Ancelotti si prende subito il Napoli:
«La passione è la spinta per vincere»

Ancelotti si prende subito il Napoli: «La passione è la spinta per vincere»
di Pino Taormina
Giovedì 24 Maggio 2018, 06:45 - Ultimo agg. 13:00
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Da oggi possiamo chiamarlo Carletto anche noi. O Carlè, se proprio preferite. Finisce un'era nella storia del Napoli, ne inizia un'altra: tutto quello che è successo fino a ieri fa parte del passato e non fa più testo. Dimenticatelo. Dimentichiamolo. Non si chiude solo un ciclo, perché ciò che ha in mente Aurelio De Laurentiis è una vera e propria rivoluzione, con nuovo tetto ingaggi e top player fino ad adesso soltanto accarezzati. E il primo passo è l'ingaggio di Carlo Ancelotti, 59 anni, l'allenatore più vincente d'Europa insieme a Bob Paisley: solo loro hanno alzato tre volte la Coppa dei Campioni, e Carlo con due squadre diverse. Ha firmato ieri un contratto che lo lega al Napoli per tre stagioni, a 6 milioni l'anno netti con una serie di bonus di vario genere che lo porteranno a guadagnare facilmente circa 7 milioni a stagione. Con sé porta anche il figlio Davide (che farà il vice anche se si parla di Pirlo), il marito della figlia Katia, il nutrizionista Mino Fulco, Gigi La Sala (che farà lo scout) e Francesco Mauro che sarà il preparatore atletico. Troverà una parte dello staff di Maurizio Sarri, in ruoli ancora da definire: Calzona, Bonomi e Sinatti hanno infatti un legame con il Napoli fino al 2019, avendo firmato un contratto differente rispetto a quello del loro ex capo-allenatore.
 


Dunque, è come se a un certo punto De Laurentiis si fosse stufato di tutto: delle critiche dei tifosi, delle liti con il sindaco, del braccio di ferro con Sarri. E ha deciso per il colpo di teatro, da perfetto produttore di film di successo. Ma questo non è un cinepattone, magari assomiglia a un film tipo il Signore degli Anelli, pieno di colpi di scena ed effetti speciali. E così ha deciso di affidare il Napoli all'uomo che ha conquistato da allenatore 19 trofei tra Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid e Bayern. Ancelotti torna in Italia dopo 9 anni, e lo fa perché ha una voglia matta di una nuova sfida: sa bene che quello che troverà al Napoli non è un centro sportivo paragonabile a Valdebebas o ai campus di Monaco di Baviera ma ha una voglia matta, straordinaria, di voler vincere il campionato con una squadra che ha vinto lo scudetto l'ultima volta 28 anni fa.
 
Già, perché Ancelotti punta a rompere l'egemonia della Juventus e contemporaneamente fare più strada possibile in Europa (l'obiettivo il primo anno è quello di arrampicarsi almeno ai quarti di finale). Anche perché molti bonus sono proprio legati al cammino in Champions. Una priorità per De Laurentiis: non solo per questioni di soldi e prestigio, ma anche perché è importante per il patron, in vista di un possibile campionato europeo per club, essere tra le prime 15 società nel ranking Uefa.

