James Rodriguez chiama Napoli:
«Io in Italia? Sì, può darsi»

James Rodriguez chiama Napoli: «Io in Italia? Sì, può darsi»
di Bruno Majorano
Domenica 3 Giugno 2018, 08:30
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A distanza di un Mondiale, negli occhi di tutti gli appassionati di calcio c'è ancora quella cartolina spedita dallo stadio Castelano di Fortaleza. La firma inconfondibile di James Rodríguez: stop di petto e tiro al volo. Un gesto tecnico che però non bastò alla sua Colombia per fare fuori il Brasile nei quarti di finale (la partita si concluse con la vittoria dei padroni di casa per 2-1). Quell'immagine, però, resta eccome, anche se negli anni a seguire il marchio del colombiano si è visto solo a tratti. Prima con il Real Madrid, dove è arrivato all'indomani di quel Mondiale, e poi il Bayern Monaco, dove ha ritrovato proprio Carlo Ancelotti.

«È un allenatore che ha molta qualità e credo che al Napoli possa fare bene», ha spiegato James Rodriguez dopo l'amichevole contro l'Egitto giocata a Bergamo in vista del prossimo impegno in Russia per le due nazionali. «Allena da molti anni e penso che per il Napoli sia un ottimo allenatore». Insomma, inutile negare che tra Ancelotti e James Rodriguez si sia creato un bellissimo rapporto di stima reciproca, nato in Spagna ai tempi del Real Madrid e consolidato in Germania nei pochi mesi vissuti insieme al Bayern di Monaco prima che l'italiano venisse esonerato dalla dirigenza tedesca.
 
Ecco perché adesso c'è addirittura chi pensa che il colombiano possa rientrare nella sfera degli obiettivi di mercato del Napoli per la prossima stagione. Opzione alimentata anche dalle parole di James dopo l'amichevole contro l'Egitto. «Vicino a giocare in Italia negli ultimi anni? No, credo che non ci sia mai stato un avvicinamento a questa possibilità, ma vedremo nei prossimi anni. Certo che mi piacerebbe giocare in Italia». Un messaggio chiarissimo, con destinatario proprio Carlo Ancelotti. Potrebbe essere proprio il nuovo allenatore del Napoli il suo primo sponsor in Italia. D'altra parte James non ha vissuto una stagione indimenticabile in Baviera. Ci ha messo tanto ad entrare nelle dinamiche del calcio tedesco e ora potrebbe già avere le valigie pronte per una nuova avventura.

Prima approdare in Germania, però, ha vissuto (e vinto) per due stagioni al Real Madird, motivo per il quale anche lui è rimasto colpito dalla decisione di Zidane di lasciare la panchina dei blancos. «È stato un addio un po' particolare. Lo definirei addirittura sorprendente, perché lì al Real ha vinto tutto. Ma è una cosa che ha deciso lui e ha fatto ottime cose là. Lascia ricordi unici che sono destinati a rimanere nella storia del club e di tutto il calcio europeo».
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