Napoli, l'applauso di De Laurentiis:
«Soddisfatto del lavoro di Ancelotti»

Napoli, l'applauso di De Laurentiis: «Soddisfatto del lavoro di Ancelotti»
Lunedì 6 Maggio 2019, 13:53 - Ultimo agg. 13:55
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«Sono soddisfatto del lavoro di Ancelotti». Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, applaude il lavoro di Carlo Ancelotti che con il faticoso successo di ieri sera sul Cagliari si è assicurato il secondo posto alle spalle della Juventus.

«Con Ronaldo la Juventus ha alzato l'asticella dei punti, ma noi siamo in linea con il punteggio delle migliori squadre europee», aggiunge il numero uno del club azzurro in un'intervista al Corriere della Sera.
 

«La Champions e l'Europa League vanno abolite, avvicendandole con un unico torneo, articolato in 80 squadre, cui accedano le prime sette della classifica dei campionati italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo e le prime quattro dei campionati portoghese, olandese, belga, svedese e tutti gli altri. Chiamerei il torneo European Cup, le partite si giocherebbero il martedì, mercoledì e giovedì, rispettando così la collocazione dei campionati nazionali durante il fine settimana». È l'idea del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per riformare le competizioni europee: «Farei un accordo tra Eca e Leghe europee - aggiunge il numero uno del club azzurro al Corriere della Sera, attribuendo il cinque per cento del fatturato alla Uefa, per usufruire dei suoi professionisti che lavorerebbero all'organizzazione dei tornei».

De Laurentiis è invece assolutamente contrario alla SuperLega per la quale sembrerebbe orientato il presidente dell'Eca, Andrea Agnelli. «Lui è un uomo intelligente, non voglio credere che abbia in mente un torneo di questo tipo che sarebbe riduttivo per il resto del calcio europeo. Una formula che potrebbe anche rivelarsi valida in una fase iniziale, ma alla fine allontanerebbe una buona fetta di pubblico e di tifosi dal mondo del calcio. Ciò che mi preoccupa è che si parli di riforma a partire dal triennio 2024-2027. I buoi stanno già uscendo dalle stalle e tra poco diminuiranno drasticamente gli spettatori, sia per i nostri stadi reali che per quelli virtuali. I ragazzini si stanno distaccando, presi soltanto dagli electronics games. La velocità e il ritmo di questi giochi non vengono riprodotti in una partita reale. Invece di fare guerre fra Eca, Uefa e Leghe europee, innoviamo il calcio preda di vecchi meccanismi e istituzioni menefreghiste che tendono al conservatorismo pur di durare nei tempi».
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