De Laurentiis chiude il mercato:
«Amo molto Mertens, me lo tengo»

De Laurentiis chiude il mercato: «Amo molto Mertens, me lo tengo»
di Gennaro Arpaia
Domenica 22 Luglio 2018, 12:40
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«È vero, ho detto che sono io il Matador di questo Napoli». Così Aurelio De Laurentiis, presidente azzurro, ai microfoni di Radio Kiss Kiss per l’appuntamento giornaliero da Dimaro, dove la squadra è impegnata nel ritiro prestagionale. «Non ho mai chiamato il fratello di Cavani. Se domani vado a Parigi? Al Matador non si negherebbe un appuntamento, ma non per portarlo a Napoli. Leggo che il PSG lo valuta 55 milioni, noi lo abbiamo venduto a 63. Non potrei far recuperare quei soldi ai francesi. Morata mi piace? È falso».

Ancora da chiudere, poi, sembrerebbe la trattativa relativa a Santiago Arias, il colombiano che piace tanto per le corsie esterne. «Ho già detto che è un calciatore nei nostri pensieri, ma insieme a lui ci sono anche altri calciatori. Non c’è ancora nulla di definito», ha confessato De Laurentiis. «Ochoa per la porta? Non sarebbe mica male! Rodrigo è un bel profilo, ma abbiamo molti giocatori in avanti e faremmo un torto agli altri. Aspetteremo le valutazioni finali di Ancelotti. Se volesse cedere qualcuno dei nostri, allora prenderemmo Rodrigo in considerazione. Se Mertens piace alla Roma? Può darsi sia nei loro pensieri, ma di certo non lo scambieremmo con Florenzi. Amo molto Dries, me lo tengo».

Discorso diverso per Alberto Grassi, il mediano preso dall’atalanta che piace a molte squadre italiane. «La Spal l’ha già avuto, conosce il suo valore. Se ci offre una cifra non corrispondente al suo valore, preferisco tenerlo», ha aggiunto il presidente. «Non stiamo pensando a Digne, non so chi sia. Ghoulam sarà con noi a metà settembre. Darmian a chi non piacerebbe? Ma bisogna fare i conti anche con lui. Per Chiesa ho incontrato Della Valle un mese fa, mi ha detto che non lo lascia andare. Nel caso in cui dovessero cambiare le cose, sarò il primo ad essere chiamato. Per Koulibaly nessun rinnovo, non ce n’è bisogno. Fa parte della nostra famiglia».
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