Napoli, sconfitta e critiche sui social:
«Tutta colpa di quei tweet»

Napoli, sconfitta e critiche sui social: «Tutta colpa di quei tweet»
di Delia Paciello
Giovedì 26 Settembre 2019, 09:37 - Ultimo agg. 16:18
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Un tiro nello specchio della porta, un gol: questo è il triste riassunto di Napoli-Cagliari, che vede dopo ben 12 anni il trionfo dei sardi al San Paolo. «Che ciorta»; «Ma come si fa a perdere con il Cagliari»; «Abbiamo già perso 6 punti. Potevamo digerire la sconfitta con la Juve, ma questa proprio no», è la voce che si aggira sul web alla quinta giornata di campionato. Non è servito a nulla il possesso palla a favore degli azzurri, né gli otto tiri in porta dei ragazzi di Ancelotti: questa volta la dea bendata si è messa di traverso ed è sembrato rivedere a sprazzi il Napoli della scorsa stagione, quello che produceva tanto, tantissimo, e segnava in proporzione davvero poco. Ma è presto per parlare se solo fino a qualche giorno fa la piazza osannava l’attacco super da 13 gol in quattro giornate, più due in Champions contro i campioni d'Europa.

L’entusiasmo ora è svanito d’un botto, improvvisamente la squadra è diventata scarsa e questo non è più «l’anno buono per il Napoli». «Ma dove ci avviamo con questa squadra, siamo già stanchi»; «Addio scudetto», spara qualcuno sui social. È certamente una sconfitta che non è andata giù ai tifosi, ma c’è anche chi prova a prendersi le proprie responsabilità: «È vergognoso che si giochi fuori casa da circa due anni, non sosteniamo la squadra con lo stadio vuoto».

Sembrava davvero maledetta la porta rossoblù: schiacciati per gran parte della gara nella propria metà campo, i sardi hanno agito di contropiede e il gol di Castro ha tarpato le ali al sogno azzurro di una notte. E poi l’espulsione di Koulibaly per protesta: «Ma come si fa a mostrare il rosso a un giocatore così corretto? Ormai non si può neanche più parlare», sottolineano i supporters del Napoli.

Sfortuna e imprecisione non hanno permesso ai padroni di casa di mettere i tre punti in tasca, e fra i più criticati c’è Insigne: «Non è continuo e non va bene per questo Napoli». A fargli compagnia però c'è anche Lozano: «A me sto giocatore non mi piace»; «Dicono sia forte, per ora solo fetecchie»; «Lozano non è un 9 e non si sa cosa sappia fare», si legge sui social. Eppure fu subito acclamato al suo esordio col gol. Ma c’è chi ha la memoria corta, o chi parla a caldo sull’onda del risultato.
 

 

In tanti si scagliano contro Ancelotti, parolacce su Twitter da parte di Enrico Fedele. Ma è un flutto che si diffonde: «Siamo stanchi del suo gioco»; «Ancelotti deve andare via, basta con i suoi esperimenti in campo»; «Mister, con tutto il rispetto avete dormito 60 minuti, ma vatt 'a cuccà»; «Ma quale bel gioco, questo tecnico ha rovinato la squadra»; «Mister, ripeti con me: Lozano non è un centravanti», scrive qualche allenatore da tastiera che prova a dare lezioni di calcio sul web.

Certo è che il Cagliari si è così messo a pari punti con il Napoli dopo tre vittorie consecutive, e i vicecampioni d'Italia restano al momento dietro i rivali e la rinforzata Inter di Conte.
Ma la stagione è lunga. Però nell'atmosfera di disgrazia c’è anche chi coglie il lato ironico e imputa la colpa della sconfitta alle statistiche lanciate sui profili social del Napoli, che sfidano la scaramanzia. E quei tweet attribuiti a un addetto alla comunicazione del club scatenano l’hashtag #smettilalombardo, che impazza ormai sul web. «Lombardo, la devi smettere con queste statistiche, porti seccia»; «Non puoi osannare ogni record inesistente del Napoli come se fosse un trofeo in bacheca: stranamente mancava il numero di assist, potrebbe essere un altro trofeo azzurro mentre ci porti sfiga»; «Ma chi scrive questi tristi tweet?», scherzano in tanti. Perché intanto si sdrammatizza così, sperando che domenica si possa tornare a gioire e dopo il lunch-match col Brescia i napoletani si possano godere il buon ragù domenicale, come da tradizione.

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