Caso Koulibaly, furia De Laurentiis:
«Il calcio italiano si vergogni»

Caso Koulibaly, furia De Laurentiis: «Il calcio italiano si vergogni»
di Pino Taormina
Sabato 19 Gennaio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 14:00
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Inviato a Roma

Non è deluso né avvilito, Aurelio De Laurentiis. Più che altro, dispiaciuto perché Koulibaly, con la sua difesa, le sue parole, le sue frasi e i suoi ricordi davanti ai giudici, lo hanno davvero colpito. Si aspettava un gesto di coraggio dalla Corte di giustizia sportiva, un modo per restituire l'onore perduto a un giocatore che per una sera si è sentito in balia del becerume e dell'odio per il colore della pelle. Ma il presidente del Napoli prende atto che la strada è ancora in salita.

La squalifica di Koulibaly non è stata cancellata. Un'occasione persa.
«Anche stavolta il sistema, inteso come organizzazione, ha dimostrato di non sapere cambiare, e ha preferito punire la vittima piuttosto che il carnefice. Se andiamo avanti così, il calcio rischia seriamente di implodere, visto che questo è il modo migliore per farsi del male da solo. Mi vergogno di essere parte di questo sistema dal quale uscirò molto in fretta se la Figc non adotterà misure drastiche, usando il pugno di ferro contro il razzismo. E Koulibaly viene ancora più umiliato da questa vicenda. Sono offeso per lui. La Corte d'Appello ha invece preferito applicare le leggi, quando avrebbe dovuto interpretarle: ed è questa una decisione che è un'altra dimostrazione di cecità e di immaturità».

Koulibaly ha colpito la stessa Corte raccontando la notte di Milano.
«Era toccato, commosso, colpito nella sua personale sensibilità, la sua e quella della sua famiglia. La sua capacità espositiva è stata esemplare, perché ha avuto dovizia di particolari. E mi spiace davvero che non sia riuscito ad avere giustizia».

A San Siro non c'era: ma se fosse stato sugli spalti, avrebbe ritirato la squadra o sarebbe cambiato qualcosa?
«No, non avrei ritirato la squadra. Io conosco le debolezze del nostro calcio e ho accettato di giocare con queste regole. Ance se queste sono delle regole sbagliate. Ma questo non mi impedisce di fare una battaglia affinché queste regole diventino moderne».
 
Dal 26 dicembre in tanti hanno detto la propria opinione. Cosa l'ha colpita di più?
«Le tante chiacchiere dalla sera di San Siro in poi ribadiscono la necessità di azzerare il calcio. Il sottosegretario Giorgetti smetti di pensare al Southampton e cominci a immaginare nuove norme, perché quelle vigenti in questo Paese risalgono al 1981. Ci sarebbe da chiedere allo Stato, come calcio italiano, una sorta di risarcimento per la mancanza di queste nuove regole».

Dal 2024, si inizia a pensare a una SuperLega europea. Ma il Napoli pare non ci sia.
«Il Napoli dell'era De Laurentiis ha dimostrato di essere la quarta realtà calcistica italiana con i suoi 40 milioni di tifosi certificati in giro per il mondo. Chi sarà preposto a prendere certe decisioni farebbe un clamoroso autogol se non tenesse in conto i nostri risultati sportivi ottenuti in questi ultimi 10 anni».

Il girone di ritorno inizia domani. Poi Coppa Italia ed Europa League: che cosa si aspetta dai prossimi sei mesi?
«Questo per noi è un anno di transizione, perché il modo di intendere il calcio di Ancelotti è completamente diverso da quello di Sarri e di Benitez. Vanno programmati dei ricambi per ringiovanire la squadra e che siano funzionali al nostro gioco. Il mercato di gennaio serve per intraprendere ricerche, avviare contatti o per bloccare fin da adesso giocatori interessanti in vista dell'estate».

Higuain ha deciso: raggiunge Sarri a Londra.
«Higuain ha una grossa personalità e come tutti quelli che hanno una grossa personalità ha bisogno sempre di stimoli nuovi».

Ma per Koulibaly quanto ha rifiutato?
«Ricordo che c'è stata una proposta da 105 milioni in estate ma non chiedetemi da parte di chi».

Koulibaly, ma anche Allan, pare essere avere la corte di tutti.
«Saranno riflessioni che faremo solo nel caso in cui ci sia una una proposta indecente, una proposta fuori mercato e la volontà dei calciatori ad accettare tali proposte».

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