Napoli, il portiere è un dilemma:
Meret scalpita, titolare a Cagliari

Napoli, il portiere è un dilemma: Meret scalpita, titolare a Cagliari
di Pino Taormina
Giovedì 13 Dicembre 2018, 07:00
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A Cagliari giocherà Meret. A meno che non abbia altri intoppi di natura fisica, alla spalla o al braccio. Se starà bene, Meret scenderà in campo titolare domenica nella gara di campionato, perché è lui il titolare di Ancelotti. Non è questione di fidarsi o meno: il punto sono sempre le sue condizioni. Se in queste ore si allenerà regolarmente, Carlo getterà nuovamente nel fuoco il suo baby-portiere che ha esordito con il Frosinone in quella che, colpa dei ciociari, non è stato altro che un match-esibizione. Altrimenti toccherà a Karnezis.

Infelice quella squadra che a metà stagione non ha ancora deciso se fidarsi o meno di uno dei suoi portieri. Perché Ospina l'ha fatta grossa a Liverpool, perché quel suo movimento in anticipo, quell'orrida incertezza, ha spalancato la porta a Salah. Ombre e dubbi calano sul colombiano, anche se poi tanto di buono ha fatto nella ripresa ma che con quel suo errore ha mandato ko il Napoli. Ora il vero dilemma è: Meret o non Meret? Perché a distanza di una settimana dal suo debutto, è probabile che tocchi di nuovo a uno. Comprensibile lasciarlo fuori nella bolgia di Anfield, ma a Cagliari sarà tutto diverso. Decideranno in queste ore, di sicuro entro domani: Carlo parlerà con Nista, il preparatore, è arriverà la fumata. Ma l'ex Spal è decisamente in pole.
 
Karnezis è lì in panchina a friggere, povera anima. Nel gioco delle gerarchie, Meret è il numero uno e Ospina sarà il due. Magari tornerà titolare in Europa League il sudamericano, ma è il talento italiano quello su cui Ancelotti punterà le sue fiches. Anche il ct Mancini attende con ansia che il friulano giochi con continuità: a settembre ha ammesso di non attendere altro che poterlo convocare. Ed è probabile, molto probabile, che sarà azzurro per gli impegni di qualificazione a Euro20 con Finlandia e Lichtenstein il prossimo marzo. Certo, Ancelotti fa delle rotazioni il suo punto di forza: ed è probabile che le gerarchie non siano gabbie rigide. Una volta essere portiere di riserva era una scelta e insieme una condanna alla prigione della panchina, fine pena mai. Ma adesso è cambiato tutto, si gioca sempre (da febbraio, tre volte in otto giorni) e servono tanti, troppi calciatori. Anche nel ruolo in teoria più rigido e meno intercambiabile, il portiere appunto, la titolarità è spesso astratta, non più un abito da indossare in eterno.

Meret non si sente come la mascotte del gruppo dei portieri: se fino ad adesso ha tirato il freno non è stato per eccesso di prudenza, ma proprio perché non era nelle condizioni di poter scendere in campo. L'operazione di luglio al braccio ha provocato una riabilitazione più lunga e articolata di quella sperata. Ma ora Meret c'è. È pronto. Si allena. E se era nelle condizioni di giocare con il Frosinone, vuol dire che è pronto e disponibile. E allora toccherà a lui ributtarsi nella realtà anche a Cagliari: toccherà a questa faccia simpatica e sempre rilassata, anche quando intorno tutto sembra crollare, prendersi il Napoli e la sua porta. Ok, ha meno di 22 anni e deve crescere. Va anche protetto. Su questo non ci piove. E una settimana dopo c'è la gara con la Spal dove potrebbe vivere altri 90 minuti teneri. Proprio come con il Frosinone. A Cagliari dovrebbe essere diverso: ed è giusto, quindi, che tocchi a lui, questa prova nel fuoco. Il suo manager Federico Pastorello, ha accompagnato ogni suo passo in questo lungo periodo di recupero. Tira il freno: «Il suo non è stato un rientro tardivo. Purtroppo i tempi sono sempre indicativi quando si ha a che fare con un callo osseo in via di formazione. Il rientro a pieno regime sarà graduale», dice lasciando intendere che la maglia da titolare non è così sicura contro il Cagliari. Da lui ci si aspetta molto. Altrimenti non sarebbe stato pagato quasi 22 milioni di euro.

In campionato, Ospina e Karnezis si sono alternati quasi alla pari: 8 gare il colombiano e 6 il greco prima dell'esordio di Meret. La rotazione di tre portieri è roba da record. Nella stagione 13/14, Benitez alternò titolari Reina, Rafael e per una gara anche Doblas (e in più per metà gara Colombo). Il record nella stagione 08/09 quando i titolari furono ben 4: Navarro, Iezzo, Gianello e Bucci. Con la parentesi fiorentina del baby Sepe. Dunque, Ancelotti dovrà fare i conti con tre portieri disponibili: a Cagliari il favorito alla maglia da titolare è il ragazzo su cui tutti puntano per il futuro. Ma anche per il presente.
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