Napoli-Roma, non basta Insigne:
Mario Rui tra sfortuna e pasticci

Napoli-Roma, non basta Insigne: Mario Rui tra sfortuna e pasticci
di Pino Taormina
Domenica 4 Marzo 2018, 07:43 - Ultimo agg. 17:18
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Col pallone tra i piedi, nel primo tempo, il solito Napoli; ma troppo molli gli azzurri quando il pallone è tra i piedi dei giallorossi. Fase difensiva sfilacciata e con poca concentrazione. Pesante l'assenza di Hamsik: i big di casa sono come intontiti e spesso in ritardo nei duelli. E Alisson è provvidenziale più volte.
 
 

5 REINA
Impossibile trovare delle colpe sui gol del primo tempo della Roma anche se a cercar il pelo nell'uovo non muove neppure un passo sul colpo di testa del bosniaco. Però due tiri e due gol sono uno scout che non gli fanno onore. In scivolata su un verticalizzazione di Dzeko: nella ripresa assai attento sulle ripartenze romaniste.

5,5 HYSAJ
Si cala a tratti nella battaglia, pare non esserci con la testa e si vede anche perché non sono le sue certe disattenzioni soprattutto in fase di impostazione e di spinta. Quando attaccano dal suo lato, non pare avere particolare imbarazzi. Però manca il suo ardore e Perotti ne approfitta per saltargli addosso in più di una occasione.

4,5 ALBIOL 
Dzeko lo sfida in un duello tipo mezzogiorno di fuoco e lui commette un errore da matita rossa. Perché il balzo del gigante bosniaco fa sembrare quasi imbarazzante il tentativo dello spagnolo di tenerlo a fondo. Eppure, i due sono attaccati l'uno all'altro. Autorevole, poi, come suo solito nella ripresa quando il pallino del gioco passa spesso tra i suoi piedi.

5 KOULIBALY
C'è da tremare quando la Roma attacca a campo aperto, perché è palese l'inadeguatezza nel correre all'indietro. Su di lui spingono, e non poco, i vari sobbalzi di Strootman e Naingollan. È generoso, in alcuni recuperi che però sono il frutto di alcune sue sbandate offensive. Non ha il piglio delle serate brillanti. E quella di ieri era una di quelle che più contavano.

4,5 MARIO RUI 
Mamma li turchi. Vero, è il lato dove spinge l'enfant prodige Under e lui trova inizialmente il tempo per fornire un assist d'oro per il gol iniziale di Insigne. Poi da quel lato un po' maramaldeggiano prima Under e poi lo stesso Florenzi. Sfortunato nell'uno contro uno che porta al pari, in ritardo su Florenzi in occasione del traversone.

5,5 ALLAN 
Stavolta sembra avere una marcia in meno rispetto agli altri. Perché la velocità delle ripartenze romanista, anche dello stesso Perotti, spesso sembrano sovrastarlo. Passo incerto, in qualche modo viene saltato con facilità. Pare abbia poca forza nelle gambe e soprattutto perde molti duelli e tackle. Un po' meglio nella ripresa, anche perché la Roma è più rinunciataria.

5,5 JORGINHO 
Prigioniero di una gabbia e dei suoi pensieri spesso offuscati. Di Francesco alterna la pressione su di lui, in modo che sia costante: ci vanno tutti, anche lo stesso Dzeko che scherma il primo passaggio di Albio. Inizio sonnacchioso, poi alza le cadenze ma non basta. Il suo genio resta nella lampada e con Hamsik al suo fianco cresce..

4,5 ZIELINSKI 
Combattente certo, ma non è Hamsik. Si presta poco al pressing e ai raddoppi e si nota in particolare come assistente silenzioso di Insigne. Un monumento passeggiante all'inadeguatezza di fare il vice di Marek: accorcia quando deve allargare e viceversa. Ha falcata troppo compassata e in certi momenti gli manca persino la grinta a cui aggrapparsi.

5 CALLEJON 
Svolazza attorno a Kolarov senza impensierire mai: le cose migliori le fa da difensore, per copriere un reparto che esposto a ogni refolo. In attacco non dà quasi mai segnali di vita, neppure nella ripresa quando bisognava affondare con maggiore cattiveria. Kolarov e Florenzi si alternano nel prendergli le misure, ma nessuno fatica più di tanto.

4,5 MERTENS 
Imprigionato o mal servito. Anzi, tutte e due le cose. Non dà mai punti di riferimento ma nella sostanza non combina mai nulla. Si tiene lontanissimo da uno strepitoso Fazio e da Manolas e gli scambi di posizione con Insigne sono le cose migliori che fa. Non possono aiutarlo a trasformare una notte da streghe in una positiva: troppo apatico.

7 INSIGNE 
Vi ricordate quei B movie? Ecco, Lorenzo contro tutti. Tutto passa dal suo piedino, ispirato e grintoso. Fa tutto quello che può sia nel primo tempo che nella ripresa. Va al tiro almeno 5 volte e nel primo tempo sempre da punta centrale, perché gli intrecci col belga sono frequenti e assai anche prodigiosi. Una marcia in più. Anzi persino due.

5 HAMSIK 
Il fraseggio amorevole con cui accarezza la palla è secondario rispetto alla sua dote innata di essere rinforzo per ogni reparto. Ha avuto per due giorni la febbre e non è per nulla baldanzoso come dovrebbe: da mediano con Allan al fianco soffre come ai tempi di Benitez. Perché non ha corsa e non  ha neppure piede. Una nottataccia.

sv MILIK 
Centosessanta giorni senza giocare e ritrovarsi in campo nella serata più sciaguarata dell'anno. Un tonfo impressionante: con lui in attacco si rivede il 4-2-3-1 dei tempi iniziali, unica variante al 4-3-3 e arma nelle gare della disperazione. Non può essere certamente l'uomo della provvidenza in una simile nottataccia.

4,5 SARRI 
Un tonfo doloroso, il buio improvviso, un crollo senza precedenti. Di Francesco gli fa vedere le stelle in una sfida che all'inizio il tecnico azzurro imposta nella maniera tradizionale, con la variante di Insigne che fa sia il falso nove che il falso dieci. Ma il Napoli cede nei momenti in cui la palla ce l'ha la Roma, quando la testa deve avere il sopravvento sui tormenti e sulla voglia di fare. Nei momenti difficili, che pure capitano, bisogna sapere usare la testa. Cosa che salta agli azzurri. Il gol al 93' di Dybala avrà certamente avuto il suo peso nella notte da incubi.  
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