Napoli, la squadra che rispetta
gli ordini di mister Carletto

Napoli, la squadra che rispetta gli ordini di mister Carletto
di Anna Trieste
Lunedì 18 Marzo 2019, 07:30
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Di questo Napoli di mister Ancelotti tutto si può dire. Che è snob, che è anaffettivo, che non trascina, che non invoglia i tifosi a recarsi allo stadio, che non diverte come quello di Maurizio Sarri, che non delizia le pupille come quello che due anni fa, che non fa i triangoli, non fa i quadrati, non fa nessuna figura geometrica, nemmeno un cerchietto col compasso, che non va a memoria, che non ha identità, che è noioso, che è moscio. Tuttavia, ciò che proprio non si può dire di questa squadra è che essa non sia squadra e che non segua alla perfezione i dettami del suo condottiero. «Basta pareggi!» aveva tuonato Ancelotti alla vigilia del match. Detto fatto.
 
 

Dopo una serie di partite senza reti gli azzurri sono tornati alla vittoria e l'hanno fatto con quattro gol. Uno di Younes, uno di Callejon, uno di Milik e uno di Mertens. E se non ci fosse quel fastidio della regola del fuorigioco avrebbe marcato il cartellino anche Zielinski. Hanno provato a fare gol, però, pure Koulibaly e Allan. Praticamente tre quarti della squadra. E se così tanti azzurri hanno provato in tutti i modi a vincere la partita e mettere al sicuro il risultato non è solo per obbedire agli ordini del condottiero Ancelotti. L'hanno fatto anche e soprattutto come estremo atto d'amore nei confronti del compagno infortunato Ospina. Pensiamoci. Se dopo la botta, i due gol presi, il capogiro, lo svenimento e poi la corsa in ospedale il portiere colombiano si fosse ripreso e avesse pure scoperto che il Napoli non era riuscito a vincere, che insomma il suo sacrificio era stato vano, è assai probabile che si sarebbe alzato e si sarebbe chiavato da solo con la capa dentro al muro. E mo' stavamo un'altra volta punto e a capo. Poi dicono che gli amici veri non esistono, tzè!
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