Il Napoli batte i campioni d'Europa:
«Aurelio è il mio pastore»

Il Napoli batte i campioni d'Europa: «Aurelio è il mio pastore»
di Delia Paciello
Mercoledì 18 Settembre 2019, 10:00
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Una notte di coraggio e di trionfo: è questo in Napoli delle sfide importanti, delle grandi emozioni, dello spettacolo, ed è tornato puntuale per l’appuntamento di Champions League con una signora squadra come il Liverpool. Se già contro la Samp avevamo visto un gioco più completo e funzionale rispetto a quello di agosto, la prestazione contro i campioni d’Europa è sembrata per diversi aspetti quasi impeccabile. «Che grande squadra»; «Questo Napoli può fare grandi cose, possiamo arrivare fino alla fine della competizione», è l’onda di entusiasmo che travolge i tifosi.

Tra le 14 stelle azzurre brilla uno straordinario Mertens che con il suo tiro dal dischetto è riuscito a smuovere una partita difficile, dove nessuna delle due squadre ha concesso grandi occasioni. «Ciro ti amiamo»; «Ti vogliamo per sempre a Napoli»; «Ti intesterei la mia casa e tutti i miei averi senza pensarci due volte, sei il nostro Ciro, sei uno di famiglia», sono le dediche per lui dal popolo del web. E qualcuno proveniente da profili bianconeri sbarca sulle pagine azzurre per mettere in dubbio la validità del rigore, confermato anche dalla Var: «Sapete solo rubare, non c’era il fallo», si legge.

Ma a consolidare la vittoria e a strappare la scena sottoporta nel recupero ci ha pensato Llorente, che si è fatto trovare pronto sull’errore di Van Dijk. Ed è già Fernando-mania: «Pochi minuti in campo e riesce a segnare contro i Reds»; «È lui l’attaccante di peso che mancava, lo sta dimostrando da subito»; «Entra dalla panchina ed è decisivo», «Oltre a far innamorare mia moglie, ora sta facendo innamorare anche me», commentano i napoletani sui social.
 

 

Una macchina perfetta dove gli errori sono davvero pochi: una palla persa da Insigne e una da Fabian, uniche occasioni degne di menzione. Poi una fase difensiva da applausi, azzurri impenetrabili. Il solito Koulibaly giostra con maestria il reparto arretrato dando sicurezza ai compagni e coprendo con classe ed eleganza ogni parte di campo aiutato da Manolas, che pian piano sta trovando la sua quadratura in azzurro, da Di Lorenzo che riesce a tenere bene testa a Mané e da uno strepitoso Mario Rui, capace di interventi decisivi tanto da risultare fra i migliori in campo. «Ma che si è fatto stasera o’ portoghese?!», «Ma è lui o è posseduto?»; «Il Napoli ha giocato col 4-4-Rui», ironizzano i tifosi, mentre osannano in maniera indiscutibile il gigante senegalese: «Sei grandioso, non ci sono parole».

Poco impegnato Meret, ma come al sempre riesce a dare sicurezza ai compagni e riesce a mettere una pezza, con molta naturalezza, alle uniche due vere occasioni degli avversari: «Questo ragazzo ha stoffa, è il futuro Buffon»; «Il Napoli riesce a prendere giovani di gran talento come Meret e i nuovi arrivati». È pur vero che l’attenta partita del Napoli a centrocampo concede poco al trio delle meraviglie di Klopp. Allan e Fabian Ruiz sono dovunque, aiutano Callejon e Insigne nei rientri. Salah, Firmino e Mané hanno pochi palloni giocabili.

E volano applausi a 360 gradi per il club: visto sotto una nuova luce ora anche il mercato, che sembra tutto sommato aver accontentato i tifosi. Basta polemiche, solo sorrisi: tutti i nuovi acquisti hanno dimostrato cose importanti, il giovanissimo Elmas ha convinto subito con la sua personalità riuscendo a subentrare a un veterano come Allan in una partita così importante con il risultato ancora in bilico: «Che giocatore, bravi a trovarlo e complimenti ad Ancelotti che lo aiuta a crescere inserendolo in quel momento della gara».

«Ancelotti è il migliore al mondo»; «Abbiamo il tecnico più capace che esiste», sono ora i commenti per re Carlo, e sono pronti già i santini col suo volto.
Dimenticata la polemica sul modulo: quando il Napoli gioca così tutto il resto conta poco e diventano tutti intoccabili. Persino De Laurentiis viene investito di adulazioni: «Siamo fortunati ad avere un presidente come te»; «Grazie presidente, abbiamo fiducia nel tuo lavoro»; «Grande uomo e grande presidente»; «Aurelio è il mio pastore, non manco di nulla», si legge ora sotto i tweet di Aurelio. Insomma bravi tutti, questo è il Napoli che piace, che tiene tutti col batticuore e alla fine vince contro i campioni d’Europa. E sembra tutto più dolce e gradevole in città quando la squadra gioca così. Però a pensarci bene, che responsabilità: una partita cambia l’umore di un’intera città.

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