Caso San Paolo, Ancelotti rilancia:
«Napoli merita stadio all'altezza»

Caso San Paolo, Ancelotti rilancia: «Napoli merita stadio all'altezza»
Venerdì 13 Settembre 2019, 12:30 - Ultimo agg. 18:48
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Alla vigilia del match Napoli-Sampdoria, e all'indomani della polemica sullo stato dei lavori negli spogliatoi dello stadio San Paolo, Carlo Ancelotti torna a parlare nella tradizionale conferenza stampa dal centro tecnico di Castel Volturno. 
 
 

La prima domanda, inevitable, è sulle polemiche: «So che i lavori stanno procedendo celermente, speriamo possa essere tutto a posto. La mia è stata una esternazione fatta col cuore, c'è ancora preoccupazione perché gli spogliatoi dovevano esserci consegnati il 31 agosto perché al Napoli spettano gli arredi e se arrivi a questo punto senza la consegna, allora arriva la mia amarezza e delusione. Lo stadio è stato rimodernato e credo che la città di Napoli meriti uno stadio all'altezza. Tutto qui. Argomento chiuso, avremo uno spogliatoio nuovo, ma ci si poteva pensare prima e non arrivare sempre con l'affanno. Non si può arredare una struttura così grande in un giorno». 
 
Il discorso scivola poi sul campo: «La condizione è buona, i nazionali non hanno avuto particolari problemi. Chi è rimasto qui ha lavorato bene, gli infortunati hanno recuperato, Insigne e Milik hanno iniziato a lavorare in gruppo e non hanno più problemi. Ora devo valutare io, ma sono tutti a disposizione. Lozano è arrivato ieri sera, si allena oggi ma non ha problemi. Inizia un ciclo di gare importante, ma oggi la gara più importante è con la Samp, non pensiamo al Liverpool. Con chi è rimasto abbiamo lavorato per sistemare alcune situazioni, quattro delle cinque gare saranno in casa ed è positivo per noi. Posso comunicare già oggi che ci saranno rotazioni, ma come l'anno scorso, è indispensabile utilizzare tutti poi c'è chi giocherà di più e chi di meno».

Ci sarà spazio dal primo minuto anche per Llorente? «S'è presentato in ottime condizioni da ottimo professionista - assicura Ancelotti - Non mi piace dire: uno non può giocare 90 minuti o solo gli ultimi 30 minuti. Llorente è a disposizione perché ha qualità e caratteristiche diverse da tutti gli altri, non vi meravigliate se dovesse giocare dall'inizio». 
 
Llorente o no, una cosa è certa: il Napoli di Ancelotti giocherà sempre e comunque col 4-4-2. «Il sistema di gioco lo puoi vedere solo quando non hai la palla - sale in cattedra Carletto - Il mio Napoli non ha mai giocato 4-2-3-1, abbiamo fatto due gare l'anno scorso 4-3-3 e tutte le altre 4-4-2. Mai abbiamo attaccato con quattro difensori, quando abbiamo la palla i centrali sono due o tre. Il sistema di gioco si legge solo in fase difensiva ed è sempre 4-4-2. Manca equilibrio se ci sono troppi attaccanti, ma se Fabian fa il trequartista è evidente che il problema non è quello. Il nostro problema sono le troppe distanze con la salita non veloce dalla difesa, poco slittamento laterale e troppo spazio tra terzino e centrale». 
 
Sarà un Napoli sempre più all'inglese, dunque. «Ma sia chiaro a tutti - chiosa Ancelotti - a me dà fastidio prendere sette gol in due partite. In attacco però siamo stati efficaci, abbiamo ribaltato quello che si diceva l'anno scorso: eravamo una squadra solida che non concretizzava, qui abbiamo concretizzato tutto e ora dobbiamo correggere i sette gol subiti. La squadra ha qualità, quindi deve giocare in modo propositivo un bel calcio. Io sono adattabile, considero le caratteristiche e in base a quello costruisco. La squadra sa palleggiare e quando usciamo bene da dietro, l'occasione si crea sempre». 
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