Napoli, ora la sosta per ricaricarsi
Il Var a singhiozzo la nota stonata

Napoli, ora la sosta per ricaricarsi Il Var a singhiozzo la nota stonata
di Francesco De Luca
Domenica 30 Dicembre 2018, 08:04 - Ultimo agg. 13:30
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L'anno del grande sogno sfiorato - lo scudetto perso in primavera dopo il duello con la Juve - stava per chiudersi male. 

A salvare il Napoli dalla delusione di un mediocre pareggio (doppia rimonta del Bologna) è stato Mertens, tornato al gol in campionato dopo 57 giorni. Il belga lo ha dedicato a Koulibaly, assente perché ha subito la beffa della squalifica di 2 giornate dopo il danno degli insulti razzisti al Meazza, in una serata particolare perché ha raggiunto Maradona a quota 188 presenze. Il Napoli ha sofferto nonostante la doppietta di Milik, arrivato a sei gol nelle ultime sei giornate. Dries ha segnato a due minuti dal termine, confermando un trend: nei finali di partita il Napoli aveva raccolto punti pesanti già sui campi di Genova, Bergamo e Cagliari e ciò evidenzia il carattere della squadra. Il Bologna si era portato sul 2-2 sfruttando i colpi di testa di Santander - a segno nonostante fosse fisicamente menomato grazie alla mancata copertura di Maksimovic - e Danilo su calci piazzati. La difesa ha pagato l'assenza di Kalidou - il migliore per forza fisica, personalità e posizionamento - ma non è stato solo questo il problema. È il Napoli che ha giocato ancora una volta male e nel finale è stato decisivo un intervento di Meret per evitare la terza rimonta. Vi sono meccanismi inceppatisi dopo l'eliminazione dalla Champions League e il ruolino di marcia post Anfield lo conferma: tre vittorie di misura contro modesti avversari come Cagliari, Spal e Bologna e la sconfitta contro l'Inter, maturata dopo il rosso a Koulibaly e una prestazione deludente. Un problema fisico e psicologico, non risolto con la rotazione degli uomini che aveva aiutato Ancelotti nella prima fase della stagione.

La sosta basterà per ricaricare le pile in vista degli impegni del 2019, in cui bisognerà cambiare passo, ritrovando l'espressione di gioco di due mesi fa, per tentare di colmare il distacco di 9 punti dalla Juve e affrontare Europa League e Coppa Italia? Vanno ritrovate anzitutto la compattezza tra i reparti e l'attenzione difensiva. Ci sono poi giocatori che hanno bisogno di recuperare brillantezza, tra questi Callejon (zero gol nel girone d'andata) e Insigne, ieri squalificato, mentre stanno emergendo Milik e Malcuit (bell'assist d'esterno al polacco). Il ritorno di Mertens, con la collaborazione del portiere Skorupski, è intanto un positivo segnale.

La Juve ha chiuso il girone d'andata con il record di 53 punti e un buon vantaggio sugli azzurri. La partita con la Samp segnata dagli interventi del Var, con i fortissimi dubbi sull'assegnazione del rigore ai bianconeri (Ferrari non aveva il braccio in estensione, anzi lo stava ritraendo) e dell'annullamento del 2-2 a Saponara (offside di rientro del trequartista ma il tocco di Alex Sandro avrebbe dovuto rimetterlo in gioco). È soprattutto il rigore del 2-1 ad aver fatto infuriare i doriani e chi tenta di guardare le cose del calcio con il giusto distacco. Nicchi, il presidente degli arbitri, e Rizzoli, il designatore, sono stati stavolta ascoltati: vi è stata collaborazione tra arbitro in campo (Valeri) e arbitro al Var (il napoletano Maresca). Ma perché tanta attenzione nel consulto della tecnologia non vi era stata in precedenti circostanze, come ha lamentato ad esempio il presidente Torino, Cairo, dopo il derby perso tre settimane fa? L'applicazione delle regole deve essere costante se si vogliono salvaguardare forma e sostanza. Il Var non può essere un modo per mettersi la coscienza a posto: vado, consulto e torno. Il calcio vive una fase di forte sofferenza, con qualità ambientale e credibilità ridotte ai minimi termini. Ieri non si è lamentata soltanto la Samp: proteste anche di Lazio, Cagliari e Fiorentina e va segnalato che Calvarese, l'arbitro di Napoli-Bologna, ha ignorato il fallo su Ounas lanciato a rete al 94'.

La manifestazione di solidarietà di compagni e tifosi del Napoli verso Koulibaly è un segnale di attaccamento certamente apprezzato dal giocatore ma il grave episodio avvenuto al Meazza, il secondo di cui è stato vittima in poco meno di tre anni negli stadi italiani, potrebbe indurlo a riflessioni sul suo futuro. C'è il rischio che, a fronte di importanti offerte dall'estero, Kalidou decida di andare via non soltanto per un miglioramento professionale (lo sforzo economico del Napoli è stato peraltro notevole al momento del rinnovo del contratto) ma anche perché queste mortificazioni non si possono a lungo sopportare. É vero che pure in altri Paesi vi sono state vicende simili ma in quei casi sono stati provvedimenti esemplari da parte delle federazioni e dei singoli club. In Italia, invece, questi problemi sono discussi e non risolti. Spesso è stata annunciata la tolleranza zero, ora è il momento di applicarla da parte di istituzioni sportive e politiche perché altrimenti vi sarà un costante peggioramento del sistema e uomini sensibili, oltre che calciatori di grande valore come Koulibaly, potrebbero decidere di partire in presenza di consistenti offerte. Altri club potrebbero muovere 
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