Napoli. Diverbio con Mancini, Sarri: «Ho chiesto scusa, ero nervoso. Non sono omofobo. Lui però mi ha detto vecchio c...»

Sarri replica a Mancini, che lo ha accusato di epiteti razzisti al termine del match di Coppa Italia Napoli-Inter, 0-2. Così Sarri ai giornalisti: «Sono episodi da campo, quando l'adrenalina è altissima: sono sempre successi, a me i vecchi hanno insegnato che quando l'arbitro fischia ci si dà la mano e si dimenticano le cose che durano pochi secondi: è chiaro che fuori sarebbe stato un episodio diverso, in campo sono cose che possono succedere: se l'ho offeso gli ho chiesto scusa, doveva finire tutta tra di noi. Si è tirata fuori la storia dell'omofobia, è la prima offesa che mi è venuta in mente, potevo dire democristiano o qualsiasi altra cosa: chiaramente non è un'offesa per gli omosessuali, la mia storia dice che non è vero perché ho avuto amici omosessuali: è solo la prima cosa che mi è venuta in mente». «La squalifica lunga, il danno d'immagine? Non mi aspetto una lunga squalifica: è un'offesa come tutte le altre: mi aspetto una squalifica normale». «Quando mi sono avvicinato a Mancini negli spogliatoi per chiedergli scusa mi ha detto sei un vecchio cazzone, mi sembra abbastanza razzista anche questo».

Sulla partita: «E' stata colpa mia, ho cercato di gestire la partita centellinando i minuti, poi succede qualche piccola cosa che ti fa saltare tutto: le partite bisogna aggredirle, sempre e comunque si fanno cambi in relazione a quello che propone la partita: ho sbagliato io, anche se poi siamo stati condannati per episodi negativi, da palla persa abbiamo preso un tiro da 25 metri.

L'unica cosa buona è che ora avremo due settimane per poterci allenare. Per quanto riguarda la decisione dell'arbitro, il rigore poteva anche non darlo ma passare alla simulazione e all'espulsione per doppio giallo il passo mi è sembrato troppo lungo", "Gabbiadini viene da un infortunio pesante, non mi è sembrato passivo, anzi abbastanza avanti, se può alleanrsi con meno dolore può rendere di più».