Reti e vittorie, sono queste le notti
che meritano i tifosi napoletani

Reti e vittorie, sono queste le notti che meritano i tifosi napoletani
di Anna Trieste
Venerdì 22 Febbraio 2019, 07:00
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Diceva lo psicologo americano Abraham Maslow che non ci sta azione dell'uomo che non sia mossa da una motivazione. Certo, ci stanno motivazioni e motivazioni e non tutte sono di livello sopraffino ma sempre motivazioni sono e sempre di bisogni che spingono o trattengono le persone dal fare o non fare qualcosa si tratta. E alla vigilia di Napoli-Zurigo erano in molti a credere che gli azzurri non avessero motivazioni sufficienti per giocare una bella partita. Dopo la confortevole vittoria dell'andata e il livello non galattico degli avversari, erano in tanti a scommettere su un calo di concentrazione degli azzurri. Che invece, complice l'atmosfera intima del San Paolo e il brivido fornito dalla circostanza tutt'affatto irrilevante di giocare una partita di pallone con un arbitro affetto da cataratta, hanno dato prova di grande carattere e di grande responsabilità.
 

Innanzitutto, per soddisfare il bisogno primario della salute, principalmente dei tifosi e dei compagni di reparto, hanno rimesso Hysaj sulla propria fascia di competenza, la destra. Poi, per dare seguito alla motivazione della sicurezza personale e cioè quella di non abbuscare dai pochi ma buoni accorsi allo stadio, gli uomini di Ancelotti hanno provveduto con Verdi a mettere dentro il gol della qualificazione in cassaforte. Infine, per assecondare la motivazione dell'autostima e un poco pure quella dell'appartenenza, con Mertens che regala a Ounas il suo unico guizzo creativo per permettergli di firmare, oltre all'assist, pure il gol, gli azzurri onorano la maglia fino al fischio finale. Compreso Milik che costringe il portiere avversario a trasformarsi in Superman per non concedergli un gol. Questo merita Napoli e questo meritavano i napoletani presenti al San Paolo. Così si fa!
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