Napoli-Psg, Koulibaly è eroico:
furia Callejon, Insigne è glaciale

Napoli-Psg, Koulibaly è eroico: furia Callejon, Insigne è glaciale
di Pino Taormina
Mercoledì 7 Novembre 2018, 07:00
5 Minuti di Lettura
Un tiro al bersaglio, nei primi venti minuti. Un assedio dove il Psg avrebbe avuto tutto il diritto di chiedere l'intervento delle Nazioni Unite. Arriva il punto che fa balzare il Napoli in testa al girone e lo tiene in corsa per gli ottavi. Merito di Buffon se il Psg non capitola: l'ex juventino sembra un giovincello e para qualsiasi cosa. Il Napoli scende in campo con una timidezza ingiustificata e con uno strano senso di pacatezza. Peccato. Preso il gol ecco l'assedio e il ritmo forsennato che deve esserci nelle notti d'Europa. Anche in quelle notti dove la ragione spinge a potersi accontentare del pareggio, dopo la notizia della sconfitta di Belgrado del Liverpool che rivaluta quel punto al Marakana che sembrava roba da gettare nella pattumiera.  
 
 

6 OSPINA
Reattivo, puntuale, sempre un passo in avanti. Sul secondo palo, al 35', toglie dalla testa di Mbappé un traversone millimetrico dalla bandiera. Lettura perfetta di alcune situazioni potenzialmente minacciose. Sul gol di Bernat non può far nulla, poi la ripresa è uno spettatore attento perché Neymar può comparire in ogni istante.

5,5 MAKSIMOVIC
Si ritrova senza un punto di riferimento, quasi smarrito. Non è uomo capace di fare arginare alle verticalizzazioni e va in tilt quando viene puntato laterlamente. E infatti Mbappé lo salta troppo agevolemente in occasione del gol. Poi va meglio quando si lancia sull'esterno d'attacco nel secondo tempo. Rischia quando tocca in area Bernat.

6,5 ALBIOL 
Anche lui, gara con i due volti. Non il professore dei giorni migliori, quando sono i transalpini a spingere a tambur battere. Non sale in cattedra e si lascia condurre per mano dal suo compagno di reparto. Anche lui, poi, si trasforma nella ripresa quando dà sostegno continuo alla reazione azzurra: bene più volte su Cavani.

7 KOULIBALY 
Salvatutto. Con l'esperienza ferma Neymar che si era involato come neppure Tomba alle Olimpiadi di Calgary e poi in scivolata lascia di stucco Mbappé che prova a saltarlo non sapendo con chi ha a che fare. Un indemoniato, quando capisce che la squadra soffre se la carica sulle spalle dandole coraggio e linfa vitale.

6,5 MARIO RUI 
Bene in copertura su Meunier ma ha un condizione che gli consente anche di proporsi in fase offensiva con un certa assiduità. Ha qualità e quando comprende di poter osare, mostra tanta personalità. Dai suoi piedi partono un bel po' di traversoni e di insidiosi traccianti che creano scompiglio nella difesa di Tuchel.

7 CALLEJON 
Stranamente una serata iniziale di patemi. E di sofferenza. Isolato da Draxler, viene servito poco e male e si ritrova spesso a dover fare tutto da solo. Nella ripresa un satanasso: ci mette l'ardore lasciato chissà dove e si avvicina a Mertens. Con lui la pressione azzurra è costante, si procura il rigore infilandosi tra Thiago Silva e Buffon che lo stritolano.

7 ALLAN 
All'inizio un gattino, poi riecco la solita tigre. Non è il guerriero delle notti stellari nei primi 45' anche perché in questo inedito meccanismo varato da Tuchel un po' si smarrisce. Si abbassa spesso per andare su Neymar che è una scheggia impazzata. Poi prende le contromisure e interrompe il palleggio dei parigini con le sue doti di lottatore.

6,5 HAMSIK 
Non è la gara del Parc des Princeps perché stavolta gli spazi nella linea mediana sono ben occupati. Di Maria scherma spesso il primo passaggio su di lui: allarga spesso il gioco, ma nello stretto difficilmente prima soffre Verratti e gli altri poi capisce che c'è bisogno delle sue giocate e non si sottrae al peso della responsabilità.

5,5 FABIÁN RUIZ 
Meunier accorcia spesso ma è Verratti quello con cui duella più spesso: è in difficoltà come tutti gli altri nell'assistere al palleggio prolungato del Psg che rispetto all'andata usa la testa e non solo la corsa. Poi prende parte attivamente ai minuti brillanti della ripresa, quando i parigini sono praticamente spalle al muro. 

6 MERTENS 
Buffon pare quasi mettersi a dispetto, un duello personale con il belga che si vede negare due volte la rete del pari. Primo tempo, anche lui con il motore in avaria, quando Thiago Silva non ha quasi mai problemi a metterlo in soggezione, visto che lo anticipa a proprio piacimento. Si riscatta prendendo parte a ogni azione offensiva della ripresa. Fino all'uscita per infortunio.

6,5 INSIGNE 
Nerbo e orgoglio, quello sempre. Si danna l'anima, accorcia e allunga la squadra nel tentativo di aumentare il livello di pericolosità offensiva in un primo tempo dove c'è da puntare sul contropiede che però non scatta mai. Freddo dal dischetto quando c'è da fare giustizia per un risultato fino a quel momento davvero esagerato.

5,5 ZIELINSKI 
C'è bisogno del suo dinamismo, della sua leggiadrezza in una ripresa dove il Psg ha arretrato il baricentro di almeno una decina di metri e le sue qualità sono necessarie come variante all'attacco azzurro. Non un grande apporto, a dire il vero, anche perché le sue giocate sono prevedibili e infatti a parte qualche verticalizzazione si vede poco.

6 HYSAJ 
Il sacro foco azzurro si è già spento quando fa il suo ingresso: c'è Cavani e il Psg è tornato con le tre stelle in mezzo al campo ma lui è accorto, anche se non ha il fisico del serbo. Dal suo lato spingono spesso, soprattutto in velocità. È rapido negli anticipi e non concede mai particolari spunti agli attaccanti avversari.

6,5 OUNAS 
Che impatto, che grinta. Non è una partita facile ma la legge bene e non si fa certo intimidire dalla potenza fisica dei suoi avversari: dribbla quando può e passa con intelligenza. Per nulla ossessionato dalla giocata, come invece era una volta. Gioca per la squadra e questo è un grande passo in avanti per la sua crescita. 

6,5 ANCELOTTI
Stavolta Tuchel rinuncia alle quattro punte, dà con Draxler una belle sistemata all'equilibrio tra i reparti e Carlo va in affanno nei primi 45 minuti. I francesi schierano un 3-4-3 con Neymar e Mbappé che schizzano indemoniati. Poi sistema le cose alla sua maniera: il secondo tempo è uno spettacolo e il punto, in cuor suo, non lo disdegna affatto .
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