«Llorente è più bello di Ronaldo,
può diventare la star degli spot»

Chi l'ha detto che nel calcio serva solo fare gol? Una bella faccia, magari un fisico slanciato e il gioco è fatto. La doppietta di domenica contro il Lecce firmata da Fernando Llorente, ultimo acquisto del mercato estivo del Napoli, ha riportato in gran voga il dibattito. Ci vuole un attimo per passare dalla prima pagina di un quotidiano sportivo, ai manifesti pubblicitari che tappezzano la città. Per informazioni rivolgersi a Cristiano Ronaldo, un'azienda (pubblicitaria e non solo) che cammina.
 
Certo, il portoghese rappresenta il punto più alto, forse irraggiungibile, di questo fenomeno in continua crescita: essere famosi sul campo di calcio equivale ad essere un personaggio pubblico che piace a tutti. A Napoli ne sanno qualcosa i pubblicitari di Yamamay, che per le loro campagne hanno scelto come testimonial proprio l'attaccante della Juventus, ma ora Lello Carlino, patron dell'azienda napoletana, quasi si mangia le mani. «Tra gol e prestanza fisica, Llorente sta facendo impazzire le donne napoletane. Ha un fisico da modello e non gli manca nulla per diventare il volto nuovo del Napoli». E allora il pizzico di rimpianto c'è eccome. «Con Ronaldo può competere. Può essere il suo rivale in Italia e se fosse arrivato prima forse avrei scelto lui per la mia campagna. Ma mai dire mai: magari ci facciamo un pensierino per il futuro».

Llorente è uno che piace, anche e soprattutto alle donne. «È abbastanza magnetico perché ha begli occhi e un portamento importante», spiega la stilista napoletana Gabriella De l'Ero. «Si vede che è sicuro di sé e ha anche molta classe. Mi sembra una persona per bene. È distaccato ma allo stesso tempo coinvolto. Non l'ho visto in abiti informali ma rende l'idea di essere anche molto elegante. Un uomo come lui può vestire abiti sartoriali: non stonerebbe». Pochi dubbi anche da parte di Alessandra Rubinacci. «Per me può rappresentare anche il Cristo Velato. È proprio bello. Ha uno sguardo coinvolgente».

Dal punto di vista della comunicazione, infatti, un profilo come quello di Fernando Llorente convince anche chi gli spot li deve proporre, come nel caso di Fabrizio Cappella, napoletano e fondatore dell'agenzia Arakne communication. «Llorente è un testimonial per tutti i target: va bene per tutte le occasioni». In che senso? «Non è solo un bel ragazzo. Ha la faccia pulita e ha un viso rassicurante, può essere testimonial di prodotti che sono indirizzati ai giovani maschi perché lo emulano, a giovani donne perché un bel ragazzo, ma anche per prodotti rivolti alla famiglia. Perché ha un carattere affidabile e un volto pulito. È rassicurante. Prendiamo Higuain: non aveva lo stesso volto disponibile. Se io fossi patron di un'azienda affiderei certamente l'immagine del mio marchio a un volto come quello di Llorente». E nel duello con Cristiano Ronaldo se la gioca alla pari. «Lancia un messaggio analogo a CR7, come principio e come valore. Oggi i media sono cambiati: prima bastava mettere la foto di un figo e avevi fatto, oggi con i social hai la possibilità di interagire con il brand e se il testimonial non piace come personalità non funziona». Quindi, ricapitolando: Llorente è bello, affidabile e non solo. «È anche molto elegante», spiega Marco Formicola, direttore commerciale della sartoria napoletana Errico Formicola. «Lo spagnolo è un bellissimo ragazzo ed è molto fine. Si vede che ha ottimi principi e rispecchierebbe perfettamente un marchio di sartoria napoletana. Lo vedo adatto a diventare la risposta napoletana e umile a Ronaldo, una risposta di semplicità che rispecchia l'indole napoletana». Il tutto, però, senza dimenticare che i giocatori del Napoli sono sotto contratto con il club azzurro anche dal punto di vista dei diritti di immagine, motivo per il quale ogni attività pubblicitaria dei singoli deve sempre passare per il bene stare di De Laurentiis.