Napoli, lo scudetto di Ancelotti:
«È un sogno, non un'utopia»

Napoli, lo scudetto di Ancelotti: «È un sogno, non un'utopia»
Mercoledì 14 Novembre 2018, 14:26
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«Lo scudetto deve essere un sogno e non un'utopia. Se fosse un'utopia sarebbe un disastro», a Napoli «si vive bene, mi piace l'aria che si respira, anche se sono un uomo del nord e spero di vivere qui a lungo»: così il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti nella seconda parte dell'intervista a a Dazn. L'argomento scudetto non è tabù, «lo possiamo raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo» dice Ancelotti, che guarda lontano e intanto si gode la città: «Napoli è molto bella, con degli scorci favolosi. E poi ci sono il mare, Ischia e Capri. Quando ero a Londra ad esempio pensavo ogni tanto di fare un weekend a Capri, ma non era così semplice. Adesso, se voglio fare un pranzo a Capri, mi basta mezz'ora. L'immagine di Napoli da fuori non è la stessa che si vede da dentro: è una città con molte contraddizioni, ma qua si vive bene anche perché la gente è socievole e simpatica. Mi piacerebbe vivere qui a lungo: mi piace l'aria che si respira, anche se sono un uomo del Nord».

C'è anche qualcosa che al tecnico non piace, ma non riguarda Napoli: «Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita - dice Ancelotti - sono quelle sulle scelte di formazione. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni, è questione di piccolo dettagli. All'estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un'ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco».
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