Famiglia De Laurentiis al completo:
«Così porteremo il Bari in serie A»

Famiglia De Laurentiis al completo: «Così porteremo il Bari in serie A»
di Pino Taormina
Mercoledì 22 Agosto 2018, 08:00 - Ultimo agg. 14:15
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Dice che del Napoli non parla. Ma come si fa? È vero, è il giorno della presentazione del nuovo Bari e dei primi proclami («Torneremo in serie A») ma poi il nuovo patron dei pugliesi (fa un certo effetto definirlo così) Aurelio De Laurentiis non riesce a trattenersi. E come sempre solleva l'ascia di guerra alla sua maniera: per tornare a negare l'affare Cavani e per dire che a Napoli «sono trecento tifosi di una curva e trecento tifosi dell'altra curva» ad avercela con lui. E se uno non ci crede, lui propone un bel sondaggio tra i 40 milioni di supporter azzurri sparpagliati in Italia e nel mondo.

Con i figli Luigi (che farà il presidente) ed Edoardo (presidente onorario come papà Aurelio) è arrivato all'aeroporto di Palese. Lo ha accolto il sindaco Decaro che per prima cosa lo ha portato allo stadio San Nicola. Qui hanno preso possesso dell'impianto. Dando la prima sferzata: «È cento volte meglio del San Paolo e il merito è del primo cittadino che in questi quattro anni ha fatto continui interventi». L'affondo mentre a Napoli la rottura con De Magistris è invece al momento attuale. In attesa di una schiarita. Che di solito arriva. Ma questa volta difficile fare previsioni.
 

Non solo Bari. Perché De Laurentiis non riesce a trattenersi quando, sia pure senza sollecitazione, parla di Cavani. «Hanno detto che mio figlio lo ha contattato. Non è mai successo. Mi dovranno pagare i danni per questa cosa. E lo dovrà fare anche chi dice che sono nemico dei tifosi. Facciamo un sondaggio tra tutti i tifosi, non solo quelli che vanno in curva e vediamo cosa dicono di me». De Laurentiis parla anche del nuovo centro tecnico che dovrà avvicinare il Bari e il Napoli. «Magari lo faremo a metà strada». Il patron ha presentato la dirigenza con Matteo Scala club manager, Luigi Cornacchini allenatore. C'è anche un brillante Beppe Pompilio che è il vice di Giuntoli al Napoli: illustra il progetto e chiarisce che «sono qui solo di supporto della famiglia De Laurentiis ma il mio ruolo è nel club azzurro». Però è Pompilio a rispondere alle domande sul futuro tecnico del Bari.

«Il club deve arrivare in A il più rapidamente possibile». La società è iscritta in sovrannumero alla Serie D ma non si esclude un eventuale ripescaggio in Lega Pro: «Obiettivo Serie C? Non abbiamo mollato nulla e rispettosamente assistiamo a questa ricomposizione di un calcio disgregato: la Figc è commissariata, ci sono situazioni in fieri. Non sappiamo se la B sarà da 19 o 22 e, di conseguenza, tutto quello che verrà. Non tiriamo la giacchetta a nessuno». Sull'inizio della stagione il patron ha aggiunto: «Un uccellino mi ha detto che non si parte (la serie D) il 2 ma il 15. Meglio, abbiamo più tempo per organizzarci». In realtà oggi si saprà la data di inizio della D: dipenderà dalla Lega Pro che scioglie le riserve. Poi Cosimo Sibilia, il potente presidente della Lnd, scioglierà subito dopo la sua riserva. Il ripescaggio appare cosa assai improbabile. Il Bari verrà inserito in un girone senza altre pugliesi (per motivi organizzativi e di ordine pubblico) e probabilmente senza campane. Problemi per i diritti tv: De Laurentiis sta provando a trattare ma la Lnd ha risposto che deve partecipare al bando. Il Parma, tre anni fa, li ha comprati per 200mila euro.

«Bisogna internazionalizzare il nuovo Bari per farla arrivare a livelli più alti nel minor tempo possibile: ho deciso di trasferirmi qui nei prossimi giorni», spiega Luigi De Laurentiis. La sede del club sarà al San Nicola e molti giovani del vivaio azzurro verranno spostati a Bari nei prossimi giorni».
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