Psg-Napoli, Lorenzo è Magnifico:
Fabián senza paura, Allan è top

Psg-Napoli, Lorenzo è Magnifico: Fabián senza paura, Allan è top
di Pino Taormina
Giovedì 25 Ottobre 2018, 07:00
5 Minuti di Lettura
Inviato a Parigi

Non è solo un Napoli pieno di personalità e sfrontatezza quello che affronta il Napoli. È un Napoli che sa usare la testa e viene beffato nel finale. 2-2 e arrivederci al San Paolo. Nelle ultime 49 partite di Champions giocate in casa qui hanno vinto solo Real Madrid e Barcellona, per farsi una idea dell'impresa solo sfiorata. Un Napoli a un passo dalla prova magistrale, con Insigne che fa un gol che Neymar gli invidierebbe. Poi nella ripresa il Psg passa a 3 in difesa con l'ingresso di Kehrer con Di Maria che va a sinistra e Meunier a destra. Bisogna fare i conti con la qualità dei tenori di casa e infatti se non fosse per una meraviglia di Di Maria il Napoli avrebbe vinto la partita. Il punto è però linfa vitale in ottica qualificazione. Nella corsa agli ottavi gli azzurri ci sono. Eccome se ci sono.
 
 

7,5 OSPINA
Sempre più Garella. Sempre più decisivo. Un po' col corpaccione e un po' con le gambe si salva su Mbappé. E ancora con i piedi sul gioiellino francese. Provvidenziale e solo apparentemente fuori posizione. Determinante su Neymar a inizio ripresa e poi sulla punizione all'81'. Quella di Di Maria è una magia per cui c'è poco da fare

7 MAKSIMOVIC 
Salva quasi sulla linea un tiro di Cavani. Non deve uscire dalla tana e non esce. Neppure quando Cavani di tanto in tanto gli mette del formaggio davanti per ingannarlo. Corsa elegante, attenzione al massimo livello: difficile che dal suo lato anche Di Maria gli possa sfuggire e infatti non gli va via davvero poche volte 

7,5 ALBIOL 
Chiude e rilancia sapiente, sul breve e in verticale. Ogni volta che può dà respiro all'azione azzurra. Gara da professore, con la solita personalità debordante: nel secondo tempo quando il centrocampo azzurro concede qualcosa in più alle stelle di casa, lui è lì attento a togliere alle castagne dal fuoco. Senza mai scomporsi.

7,5 KOULIBALY 
Al primo affondo Mbappé lo trasforma in un birillo. Poi però diventa un monumento equestre piazzato al centro della difesa, dove nulla lo turba, nulla lo scalfisce. Gli basta tenere la posizione e fulminare i vari Neymar con uno sguardo. Oppure in anticipo. Quando il brasiliano allunga, un paio di falcate e gli piomba addosso.

6 MARIO RUI 
Non è pressato, è tutto solo su quel traversone di Meunier: ci arriva con foga, impeto, forse disattenzione. Una iella nera. Dal suolato sembra sempre dover inseguire il suo avversario, ma Meunier non si fa vedere quasi mai nel primo tempo. Una iella nera. Stringe spesso verso il centro perché tocca a lui far densità in area.

7 CALLEJON 
Assist vellutato quello per Insigne, come un fiore donato a una donna. Ormai è ancelottiano doc nel senso che trasforma sempre e subito l'azione da difensiva in offensiva.  Bernat gli concede parecchia qualità e la qualità ha sempre un senso quando il pallone ce lo ha tra i piedi lo spagnolo. Nella ripresa si sacrifica e lo fa sempre bene.

7 ALLAN 
Non si sa se lo ritroverà in nazionale oppure no, certo Neymar non gli dà una grande mano all'inizio. Lo strordisce in ogni maniera. Poi però d'incanto si trasforma in una specia di basamento di marmo piazzato sul limitare della linea difensiva dove raddoppia e spazza come piace a lui. Bene sia su Neymar che a lungo su Mbappé

7,5 HAMSIK
Dà una mano sia in prima che in seconda istanza su Neymar. Mai per un momento in soggezione. Domina nel primo tempo per continuità di azione, per presenza scenica, per capacità di uscire in palleggio da ogni situazione e per la personalità con cui detta i ritmi della manovra. Nella ripresa c'è da soffrire e inseguire Verratti.

7 FABIAN RUIZ
Parte lento, quasi impaurito. Poi col passare del tempo capisce che il mostro non è così brutto come raccontato nelle favole. Elastic boy, tutto corse e ripiegamenti, Verratti gli consente di avanzare spesso: mette attenzione estrema in ogni gesto anche nella ripresa quando sembra un po' meno a suo agio per la densità centrale dei parigini

7,5 INSIGNE 
È il principe del Parc des Princes. Il gol che è la summa di Lorenzo: talento, forza, indomabile coraggio, voglia di osare. Ha segnato con questa eleganza e sfronatatezza anche al Bernabeu, lo ha rifatto qui al cospetto delle stelle più luminose del firmamento. Non è una rete normale, è una rete da grande campione.

7 MERTENS
Si libera di Marquinhos con furbizia e cazzimma degna di un napoletano verace. Il brasiliano stoppa la palla al suo posto e lui completa il disegno criminale. Una rete superba. Assente a lungo dal gioco, nel senso che è evidente che soffra quando il pallino non lo hanno i suoi. Però è lì sul primo palo quando prende la traversa. Meglio da prima punta.

6 ZIELINSKI 
Si sistema sulla sinistra e sposta Mertens al centro: Kehrer si prende cura di lui e lo fa piuttosto bene tanto che a un certo punto sono più le palle perse che le cose che riesce a fare in maniera corretta. Eppure poi riesce a trovare una dimensione più adatta: entra con il Psg in pressione massiccia e lui ha bisono di spazi dove affondare

sv MILIK 
Deve far passare il tempo, c'è poco da fare. Entra e gioca 11 minuti, compreso il recupero dove potrebbe e dovrebbe sfruttare qualche eventuale traversone o pallone alto gettato nella mischia. Ma dove deve dare una mano soprattutto nelle mischie difensive. Non si fa vedere quasi per nulla ma non era semplice.

sv ROG 
Pochi minuti, più che altro un cambio per perdere tempo e rompere il ritmo forssenato che arriva dalla disperazione dei padroni di casa. Deve aumentare la densità nella linea mediana ed evitare perforazione per via centrali dove il Psg prova inutilmente lo sfondamento. Nulla per cui si mette in mostra e per cui si fa notare.

7,5 ANCELOTTI
Qui tredici mesi fa prese tre gol e il Bayern lo mandò a casa. Si riprende la sua rivincita: Tuchel mette in campo un 4-2-3-1 che è solo un'idea di gioco, perché poi Neymar e Mbappé fanno quello che vogliono e vanno dove vogliono. Il primo tempo la superiorità numerica a centrocampo del Napoli è schiacciante: Carlo muove i pezzi sulla scacchiera a proprio piacimento. Il primo tempo è al limite della perfezione, per personalità e qualità delle giocate. Ma anche nella ripresa il Napoli non demerita. Soffre, certo, ma senza sbandare mai.
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