Napoli, missione Salisburgo
nel segno di Mertens

Napoli, missione Salisburgo nel segno di Mertens
di Bruno Majorano
Lunedì 21 Ottobre 2019, 07:00
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L'ingresso in campo di Mertens contro il Verona ha avuto l'effetto di un'iniezione di adrenalina per l'attacco azzurro e per il Napoli tutto. C'è poco da fare, in questo momento il belga è l'uomo più in forma di tutta la rosa a disposizione di Ancelotti. Le sue gambe sono leggere come il vento e anche i suoi pensieri viaggiano su binari dell'alta velocità per un mix che lo rende utilissimo a tutto tondo. Basti pensare che gli è bastato il quarto d'ora finale concessogli da Ancelotti per scambiare nello stretto con Llorente e calciare un missile terra aria che sfidando ogni legge della fisica si è stampato sul palo interno della porta di Silvestri.
 
Ecco perché ci sono ben pochi dubbi sulla presenza dal primo minuto di Mertens mercoledì sera alla Red Bull Arena. Contro il Salisburgo, squadra che corre tanto ma difende poco, serviranno le sue sgasate tra le linee per mettere subito la partita sui binari azzurri. Ancelotti lo ha voluto preservare contro il Verona in vista della gita in Austria anche se il suo partner d'attacco resta ancora un piccolo rebus. Llorente è quello che sulla carta meglio si sposa alle qualità di Mertens, ma occhio anche a Lozano che ha recuperato dalla botta rimediata in nazionale e si candida per una maglia da titolare in Champions. Qualche pista più indietro Milik, che ha segnato sì una doppietta contro il Verona, ma resta ancora distante nelle gerarchie dell'allenatore del Napoli.

Rispetto alla vittoria contro il Verona ci potrebbe essere anche un cambio in difesa dove Di Lorenzo sarà riportato al suo habitat naturale (quello di terzino destro) con Mario Rui - che proprio in Champions contro il Genk si era fermato per un problema muscolare - destinato a ritrovare il posto da titolare sulla corsia opposta. Il centrocampo potrebbe riservare qualche sorpresa perché Zielinski - partito dalla panchina contro il Verona - scalpita per un posto e allora Ancelotti potrebbe pensare a una staffetta tra il polacco e Insigne per il ruolo di esterno a sinistra nel centrocampo a quattro. Il tutto senza dimenticare Elmas, che pure contro il Genk aveva ben figurato.

L'idea tattica è molto chiara: evitare di farsi sopraffare dalla trance agonistica della prima mezzora del Salisburgo, squadra giovane ma che sa essere molto pericolosa quando prende fiducia. Non si segnano 9 gol in due partite di Champions per caso, e questo anche Ancelotti - che di coppe europee se ne intende eccome - lo sa bene. Il messaggio che ha trasmesso ai suoi è quello di controllare le sfuriate iniziali degli austriaci per poi approfittare delle inevitabili voragini che concedono in fase difensiva. Perché è vero che il Salisburgo ha segnato 9 gol in due partite, ma ne ha anche incassati 6 (di cui 3 in soli 36 minuti nel primo tempo contro il Liverpool). Ancelotti li ha studiati e sa come attaccarli, come sfruttare le loro debolezze e dove far prevalere la qualità della sua rosa. Il tutto, però, senza sottovalutare una squadra come il Salisburgo che non perde in casa da 19 gare europee e ne ha vinte 15, di cui nove nelle ultime 10 e tutte le ultime sei. Non male come statistica, tanto più se si tiene in considerazione quella opposta del Napoli, che invece non vince lontano dal San Paolo in Europa dal 6 dicembre 2016, quando si impose sul campo del Benifica. Quella sera segnarono Callejon e Mertens, due di quelli che mercoledì saranno schierati dal primo minuto per permettere al Napoli - unica imbattuta nel suo girone - di allungare su Liverpool e Salisburgo e avvicinare ancora un po' l'obiettivo ottavi di finale.
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