Quante panchine per Sarri
ma lui può decidere di fermarsi

Quante panchine per Sarri ma lui può decidere di fermarsi
di Pino Taormina
Giovedì 17 Maggio 2018, 14:16 - Ultimo agg. 14:27
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Inviato a Castel Volturno

Per ottenere due, Aurelio e Maurizio, come in ogni affare degno di questo nome, chiedono tre. Normale. Quella di ieri non è l'inizio vero e proprio della trattativa: è solo la presa di conoscenza delle intenzioni altrui. E quindi se Sarri ha capito che De Laurentiis vuole a tutti i costi confermarlo alla guida del Napoli, nonostante le critiche per la gestione della rosa, Sarri non si è ancora espresso. Ma dovrà farlo presto. La proposta del presidente dà il senso anche del progetto che il club ha in mente: se si arriva a offrire 3,5 milioni di euro a stagione (più bonus e più eventuale rilancio) è ovvio che non si tratta di un Napoli che avrà ambizioni di poco conto nel futuro. Che senso avrebbe spendere così tanto per trattenere un tecnico per poi avere obiettivi di basso cabotaggio?

È evidente che in una trattativa, tutti cercano di portar acqua al proprio mulino. Prepariamoci, insomma, a vivere altre ore (magari giorni) di passione e tensione. Non è una novità, con Sarri. Anche il suo rinnovo nel 2016 è sempre stato ruvido, poi morbido alla stretta finale. Il tecnico ha una clausola liberatoria da 8 milioni che va esercitata entro il 31 maggio (e pagata entro il 10 giugno). Ovvio, ci vuole il placet del tecnico perché ci sia chi la paghi. Gli unici che hanno dato una disponibilità a muoversi in questa direzione sono stati gli inglesi del Chelsea. Che però attendono sabato l'esito della finale di Fa Cup (la Coppa d'Inghilterra che però lì non è una coppetta come da noi ma vale quasi quanto la Premier) per capire se tagliare o meno la testa di Antonio Conte. Mozzarla costerebbe ad Abramovich circa 22 milioni di euro tra penali e altro. Insomma, soldi veri anche per l'oligarca russo.

Il Chelsea lo tenta, vero. Ma Sarri ha dei dubbi che lo frenano: i Blues vogliono un manager, non solo un allenatore. Sarri si sente solo uomo di campo. E basta. Da qui i tentennamenti. Ma nelle ultime ore anche il Tottenham, che rischia di perdere Pochettino, ha chiesto informazioni sul toscano. C'è lo zampino di Franco Baldini amico di Sarri ma anche di Pellegrini, l'agente-amico che spazia le sue relazioni tra Ramadani e Mendes, i potenti uomini di affari del calcio europeo. La Premier è il top e Sarri ne è affascinato. Mentre non è mai rimasto colpito dalle lusinghe provenienti dal Monaco. Tanto meno dalla Zenit. Tutti lo cercano in Europa. Sono stati almeno 12 i club che negli ultimi 4 mesi hanno chiesto informazioni sul tecnico di Figline. In Italia l'unica opzione che potrebbe aprirsi riguarda il Milan se, un motivo o un altro, venisse messo da parte Gattuso. Senza permanenza in azzurro, Sarri potrebbe anche fermarsi. Non è detto infatti che vada su un'altra panchina subito. Difficile ipotizzare le dimissioni (anche se restano un'opzione), più semplice in caso di mancata intesa una risoluzione consensuale. Non avrebbe senso trattenere l'allenatore se mostrasse dubbi, perplessità sul progetto tecnico della società. Senza obiettivi condivisi, inutile andare avanti. E attenzione, questo è anche il pensiero di De Laurentiis.
 
È da ottobre che ha confidato di aver cominciato a girarsi intorno, alla ricerca di possibili successori di Sarri. Lo ha fatto, ha spiegato, perché l'esistenza di una clausola lo ha obbligato a non trovarsi scoperto dinnanzi all'eventuale addio del tecnico. Ha preso numerosi contatti: il primo è stato Benitez, l'uomo ideale per ricominciare un ciclo. Rafa gli ha ribadito i problemi legati alla famiglia ma non gli ha nascosto che, tramite Quilon, è pronto a dare dei suggerimenti amichevoli.

Marco Giampaolo è nome che resta assai valido, soprattutto nel caso non ci sarà un stravolgimento della rosa. L'ipotesi più chic riguarda Carlo Ancelotti: De Laurentiis ha parlato apertamente dei suoi buoni rapporti con l'ex Real Madrid, non nascondendo neppure il fatto che si sia visto. Sarebbe una opzione di alto profilo, anche perché Ancelotti dopo l'esonero al Bayern, potrebbe avere voglia di un'avventura meno stressante. Anche se l'Arsenal è una rivale importante.

E gli altri? C'è sintonia con Simone Inzaghi, mentre Gasperini già è stato ingannato una volta e ascolta le sirene napoletane con un certo distacco. Fonseca lascerebbe al volo lo Shakthar e il campionato ucraino se solo De Laurentiis spingesse un po'. De Laurentiis farà esattamente come ha fatto con Mazzarri e Benitez: solo dopo aver la certezza della partenza di Sarri, si muoverà. E a quel punto in poche ore avremmo il nuovo nome. Eventualmente.
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