Napoli, dieta scudetto senza divieti:
«Mozzarella sì, ma senza esagerare»

Napoli, dieta scudetto senza divieti: «Mozzarella sì, ma senza esagerare»
di Bruno Majorano
Venerdì 20 Luglio 2018, 07:00
3 Minuti di Lettura
Inviato a Dimaro-Folgarida

«Mens sana in corpore sano», così dicevano gli antichi ed è quanto mai attuale anche oggi. Tanto più quando si parla di calcio e di calciatori. Quella del nutrizionista è una figura che giorno dopo giorno sta acquisendo sempre maggiore diffusione nelle squadre di medio-alto livello e anche il Napoli non poteva certamente essere da meno. Nello staff azzurro, infatti, fa capolino Mino Fulco.

Esperto di scienze alimentari, il trentatreenne Mino, originario di Mondragone, ha conseguito la laurea triennale a Napoli per poi trasferirsi a Parma, dove ha completato la laurea magistrale in biotecnologia. Galeotta la città emiliana perché è lì che ha conosciuto Katia Ancelotti, figlia dell'attuale allenatore del Napoli. Quattro anni fa il matrimonio, con il ricevimento a Sant'Angelo in Formis (nel Casertano) e poi due figli che sono la felicità dei nonni.

Nella sua giovane carriera Fulco ha tenuto a regime alimentare campioni del calibro di Sergio Ramos, Ribery, Lewandowski, viste le esperienze vissute al Real Madrid e al Bayern Monaco. «Nutrizione non vuol dire perdita di peso», specifica Mino. «Tramite i nutrienti degli alimenti bisogna avere un beneficio. Vuol dire scelta degli alimenti giusti». Ma attenzione, perché il suo non è un lavoro esclusivamente alimentare. «La nutrizione è solo uno degli aspetti: è un'arma a disposizione del professionista per raggiungere una condizione ottimale. E pertanto vengono adottate varie strategie».

Luca Carboni non se la prenda, ma per Mino Fulco non ci vuole un Fisico bestiale per essere un atleta dalle performance superiori. «Non sono un estimatore dell'ipertrofia. Curo i ragazzi andando ad osservare la condizione atletica e il recupero fisico post allenamento e post partita. In base a questo mi regolo con la scelta degli alimenti migliori». Insomma, troppi muscoli non sono necessari per raggiungere l'obiettivo, anzi.
 
Alle spalle del lavoro pratico, c'è quello di laboratorio. «Innanzitutto mi baso su analisi chimico-cliniche per vedere se ci sono carenze specifiche». In tal senso Mino è molto soddisfatto della situazione attuale degli azzurri. «Il lavoro svolto dallo staff che ci ha preceduto è stato eccellente». E Fulco prende con il sorriso anche le tante tentazioni culinarie che offre una città come Napoli. «I rischi sono tanti, ma tanti sono anche i benefici: Napoli è la culla della dieta mediterranea e ci invidiano prodotti come il pomodoro, che è importantissimo per la dieta quotidiana oppure l'olio d'oliva e il pesce». Occhio a non esagerare, però. «La mozzarella lo considero uno strappo alla regola che allieta il pasto. Ma non c'è mai nulla di vietato: i giocatori sanno che non devono fare abuso di particolari cose. Non sono dei soldati. C'è anche il piacere di mangiare».

Una delle prime cose saltate all'occhio dall'arrivo di Ancelotti al Napoli è stata la sua condizione fisica tanto migliorata. «Non è merito mio. Lui è molto bravo, è tutta farina del suo sacco». Ma essere nello staff del Napoli vuol dire per Mino essere anche più vicino alla sua famiglia natale. «Loro sono stati contentissimi di questa opportunità perché possono vedermi più spesso e soprattutto i nonni potranno stare ancora di più con i loro nipotini».

Non solo Mino Fulco, nello staff di Ancelotti. Oltre al figlio Davide (vice allenatore), il capo dei preparatori atletici è Francesco Mauri, figlio di Giovanni, storico collaboratore di Ancelotti. Lo supporta un altro figlio della Campania, Luca Guerra, ex preparatore atletico del Gragnano in serie D. L'unico reduce dal percorso di Sarri è Alessandro Nista, il preparatore dei portieri che ha ritrovato Meret e Karnezis, guidati all'Udinese nella stagione 2014-15. Nista lavora i tandem con Roberto Perrone, in arrivo dal Carpi, così come Giandomenico Costi, uno dei collaboratori tecnici di Ancelotti. Completa lo staff l'osservatore Luigi La Sala, al fianco di Ancelotti dai tempi del Chelsea. A seguire gli allenamenti di Dimaro dalla gru, il match analyst Simone Montanaro.
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