Napoli, Ghoulam è quasi pronto:
«Tu torni e sospendono le gare»

Napoli, Ghoulam è quasi pronto: «Tu torni e sospendono le gare»
di Delia Paciello
Giovedì 5 Marzo 2020, 18:14
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«Chi non muore si rivede», il primo commento dei tifosi al post di Faouzi Ghoulam che mostra alcuni scatti durante l’allenamento, finalmente in gruppo. Una lunga assenza dal campo per il terzino del Napoli, e in tanti si chiedono ancora cosa gli sia successo: era il 6 ottobre 2019 l’ultima volta che fu visto in campo a Torino, poi un altro infortunio, a quanto pare di natura muscolare, dopo la rottura del legamento crociato e la frattura della rotula. Secondo indiscrezioni, alcuni calciatori avrebbero spiegato che proprio la troppa voglia di tornare presto in campo dopo l’intervento e gli allenamenti pesanti e forse non adatti avrebbero ostacolato il suo rientro. Ma Gattuso è apparso positivo nell’ultima conferenza: pare che il suo rientro effettivo sia vicino. Ma sui social non mancano le ironie: «Tu stai per tornare, e a sto punto sospendono proprio le partite», nota qualcuno. E in tempi di coronavirus saper scherzare aiuta.

Un brutto scherzo del destino per un professionista che di certo ha sempre dedicato il massimo al calcio, con uno stile di vita sempre regolare e attento e duri allenamenti, purtroppo assentatosi nel momento d’oro della sua carriera: per molti era uno dei terzini migliori in Europa. Ora si spera possa tornare presto al suo stato di forma migliore per regalare ancora emozioni e vittorie ai suoi tifosi: «Sei un grande campione, ti aspettiamo»; «Torna come prima, Napoli ha bisogno di te», gli attestati di stima e di affetto che arrivano dal web.

Ma oltre ad essere importante sul campo, Ghoulam lo è sempre stato anche nello spogliatoio: uno dei più allegri, un vero collante per il gruppo. Lui che imitava tutti i compagni e limitava gli eccessi nelle uscite dando per primo il buon esempio, stimato e apprezzato da tutta la squadra. Molti non lo direbbero, ma rappresenta un leader silenzioso, di quelli che affrontano sempre tutto col sorriso e portano leggerezza e coesione. Però ultimamente quel sorriso si era un po’ spento: poche le cene tutti insieme, e anche all’uscita dagli allenamenti non aveva più la solita aria spensierata e allegra. Probabilmente proprio la lontananza dalla sua più grande passione, il non poter vivere il calcio da protagonista, lo aveva un po’ eclissato. Ma si spera che ora sia tutta acqua passata.

Ma in molti non ci vedono chiaro sulla faccenda: «Zuniga 2.0», scrive qualcuno, ironizzando sulla lunga «vacanza» del colombiano dopo il suo rinnovo a cifre blu con il Napoli. Ma la storia sembra ora molto diversa. Qualcuno gli chiede: »Fra’, te sì scetato?»; o «Fra’, ma non ti sei scocciato?». Ma probabilmente non è la chiave di lettura giusta.

Per molti invece la sua amicizia fraterna con Koulibaly e l’assenza di entrambi sarebbe il segnale di qualcosa di misterioso che è avvenuto nel club, forse addirittura alla base della crisi che sembra però ormai alle spalle. Certo anche quello del difensore centrale è un caso: mai stato così a lungo lontano dal campo dal suo arrivo a Castel Volturno, e l’infortunio a molti non sembrava così grave. Eppure in stagione il campione senegalese non si è mai visto davvero, almeno non nella sua forma migliore. Sempre tentennante nelle prestazioni, diverso dal glorioso passato. E forse meno presente anche la loro positività nello spogliatoio. E allora per molti il dubbio che ci sia qualcosa di irrisolto, che non dia serenità ai due difensori, c’è. E sui social se ne parla.

Ma basta un attimo per far passare dubbi e polemiche. «Crediamo in te, torna, sì gruoss»; «La tua mancanza si sente, ma ti aspettiamo», su questa scia tanti messaggi e commenti ai post. Insomma Napoli aspetta i veri rinforzi già in rosa, quei pilastri che sono venuti a mancare nel bel gioco azzurro. E allora se è vero che il gran rientro è vicino, la città può ben sperare: «Rivogliamo i nostri campioni per ritornare a sognare. Abbiamo bisogno di Ghoulam e K2 così come erano un tempo». Sempre che si giochi. Ma questa è un'altra storia.
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