«Non posso dire nulla, ovvio che sono felice, parlerò il 9 luglio alla conferenza di presentazione», dice ai microfoni del giornalista Sky che lo insegue a Fiumicino nel momento in cui si imbarca per Londra. Sono trascorse da poco le 19 e il blitz romano di meno di 24 ore del nuovo tecnico del Napoli è terminato: l'accordo è stato raggiunto nella notte e la firma al contratto è stata apposta in mattinata, quando è arrivato anche il ds Giuntoli, assente la sera prima. Poi è stato necessario definire i contratti con il suo staff e così nel tardo pomeriggio è arrivato il comunicato del Napoli. Un annuncio stringato, formale, di poche righe che manda in tilt il sito del Napoli. «Sono veramente felice e onorato di allenare la squadra di una città unica, sostenuta da un tifo impareggiabile», ha poi detto in 4 lingue Ancelotti, mostrando la padronanza dell'inglese, del francese, del tedesco e dello spagnolo. Con immancabile, in italiano per tutti, «Forza Napoli». Poi ancora su Instagram con il suo faccione e lo sfondo del San Paolo: «Sarà una sfida molto eccitante, sarà un onore condividere la nostra passione per il calcio. Grazie per la fiducia». E sul sito carloancelotti.it, dove con chiarezza si scrive che il neo tecnico è «di fronte alla grande sfida di riportare il Napoli alla vittoria dello scudetto e a un ruolo da protagonista in Champions League», aggiunge: «Desidero ringraziare il presidente per avermi affidato un progetto che mi appassiona, ma soprattutto per avermi dato la possibilità di conoscere dall'interno una delle migliori tifoserie d'Italia. A tutti loro dico che lavoreremo duro e con la massima professionalità per raggiungere gli obiettivi che tutti sogniamo. Mi auguro di vivere tanti bei momenti insieme».
 
E Sarri? Già. Poche ore prima ci aveva pensato De Laurentiis a liquidarlo con un tweet dai toni assai soavi ma che nella sostanza non cambia nulla nei rapporti tra i due. «Ringrazio Maurizio Sarri per la sua preziosa dedizione al Calcio Napoli che ha permesso di regalare alla città e ai tifosi azzurri in tutto il mondo prestigio ed emozioni, creando un modello di gioco ammirato ovunque e da chiunque. Bravo Maurizio». Di fatto è un licenziamento, anche se quando c'è di mezzo un divorzio bisogna stare attenti a ogni parola. E pesarla con attenzione. Di fatto, il primo esonero di De Laurentiis dall'ottobre del 2009 a oggi: perché Sarri ha tra le mani ancora un contratto con scadenza nel 2020. Ma questo è un altro aspetto della faccenda.

Adesso per De Laurentiis è il momento di coccolarsi Ancelotti che ha già parlato della passione per la città di Napoli: è stato a lungo indeciso se accettare la corte degli azzurri, mica facile arrivare dopo un campionato straordinario come quello di Sarri e affrontare l'idea di una squadra da rivoluzionare. Alla fine si è convinto, Ancelotti. E ha accettato di incontrare De Laurentiis a Roma per mettere nero su bianco. Un grande colpo di scena. Ma anche un contratto importante per la sua durata: il tecnico emiliano ha ottenuto un triennale da 6 milioni netti a stagione più i premi, come detto.

È anche, e soprattutto, un top manager per eccellenza, l'uomo in grado di gestire col sorriso le star più capricciose. Cristiano Ronaldo quasi si mise a piangere quando seppe che Florentino Perez avrebbe rinunciato a lui per affidare il Real a Benitez. Ancelotti ha condiviso con De Laurentiis anche l'idea del lungo ritiro estivo in montagna: già, con i dirigenti del Bayern di Monaco, che lo hanno cacciato a settembre dopo il ko con Psg in Champions, i rapporti si erano incrinati proprio a causa della lunga tournée estiva in Asia, che non gli ha permesso di effettuare una preparazione atletica decente. Avrà ben 20 giorni questa estate per preparare il Napoli.

Ai presidenti con i caratteri capricciosi peraltro è abituato fin dall'inizio della carriera: al Milan, per esempio, colpiva la frequenza con cui Berlusconi ha dispensato suggerimenti tecnici e tattici, a cominciare dall'obbligo delle due punte più trequartista.

Ancelotti era a Roma con la seconda moglie Mariann: il faccia a faccia di queste ore arriva al termine di una lunga serie di colloqui telefonici e di mail che da metà maggio i due hanno iniziato a scambiarsi.
Quando Carlo ha dato i segni della sua disponibilità, De Laurentiis ha mandato a monte tutte le altre trattative in corso, compresa quella con Simone Inzaghi. E ha tagliato corto con Sarri. Dimenticate quello che è stato il Napoli fino ad adesso. Ora inizia un'altra era.

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