Sarri e Chelsea, intesa a un passo
ma De Laurentiis blocca tutto

Sarri e Chelsea, intesa a un passo ma De Laurentiis blocca tutto
di Pino Taormina
Lunedì 28 Maggio 2018, 07:00
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Ormai è un falò. Anzi un rogo, una pira. Dentro al fuoco ardono e scoppiettano allegramente tre anni vissuti assieme nel Napoli, magari con posizioni distanti, ma pur sempre nell'interesse del club azzurro che ha conquistato tre accessi in Champions consecutivi (per la prima volta nella storia) con un gioco unico e straordinario. D'altronde, è anche normale che gli stracci volino alla fine dei grandi matrimoni. Tra Sarri e De Laurentiis le pratiche di divorzio non promettono nulla di buono. Tipo La guerra dei Roses per quelli che ricordano il film di Danny De Vito. Al momento, nessuna separazione consensuale. Macché. De Laurentiis non vuol sentir ragioni e non fa sconti a Maurizio: la clausola si deve pagare. Per intero. A Sarri era già tutto chiaro, dopo aver letto il tweet presidenziale in cui veniva liquidato e in cui non veniva detto nulla sul suo destino, nonostante l'ingaggio di Carlo Ancelotti. Sarri lo aveva capito e aveva confidato il suo timore: temeva la voglia di De Laurentiis di togliersi ancora un'ultima soddisfazione, mettendosi di traverso. Perché adesso, pensa Sarri, nessuno pagherà mai la clausola.
E infatti, De Laurentiis non libera Sarri. O meglio: vuole gli 8 milioni di euro della clausola liberatoria. Come da contratto. E li vuole tutti: senza inserire giocatori, senza dilazioni. Se Sarri vuole interrompere il rapporto con il Napoli deve versare (o meglio, far versare al nuovo club che è il Chelsea) la penale che scade il 31 maggio.
 
Tra Sarri e De Laurentiis è un silenzio totale: è il ds Giuntoli ad aver comunicato la posizione, al momento, intransigente, della società azzurra. Nessun esonero, nessun licenziamento. E allora?

Un momento: tra Chelsea e Sarri c'è una intesa che è stata raggiunta praticamente in ogni dettaglio proprio ieri mattina. Restano però due aspetti non proprio secondari, ovvero le due parti devono liberarsi dei rispettivi partner. Nel caso del Chelsea, occorre trattare la buonuscita di Antonio Conte, nel caso di Sarri c'è bisogno ancora del via libera del Napoli. In entrambi i casi, non proprio dettagli di poco conto. Perché l'oligarca russo Abramovich, negli ultimi tempi, non ha più così tanta voglia di gettare al vento i suoi soldi: quindi, cerca una intesa con Conte - a cui dovrebbe versare più o meno 20 milioni di euro in caso di licenziamento - per poter ottenere uno sconto e ha pronto l'ingaggio con Sarri, a patto però che si liberi del Napoli da solo.

Ecco, l'ex allenatore del Napoli è pronto anche ad affrontare una battaglia legale nel caso in cui la controversia non venga risolta. D'altronde, dicono dal suo staff, ha o non ha il Napoli un nuovo allenatore? È convinto di spuntarla. Ma vorrebbe evitare il tribunale. Perché c'è di mezzo anche il contratto con i diritti di immagine i cui nodi sono assai complicati da sciogliere. Per questo punta a una risoluzione consensuale, ovviamente questo dopo il 31 maggio, quando la clausola sarà scaduta.

Vista la situazione sotto il punto di vista di De Laurentiis, è questa una mossa per mettere sotto scacco Sarri. I suoi tentennamenti degli ultimi mesi lo hanno infastidito e non poco. Sarri potrebbe essere licenziato il primo luglio, quando verrà depositato il contratto di Ancelotti (che fino a quel giorno ha un contratto con il Bayern) e quel giorno in pratica sarebbe disoccupato perché impossibile che il Chelsea aspetti tutto questo tempo.

Già, il Chelsea. Alla fine Sarri si è convinto. Un lungo corteggiamento e dopo aver messo da parte i dubbi, dopo la fine del rapporto con il Napoli, ha dato via libera al suo amico-agente Pellegrini e all'emissario Fali Ramadani di provare a chiudere con i Blues. Sarri vuole un triennale secco, senza clausole e lacciuoli vari: più o meno 6 milioni di euro con i diritti di immagine da tenere per sé (c'è già una società ad hoc creata dal figlio). Ovviamente, l'annuncio dell'approdo sulla panchina del Napoli di Re Carlo ha messo in moto un meccanismo mediatico infernale, che ormai fa passare in secondo piano il destino di Sarri. Che è ancora legato al Napoli.
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