Napoli-Zurigo, lo show di Ounas:
gol e assist e si prende il San Paolo

Napoli-Zurigo, lo show di Ounas: gol e assist e si prende il San Paolo
di Pino Taormina
Venerdì 22 Febbraio 2019, 07:00
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Tanta armata  Brancaleone non è questo Zurigo che alla faccia della tradizionale neutralità elvetica schiera al San Paolo una formazione ultraoffensiva, con attaccanti (di ruolo) un po' ovunque. Però il gap tecnico è abissale e pur contro un Napoli che gioca a cadenze innaturali, quasi compassato e spesso sotto-ritmo non può far altro che mostrare un po' di fumo. L'arrosto è tutto azzurro, con la qualificazione ottenuta sette giorni fa. Il che giustifica la prova in qualche momento un po' svogliata. Difficile poter vedere in controluce dei progressi ma in serate del genere conta risparmiare energie. Ed è quello che il Napoli riesce a fare. Perché il pass per gli ottavi di Europa League non è mai in discussione. 
 

6 MERET
La sua prima volta europea al San Paolo: qualche buona uscita oltre l'ordinaria amministrazione e qualche imprecisione nei rinvii con i piedi che un po' di disagio creano tra i compagni di reparto. Se avessero avuto il buongusto di portargli qualche barra di buona cioccolata avrebbe avuto tutto il tempo per mangiarla indisturbato

6,5 HYSAJ
Torna sulla fascia destra dove prova a spingere con un vecchio ciclista. Deve guardare le spalle a Ounas e questo lo porta ad avanzare spesso e a trasformare la difesa a tre in fase di possesso. La sua è una prestazione giudiziosa, nel senso che sa che Schonbachler e Kololli sono lì per far danni ma li neutralizza con disinvoltura

5,5 CHIRICHES
Ha l'alibi perfetto: che cosa si può pretendere da un centrale che rimette piede in campo dopo quasi sei mesi dall'ultima prestazione (il 7 settembre)?  Cosa che spiega i tempi non giusti in alcune chiusure, i ritardi su Odey, i batticuori e i tentennamenti. È ancora indietro e tenerlo troppo a lungo in campo sarebbe stato un ulteriore azzardo

6,5 KOULIBALY
Prorompente e dirompente quando entra in scivolata su Odey per mettere una pezza all'errore di Diawara, ma mette il piede anche in altre due circostanze ed evita guai su sbavature dei compagni. Anche quando non è un rombo di tuono, mostra di avere le stimmate dei bei difensori centrali di una volta. Soprattutto nella ripresa

6 GHOULAM
Attento e roccioso, ma spinge poco, quasi al minimo sindacale. Altro che svizzeri, il vero neutrale è lui, che se ne resta a metà del guado badando soprattutto ad evitare agli elvetici di prendere troppo coraggio. In una delle sue scorribande, subisce da Winter in area un fallo netto da rigore. Non è ancora quello di una volta.

7 OUNAS
Temerario anche se talvolta pasticcione, però è quello che ci vuole come vaccino per il mal di gol. Ha mostrato una crescita tattica positiva con una maggiore ricerca del compagno e del posizionamento. Sbaglia un po' spesso la fase conclusiva ma è prezioso con l'assist a Verdi e trova il gol europeo, come un anno fa col Lipsia.

6 DIAWARA
Il vero vice Hamsik sarebbe lui, perché gioca a un tocco proprio come lo slovacco, ma se non gioca con continuità normale che all'inizio balbetti facendosi spesso rubare il tempo da Khelifi. Flebile, i primi passaggi filtranti li serve nella ripresa quando capisce che non c'è nulla da temere e inizia a essere più efficace pure nei contrasti

6,5 ZIELINSKI
È certamente un peccato vederlo giocare là nel mezzo, perché è chiaro che da esterno dà il meglio. Però attraversa una buona condizione ed è l'uomo giusto per dare velocità al gioco del Napoli e per fare da argine a Sohm e Domgjoni. Reinterpreta il ruolo del play facendosi trovare sempre vicino al pallone

6,5 VERDI
Alterna buone iniziative a improvvise amnesie. In certi momenti sembra quasi acerbo, a tratti spaesato. Il gol del 42' toglie le castagne dal fuoco, ammesso che ci siano, sul discorso qualificazione e tramuta la partita ancor di più in una amichevole. Nella ripresa spesso si accentra, da seconda punta. Da verificare. 

6 MERTENS
Non segna da fine dicembre, uno spessore di tempo eterno per un cobra d'area. Motivo per cui avrebbe bisogno di dosi massicce di antidepressivo. Bangura sembra il rimedio migliore, ma alla fine ha una sola buona chance sull'intuizione di insigne. Svaria tanto sul fronte offensivo, fa un bell'assist su Ounas e il cartellino lo timbra

6 INSIGNE
Tunnel a Kryeziu che ottiene applausi a scena aperta, ma fa il suo dovere come quegli scolari che sanno di essere bravi e che devono badare solo a fare tutto un bella grafia. Nulla di strepitoso, ma Lorenzo è uno degli stakanovisti del gruppo e vederlo correre così tanto anche in fase di copertura, che torna spesso a fare, è un bel segno.

6 LUPERTO
Finalmente al centro della difesa, dopo le volte piazzato a sinistra. Quando entra la gara è ormai meno complicata di qualche partitella che si gioca a Castel Volturno durante la settimana. Deve seguire le direttive di Koulibaly e prendersi cura di Ceesey che gl sfugge via solo una volta ma senza fare danni.

6 ALLAN
Non è che si fanno salti di gioia per giocare una partita del genere, però venti minuti sono un fardello sopportabile. È evidente che quando si piazza con i suoi cigoli là nel mezzo per i fragili svizzeri c'è poco da fare. Infatti, non passa più nulla dove il brasiliano mette le tende. Fa poco in fase di costruzione ma è giusto così.

sv MILIK
Sbaglia ancora una volta davanti alla porta, proprio come con il Torino. Questa volta, almeno, è il portiere Brecher a sporcare la traettoria di Insigne che magari voleva tirare. Però il polacco arriva in scivolata e non impatta bene. Però i pugni che sbatte sul prato rendono bene l'idea di come inizia a pesargli questo tipo di digiuno. 

6 ANCELOTTI 
Kololli che faceva l'attaccante viene spostato sulla sinistra e la cosa lo rende assolutamente indifferente. Non sarà la Champions ma a Re Carlo non va di fare figuracce. Ruota i suoi uomini non perché prende sotto gamba lo Zurigo ma perché sa che il 3-1 dell'andata è ipoteca sera sul passaggio del turno. E in fondo ha pienamente ragione. Subisce, e forse ammira, nel primo tempo il coraggio della manovra degli svizzeri che però non riescono mai a rendersi pericolosi. La girata di Verdi spegne l'ardore degli ospiti. 
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