Insigne senza pace, giallo sullo stop
e arriva Raiola per discutere il futuro

Insigne senza pace, giallo sullo stop e arriva Raiola per discutere il futuro
di Pino Taormina
Sabato 27 Aprile 2019, 08:00 - Ultimo agg. 20:01
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Solo una coincidenza. Antipatica, ma una coincidenza. D'altronde il Caso decide tutto e tutto governa. La maledizione dell'affaticamento muscolare aleggia come un corvaccio nero e colpisce, ancora una volta in questa stagione, Lorenzo Insigne. Nulla di particolarmente grave, ma il capitano azzurro - da quanto trapela da Castel Volturno - ha assistito malinconico agli ultimi istanti dell'allenamento di ieri dolorante, riflettendo su questo suo particolare periodo della carriera. Solo oggi, a metà pomeriggio, quando la squadra salirà a bordo del bus che la porterà nel ritiro di Frosinone dove giocherà domani all'ora di pranzo, capiremo anche l'entità di questo infortunio: tutto dipende dal fantasista di Frattamaggiore, perché toccherà a lui dire se il dolore è sopportabile oppure no. Di certo, Ancelotti non correrà il rischio di farlo giocare se il capitano anche quest'oggi confermerà la fitta che ieri lo ha costretto ad allenarsi a lungo con le scarpe da ginnastica. Per questo tipo di accidenti, infatti, è il riposo la migliore delle terapie per riprendersi. Dunque, bisogna aspettare ancora qualche ora. Lorenzo ha saltato quattro delle ultime sei partite di campionato: solo con l'Atalanta per scelta tecnica, poi in tre casi per problemi di natura fisica.
 
Anche Davide Ancelotti ieri ha di nuovo ribadito il fatto che «Insigne sia un professionista straordinario». Un modo per stringersi attorno al suo giocatore più bravo e più talentuoso per organizzare un cordone di difesa, di protezione in questi giorni che, in ogni caso, sono assai speciali, la contestazione di una parte della tifoseria, il nervosismo, l'ombra di Raiola su ogni cosa, la tensione al momento del cambio con l'allenatore. Ora anche questo nuovo problema muscolare, che rischia di fargli saltare la gara di Frosinone dove avrebbe giocato titolare, dopo la panchina di lunedì sera. Per Insigne è un periodo senz'altro particolare: genericamente lo si può definire delicato, perché l'aggettivo racchiude un sacco di cose. Ovvio che l'obiettivo sia quello di minimizzare tutto ciò che rende inquieto il giocatore, dall'astinenza sotto porta ai problemi che riguardano la sua voglia di una nuova avventura. Magari all'estero. Ma Insigne ha anche una voglia matta di chiudere questo campionato a testa alta, magari segnando più gol possibili. E questo intoppo arriva davvero nel momento peggiore.

Sì, un conto sono le telefonate, un altro è parlare di persona. Probabilmente la prossima settimana avverrà l'incontro con cui Mino Raiola inizierà a gettare sul tavolo le opzioni per la prossima stagione. Al momento, non c'è ancora chi è disposto a fare follie per Insigne, anche perché sulla faccenda pesa la figura di De Laurentiis: già, tutti sanno quanto sia complicato fare trattative con il patron azzurro. La storia insegna che non ha mai rinunciato a un suo big di propria volontà. Ogni cessione di top player è avvenuta sempre e solo dietro pagamento della clausola rescissoria (da Lavezzi a Cavani e Higuain). Anche Jorginho è stato pagato a peso d'oro: più di 57 milioni di euro e Hamsik è andato via per sua esplicita richiesta. Anzi, proprio la trattativa con i cinesi suona come un monito: quando il Napoli cede i suoi pezzi pregiati, lo fa solo alle proprie condizioni. Da qui l'esigenza di Mino Raiola di avere uno sconto da De Laurentiis: perché se il presidente si manterrà sulla sua richiesta-monstre di 100 milioni, l'esperto manager sa bene che non troverà nessuno disposto a spingere a questi livelli. A quel punto, ecco che potrebbe chiedere un adeguamento - anche minimo, diciamo simbolico - del contratto: quello del 2017 è firmato dalla Doa Management e Raiola vorrebbe che sul contratto di Insigne ci sia la sua sigla.
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