Napoli, la spinta di Callejon:
l'ultimo assist per la Champions

Napoli, la spinta di Callejon: l'ultimo assist per la Champions
di Roberto Ventre
Mercoledì 17 Maggio 2017, 08:53
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Tredici gol, undici assist: Callejon si sdoppia, segna e fa segnare. Nessuno nel Napoli manda così tante volte i compagni in gol, anzi nessuno in serie A. Lo spagnolo l'ultimo regalo lo ha confezionato a Zielinski per la quinta rete del Napoli a Torino. Un uomo squadra in tutti i sensi, uno di quelli irrinunciabili anche perché oltre a correre, pressare e recuperare crea come nessun altro in campionato i presupposti per far gol. Davanti a tutti lo spagnolo, poi Salah della Roma a 10 e Candreva dell'Inter a 9. Più indietro i suoi compagni, i partner del tridente leggero, Mertens e Insigne, che di assist decisivi ne hanno disegnati sette.

Lo stakanovista spagnolo, fermato in questo campionato solo dallo stop per squalifica contro il Genoa, non stacca mai l'interruttore e in campo è sempre lucido nelle scelte. Fa sempre la cosa giusta con naturalezza, ci mette un attimo a realizzare quale è il movimento da effettuare, la parabola da disegnare, il passaggio al compagno meglio piazzato, oppure il tiro. Quello del tridente leggero che ha segnato meno gol (Mertens è a 25, Insigne a 16) ma nello stesso tempo quello che è riuscito a regalare il maggior numero di assist. Una continuità di rendimento impressionante, un leggerissimo black out a febbraio e poi di nuovo a correre senza fermarsi mai. Già, perché Callejon le partite le ha giocate proprio tutte in Champions (8 su 8) realizzando un gol pesantissimo, quello del vantaggio a Lisbona nella partita decisiva contro il Benfica per il passaggio agli ottavi di finale. Il pieno anche in Coppa Italia (4 partite su 4) e due gol, uno alla Fiorentina, decisivo per la vittoria nei quarti, e uno alla Juve nell'andata della semifinale. Ritrova i viola (privi degli squalificati Borja Valerio e Astori) che ha già colpito in coppa al San Paolo e punta al bis.

Callejon è uno degli intoccabili per il presente e il futuro: un pilastro del progetto Napoli, un punto fermo con il rinnovo fino al 2020. A Napoli lo ha portato Benitez che lo convinse a lasciare il Real Madrid per lanciarsi con lui in una nuova stimolante avventura. Il primo anno si avverò la profezia di Rafa che pronosticò 20 gol allo spagnolo, il numero esatto di reti che mise a segno in quella stagione. Con l'addio dell'allenatore spagnolo sembrava a un passo dall'addio e invece bastò una chiacchierata di cinque minuti con Sarri nel ritiro a Dimaro per convincersi a restare. L'allenatore toscano gli disse di puntare molto su di lui e decisivo poi fu il cambio di modulo dal 4-3-1-2 al 4-3-3: la scelta di puntare sul tridente gli ha infatti permesso di sfruttare al meglio le sue qualità.

Un feeling particolare con il pubblico (oggi il club azzurro ha organizzato la diretta social, insieme ad Albiol, con i tifosi) e l'ambientamento nella nuova realtà, agevolato anche dalla presenza in squadra di altri due spagnoli (Albiol e Reina). Quattro anni a Napoli, numeri record soprattutto in relazione alle sue presenze in campionato (saltò solo una partita il primo anno per squalifica a Reggio Emilia contro il Sassuolo), poi ha fatto il pieno per due anni consecutivi e in questa stagione l'unico stop è stato per squalifica. Uno di quei giocatori ai quali nessun allenatore riesce a rinunciare e infatti Sarri lo ritiene indispensabile per gli equilibri di squadra e lo manda sempre in campo. Corre come se fosse agosto, sta benissimo e con il morale a mille per la doppietta messa a segno a Torino. Vuole dare l'ultima spinta al Napoli nella corsa al secondo posto che ora si è maledettamente complicata ma non è ancora finita. La Champions diretta sarebbe tutta un'altra cosa e Callejon è pronto a spingere forte contro la Fiorentina: assist e gol sono la sua specialità.
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