Il Napoli saluta un 2019 da incubo:
media punti disastrosa e pochi gol

Il Napoli saluta un 2019 da incubo: media punti disastrosa e pochi gol
di Bruno Majorano
Lunedì 30 Dicembre 2019, 07:30
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Tipico brindisi da 31 dicembre: «Buona fine e buon principio». Parole che suonerebbero benissimo nello spogliatoio del Napoli che infatti ha chiuso il suo 2019 con una vittoria al fotofinish sul campo del Sassuolo e si appresta a iniziare l'anno nuovo con una sfida da brividi contro l'Inter a San Paolo. Ne sono passate di cose rispetto al gennaio del 2019, a partire dall'allenatore che è cambiato il 10 dicembre scorso. La vittoria comoda sul Genk non è bastata a Carlo Ancelotti per salvare la propria panchina, visto che la decisione sulle sue sorti era stata già presa. Al suo posto è arrivato Rino Gattuso che si è presentato con una sconfitta casalinga all'esordio contro il Parma e con la vittoria all'ultimo secondo in casa del Sassuolo. Ecco perché nel 2019 del Napoli c'è anche il suo di pizzico.

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Se fossimo a scuola, oggi sarebbe tempo di voti di fine anno e le medie rappresenterebbero l'insieme dei risultati raccolti nei 12 mesi. Quelle del Napoli, però, sono disastrose. Anzi, le peggiori da 10 anni a questa parte. Nel 2019 gli azzurri hanno giocato 36 partite totalizzando appena 59 punti per una media di 1,63 a partita. Decisamente pochi se si considera che nel triennio Sarri (dal 2016 al 2019) la media non era mai scesa sotto i 2 (con picchi di 2,5 nell'anno 2017). Dicevamo del rendimento disastroso. 1,63 è un minimo di media che non veniva toccato addirittura dal 2009, quando il Napoli raccolse appena 43 punti in 38 partite con una media di 1,13 a partita. Anche questo fattore è stato decisivo nelle scelte societarie che proprio alla fine dell'anno, quando per le aziende è tempo di bilanci, hanno portato all'esonero dell'allenatore. Troppo poco per uno come Ancelotti, il leader calmo che avrebbe dovuto elevare il livello del Napoli ancora un po' rispetto all'era Sarri, ma soprattutto avrebbe dovuto portare i trofei, ovvero l'unica cosa che è mancata nel triennio di gestione dell'allenatore toscano. Niente di tutto ciò, e così De Laurentiis ha deciso di cambiare manico per tentare un'inversione di marcia con il nuovo anno. Anche dal punto di vista dei gol i risultati sono stati decisamente deludenti: appena 64 gol totali realizzati (per intenderci: nel 2017 ne erano stati segnati 96, 73 nel 2017 e 76 nel 2013), mentre 40 sono stati i gol incassati nell'arco dell'anno solare. Preoccupante di sicuro il dato delle sconfitte: 4 in tutto il periodo gennaio-giugno 2019, mentre addirittura 5 nell'inizio di questa stagione (agosto-dicembre, quando il Napoli ha giocato anche 2 gare in meno rispetto all'altra metà dell'anno).

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Nella delusione generale, però, c'è anche qualche sorriso e qualche buona notizia. Andiamo con ordine: Dries Mertens - che nel 2020 potrebbe lasciare l'azzurro perché in scadenza di contratto - ha superato Maradona nella classifica dei bomber azzurri e ha messo nel mirino Hamsik (ha segnato in tutto l'anno 17 gol tra campionato e coppe). Il belga è stato un punto fermo degli ultimi anni del Napoli, si è riscoperto prima punta dopo una vita trascorsa sulla fascia e soprattutto nella parte finale dello scorso campionato è stato tra i protagonisti assoluti degli azzurri. Anche in questa stagione era partito forte, ma al momento è fermo a soli 4 centri in campionato e 5 in Champions.

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Chi invece ha vissuto un anno da d'oro è Arek Milik. Strano ma vero, perché il polacco raramente si trova sotto le luci dei riflettori, ma i suoi numeri parlano chiaro. Nel 2019 ha segnato 19 reti grazie a un super rendimento in questa seconda metà dell'anno: 6 gol in campionato e 3 in Champions (tutti in una sola partita, quella contro il Genk dello scorso 10 dicembre). Il polacco sembra essersi ripreso il posto da punta centrale e con Gattuso è pressoché sicuro di una maglia da titolare al centro del tridente che tanto piace a Ringhio. Per un Milik che sale, c'è un Fabian Ruiz che scende, perché lo spagnolo, dopo un inizio di anno pazzesco (con tanto di vittoria dell'Europeo Under 21 con la Spagna da protagonista) ha subito una flessione non da poco. Un solo gol all'attivo in questa stagione (nella facile vittoria di Lecce) e poi una serie di tanti passaggi a vuoto che hanno pesato un po' su tutto il rendimento del Napoli. Discorso non del tutto differente per Kalidou Koulibaly che ha sofferto il rientro in ritardo dalla coppa d'Africa e il rallentamento nella preparazione. Il 2019 si è chiuso addirittura con un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori dall'ultimo successo degli azzurri con il Sassuolo. Tornerà nel nuovo anno con l'obiettivo di ritrovare la condizione in tempo per mettersi sulle tracce di Messi nel doppio confronto di Champions con il Barcellona. Il 2020 del Napoli ruoterà proprio attorno a quella sfida così affascinante: le possibilità per gli azzurri non sono altissime, ma un buon risultato agli ottavi di Champions sarebbe il modo migliore per mettersi alle spalle questo 2019 da incubo. D'altra parte lo dice anche l'augurio tanto diffuso: «Buona fine e buon principio», per finire il Napoli si è regalato una vittoria, ora tocca iniziare con lo stesso piglio.
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