Napoli, Insigne sfida un altro tabù:
mai gol al Genoa al San Paolo

Napoli, Insigne sfida un altro tabù: mai gol al Genoa al San Paolo
di Pino Taormina
Domenica 18 Marzo 2018, 11:13
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Lorenzo Insigne si è arroccato in un avverbio: ancora. «Non credo ancora che i giochi per lo scudetto siano fatti». In quell'avverbio c'è tutto il suo stato d'animo di bomber in attesa, ma anche la consapevolezza che qualcosa succederà. Anzi, che deve succedere per forza. Magari già stasera contro il Genoa. Avversario curioso: perché nella storia dell'attaccante di Frattamaggiore, solo una volta Insigne ha fatto gol ai rossoblù. E l'unica volta è stato l'11 novembre del 2012, più o meno 5 anni e mezzo fa. E per di più a Marassi. Quindi, lapalissiano, Insigne stasera va a caccia del primo gol al San Paolo contro i liguri. Stasera ritrova uno dei suoi maestri, Pandev. «ha una voglia matta di vincere con la maglia della sua squadra», ha sempre raccontato il macedone.

Oltre all'attesa e alla consapevolezza, quell'«ancora» lascia intendere che la voglia di riscatto è per lo meno auspicata. La Juve è davanti, ma il Napoli non molla. E figurarsi se lo fa Insigne. Un sentimento mimetizzato con cura, ma in ogni caso riconoscibile. Insigne ha sbagliato un match point a San Siro che ha rivisto per lo meno un centinaio di volte in questi ultimi giorni. Ovvio, come canta De Gregorio «non è mica da un particolare che si giudica un giocatore» ma è pur vero che sono stati in pochi a non chiedergli il perché di quel pallonetto invece del piattone sicuro e scontato una volta varcate le colonne d'Ercole della difesa dell'Inter.

Acqua passata. Lorenzo è il più in forma dell'attacco azzurro, ha una voglia matta di essere marcatore decisivo: nel 2018 ha messo il suo nome in campionato nel tabellino del ko con la Roma e qualche giorno prima nella goleada al Genoa. Per ritrovarlo decisivo, proprio come piace a lui, bisogna tornare al 23 dicembre al 3-2 con la Sampdoria o al 18 novembre con il 2-1 al Milan. Ecco, una stagione sicuramente positiva fin qui sotto il profilo personale, con 13 gol fatti e 11 assist e quel curioso primato dei 10 tiri nello specchio della porta in novanta minuti (con la Roma) che gli consegnano il record stagionale nei cinque principali campionati d'Europa (Liga, Serie A, Bundesliga, Premier League e Ligue 1).
 
Nelle ultime domeniche è Insigne a tenere il Napoli sulle spalle. Si distingue con il suo repertorio pieno di movenze, di tocchi di prima, di giravolte assassine in un fazzoletto: certo, non è certo il cinismo la sua arma in più. Perché difficile trovare uno più sprecone di lui. Insigne e il Genoa, dunque: con la solita coreografia che nei distinti gli dedicano i tifosi. In estate meglio prepararsi ai rumors di mercato: anche perché sul fuoco soffia Raiola e quando c'è lui di sicuro le voci si inseguiranno.

Insigne con Callejon e Mertens al centro dell'attacco per andare all'assalto del Genoa. Irrinunciabile per Sarri. Stasera come sempre. Intoccabile, tranne quando proprio non ce l'ha fatta più e ha dovuto tirare il fiato. Anche quel re Travicello che guiderà l'Italia nelle prossime due amichevoli con Argentina e Inghilterra lo ha chiamato. Non poteva fare a meno, Gigi Di Biagio. Sulla stessa panchina su cui un tempo c'era una specie di bersaglio mobile, ora c'è un ct che bisogna capire fino a che punto, conoscendo il suo destino, possa essere temuto e venerato dai suoi giocatori. E il re Travicello punterà senza mezzi termini alla fantasia di Lorenzo Insigne. Di Biagio ieri ha sfornato le prime convocazioni di quella che dovrebbe essere l'interim più breve della storia della Nazionale: ma si sa, in Italia non può divenire più definitivo di un incarico provvisorio. Ci sono, come ampiamente, annunciato sia Jorginho che Insigne ed è arrivata anche la prima chiamata per Cutrone e Chiesa, con quest'ultimo già convocato da Ventura e Di Biagio in occasione degli stage dedicati ai calciatori emergenti. L'attenzione ai giovani è confermata anche dalle convocazioni di 9 dei 13 esordienti dell'ultimo biennio: Donnarumma, Rugani, Spinazzola, Zappacosta, Cristante, Gagliardini, Pellegrini, Verdi e Belotti. Torna Bonaventura, assente dalle gare del novembre 2016 con Liechtenstein e Germania. Ovviamente c'è anche Ciro Immobile.
 
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