Napoli, con Carletto funziona
il nuovo metodo Montessori

Napoli, con Carletto funziona il nuovo metodo Montessori
di Anna Trieste
Domenica 16 Settembre 2018, 08:30
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Ve la ricordate la banconota da mille lire? No, non sto cercando per vichi e vicarielli un modo per far addivenire il presidente del Napoli De Laurentiis a più miti propositi circa la sua politica dei prezzi al San Paolo. Sto cercando di riportare alla memoria il volto di donna stampato per qualche anno, dal 1990 al 1998, proprio su quella banconota. Si tratta di Maria Montessori, scienziata, insegnante e studiosa di pedagogia italiana ideatrice del metodo educativo più famoso al mondo. Il metodo Montessori, appunto, quello che al centro dell'educazione e della formazione scolastica mette l'indipendenza e la libertà del bambino.
 
 

Orbene, da ieri quel metodo è messo seriamente in discussione. A insidiarlo, nientedimeno che Carlo Ancelotti. Il quale, dopo aver fornito due settimane fa a Genova una grande prova di pugno fermo e severità sostituendo Insigne a appena 45 minuti dall'inizio, ha dato ieri sera al San Paolo una grandissima dimostrazione di clemenza e magnanimità lasciandolo in campo quasi fino alla fine, nonostante avesse provato più volte, senza nemmeno lontanamente riuscirsi, a mettere dentro qualcosa che assomigliasse a un gol. Ha funzionato. Dopo una partita estenuante, con inutili tentativi di affondo e il cambio al vertice alto tra Mertens e Milik, a dieci minuti dalla fine, quando tutti erano rassegnati al p(ar)eggio con la Fiorentina, Lorenzo l'ha messa dentro. Da centravanti puro. Poi sì, l'ha sostituito, ma per suggellare davanti al mondo il successo del suo metodo educativo gli ha pure dato un bacio. Il metodo Ancelotti è nato. E il fatto che assomigli dannatamente a quello tutto napoletano del mazz e panell fann e figl bell è soltanto una coincidenza.
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