Viaggio nel Napoli club Caivano,
la roccaforte della provincia

Il Napoli club Caivano
Il Napoli club Caivano
di Gianluca Agata
Venerdì 27 Settembre 2019, 11:50 - Ultimo agg. 14:28
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La sconfitta con il Cagliari non indebolisce ma rafforza. Napoli club Caivano presente in massa sugli spalti del san Paolo in occasione di Napoli-Brescia in programma domenica alle 12.30. Novanta soci, un'araba fenice visto che nel 2008 il club è rinato riunendo sotto un'unica bandiera vari club del territorio che si erano disciolti. Il Napoli sì, ma anche tanto sociale grazie all'impegno di Pio Brianese, presidente del Napoli club Caivano e un direttivo che sembra una squadra di calcio: Massimiliano Zampella, Luigi Di Michele, Filiberto Di Micco, Vincenzo Cogliandro, Gabriele D'Onofrio, Domenico Liguori, Vincenzo Falco, Antonio Sullo, Giulio Nappo. Ad ognuno il proprio compito. E così c'è chi si occupa della sede sociale di corso Umberto, 70 metri su due livelli pronta ad accogliere tutte le esigenze dei soci. Oppure chi organizza le serate a tema, e chi organizza le trasferte.
 
 

"Noi - racconta Massimiliano Zampella - siamo sempre presenti in trasferta e in Champions - ma ormai seguire il Napoli è diventato impegnativo economicamente. Sul tifoso si lucra. E non parlo del San Paolo ma delle città che ci ospitano. Se a Lecce il biglietto per gli ospiti costava 50euro, a Genk costa 65 e spesso sono biglietti che si esauriscono presto e vanno a finire in mano alle agenzie. Faccio un esempio. La trasferta in Belgio viene venduta intorno ai 500 euro + biglietto ospiti mentre se il tifoso potesse organizzarsi da se costerebbe non più di 300 euro. Voglio vedere se la prossima squadra che si reca a Lecce mettono il biglietto ospiti a 50 euro". Tanta beneficenza, Pausyllipon, famiglie, gruppi ma un mantra: "la politica fuori dal club. C'è posto solo per il Napoli". E il Napoli? "Sinceramente il rapporto con la società ci interessa poco perché nulla chiediamo. Finalmente siamo riusciti a fare l'abbonamento e sederci al nostro prezzo. Vorremmo che la società tutelasse i club per l'acquisto di biglietti all'estero. Siamo tutti gente perbene. Solo che questo è molto complicato"
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