Il Napoli ricomincia a correre:
la svolta di Sarri in quattro mosse

Il Napoli ricomincia a correre: la svolta di Sarri in quattro mosse
di Roberto Ventre
Lunedì 18 Dicembre 2017, 09:41
4 Minuti di Lettura
Sarri in una settimana ha risollevato il Napoli, o meglio in sei giorni, quelli in cui ha potuto allenare con continuità gli azzurri a Castel Volturno. E proprio questo è stato il primo motivo della svolta: senza l'impegno infrasettimanale della Champions e senza gli impegni delle nazionali il tecnico azzurro dopo tre mesi ha potuto far svolgere al gruppo il suo lavoro tipo.

La settimana tipo
Un programma rigenerante a livello fisico e mentale che ha dato immediatamente i suoi frutti nella trasferta a Torino: senza lo stress di un impegno ogni tre giorni gli azzurri hanno potuto riguadagnare energie necessarie per affrontare al meglio la partita di campionato e si è cominciato il lavoro atletico per ritrovare brillantezza e rapidità. E poi anche la parte tattica: con più giorni a disposizione il tecnico ha potuto insistere sulle giocate da proporre in partita, oltre che sulla parte dedicata alle palle inattive, situazione effettuata al meglio in occasione del primo gol di testa di Koulibaly, nato dal calcio d'angolo di Callejon e dalla sponda di Allan.

Gli uomini chiave
Decisivo è stato ritrovare l'apporto degli uomini chiave, innanzitutto quello di Marek Hamsik che stava girando al di sotto del suo standard abituale di rendimento. Una prova positiva dello slovacco a Torino e non sono per il gol che gli ha permesso di agganciare a 115 reti Maradona ma anche per la disinvoltura con la quale si è mosso e la precisione nei passaggi. Si è rimesso al centro del Napoli come efficacia delle giornate e come presenza agonistica di grande spessore: un leader ritrovato che è fondamentale per il gioco di Sarri, tanto è vero che il tecnico toscano non lo ha mai messo in discussione neanche nei momenti di maggiore difficoltà. Segnali di crescita anche di altri uomini chiave: a centrocampo si è ritrovato Jorginho dopo le due partite sotto tono contro Juventus e Fiorentina e il gioco è tornato nuovamente fluido. Il playmaker brasiliano è infatti quello che dà il là al gioco degli azzurri: è lui a dare ritmo al palleggio e spesso a lanciare un attaccante verso la porta avversaria come in occasione del gol del 2-0 di Zielinski. Più vivace anche Mertens rispetto alle ultime partite ma ancora impreciso in zona gol, clamorosa soprattutto l'occasione sciupata nel finale con una girata alta ad un metro dalla porta. Ora per tenere tutti in condizione sarà importante anche dare spazio alle seconde linee, cosa che avverrà già domani sera nel match di coppa Italia di domani sera al San Paolo contro l'Udinese quando Sarri si affiderà ad un ampio turnover in tutti i reparti (da verificare la condizione di Maksimovic che ieri ha svolto lavoro differenziato e sta smaltendo l'infuenza) e troveranno spazio anche quelli finora impiegati meno di tutti come Ounas e Giaccherini e il portiere Sepe che ha fatto il suo esordio in campionato a Verona contro il Chievo.
 
La fascia destra
L'altra novità positiva è la spinta maggiore sulla destra, la fascia dove solitamente il Napoli attacca meno: a Torino invece Hysaj è stato più propositivo, Allan si è proposto in continuazione palla al piede e Callejon ha dato segnali di crescita rispetto alle ultime partite. Gli azzurri nel primo tempo hanno infatti spinto quasi esclusivamente da quel lato con sovrapposizioni e scambi stretti: un'arma in più che sarà molto utile in questa fase in cui manca a sinistra l'apporto decisivo di Ghoulam che tornerà in gruppo a febbraio dopo l'operazione al legamento crociato del ginocchio destro. Oltre alla solidità difensiva, assicurata grazie anche all'abituale lavoro di sacrificio in fase di non possesso di Hysaj e Callejon contro il Torino ha funzionato molto di più la fase offensiva e da quel lato sono arrivati numerosi cross pericolosi verso il centro dell'area.

La crescita di Rui
Importante la presenza di un mancino naturale a sinistra: Mario Rui è in crescita di condizione e anche se a Torino ha commesso qualche errore di troppo nei passaggi in uscita dalla difesa sta assimilando meglio partita dopo partita i movimenti del gioco di Sarri, in particolar modo le chiusure difensive dall'esterno verso il centro. L'ex terzino dell'Empoli sta mettendo più minuti nelle gambe ed ha bisogno di continuità per poter assicurare un rendimento costante. A Torino ha assicurato una prestazione positiva soprattutto a livello difensivo tenendo a bada Iago Falque: il Napoli ha ricominciato a spingere a sinistra soprattutto nel finale con l'ingresso di Insigne al posto di Zielinki. Il napoletano si è subito impossessato della fascia con le sue giocate classiche a differenza del polacco che per caratteristiche tendeva più ad accentrarsi e ha trovato così il gol del raddoppio.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA