l’Atalanta, aveva promesso sia un premio per la qualificazione tra le prime 4 che un bonus per il passaggio agli ottavi di finale. Per il campionato il patto è particolare: nel senso che i premi per le vittorie vengono rilasciati a fine stagione solo se arriva la qualificazione per la Champions. È tutto ancora a portata di mano. Con le multe, anche le contestazioni. E alla base di quello che ci sarà scritto, arriveranno le difese. Non proprio il clima idilliaco per partire per l’Inghilterra.
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