Chelsea-Sarri, accordo a un passo
ma resta il nodo della clausola

Chelsea-Sarri, accordo a un passo ma resta il nodo della clausola
di Bruno Majorano
Sabato 26 Maggio 2018, 08:00 - Ultimo agg. 16:08
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Con il campionato di serie A che volge al termine stessa sorte tocca all'anno scolastico. E quando finisce la scuola i ragazzi si organizzano per i viaggi studio in Inghilterra. Maurizio Sarri, che pure non è più uno scolaretto da un pezzo, ci sta pensando anche lui a fare una puntatina oltre Manica e più precisamente a Londra. L'idea è quella di incontrarsi con Roman Abramovich per definire con il patron del Chelsea il suo trasferimento in pianta stabile alla guida dei blues. Tutto, o quanto meno molto, passa anche dal futuro di Antonio Conte. Questo perché al momento l'ex ct della Nazionale è ancora il manager del club inglese, seppure anche i cunicoli della metropolitana londinese sanno che il suo rapporto con la proprietà russa del Chelsea è oramai ai minimi storici.

Ecco perché i tabloid inglesi parlano addirittura di un incontro segreto tra Sarri e Abramovich, incontro all'interno del quale il magnate russo si sarebbe detto disposto ad offrire all'allenatore toscano un contratto da oltre 6 milioni all'anno per le prossime due stagioni. Tutto questo, però, senza tenere conto dell'impegno economico che lega ancora il Chelsea a Conte. Nessun mistero: Sarri ambisce eccome alla panchina dei blues, e anche questo è stato uno dei motivi per i quali De Laurentiis ha accelerato nelle ultime settimane per definire l'accordo con Carlo Ancelotti. L'oramai ex allenatore del Napoli ha pensato infatti di essere arrivato al capolinea del suo ciclo in azzurro e che dopo la gestione di Conte, il Chelsea possa essere il terreno più fertile sul quale seminare le proprie idee di calcio. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione tecnica e tattica a Stamford Bridge, dove tra Mourinho e Conte negli ultimi anni hanno badato più alla sostanza che all'estetica. Eppure Abramovich è deciso ad una netta inversione di tendenza che con l'arrivo di Sarri si potrebbe realizzare nella sua massima espressione. C'è da risolvere l'aspetto della clausola da 8 milioni, però: il Chelsea dovrà trattare con il Napoli, che appare al momento irremovibile sul versamento dell'intera cifra.
 
Le sirene del Chelsea, però, non sono le uniche a cantare nelle orecchie dell'allenatore toscano. Il vento freddo della Russia, infatti, ha iniziato a spirare dalle parti di Varcaturo, dove Sarri abitava, due settimane fa. Gli emissari dello Zenit San Pietroburgo si sono messi in moto già da un po', ovvero da quando hanno capito che il rapporto con un altro italiano (Roberto Mancini, che ora è seduto sulla panchina della Nazionale) si era oramai definitivamente logorato. A quel punto Sarri è finito nel mirino di russi, che sul piatto non possono certamente mettere il prestigio e il lustro di un campionato avvincente come la Premier League inglese, ma possono pur sempre rilanciare e ingolosire l'allenatore toscano con un'offerta economica più che allettante. Ecco perché Sarri ci sta pensando eccome. I petrolrubli dello Zenit sono tanti e farebbero gola anche a Zio Paperone. Detto questo, però, scegliere la Russia vorrebbe dire anche uscire per un po' dai radar del calcio che conta, tanto più che il club di San Pietroburgo non si è neppure qualificato per la prossima edizione della Champions. L'insieme di questi elementi, infatti, lascia ancora un po' perplesso l'ex azzurro che prende tempo. Aspetta che sul display del proprio telefono appaia un numero con il +44 nel prefisso perché vorrebbe dire che la chiamata arriva dalle parti di Londra. E a quel punto importerebbe poco se l'accento e il cognome dell'interlocutore fossero inconfondibilmente di matrice russa.
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