Raiola e De Laurentiis,
quei nemici-amici perfetti

Raiola e De Laurentiis, quei nemici-amici perfetti
Giovedì 15 Agosto 2019, 12:22
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Pino Taormina
Un dilettante Harvey Keitel che in Pulp Fiction si presenta dicendo: «Sono Wolf, risolvo problemi». I problemi li risolve Mino. E anche De Laurentiis lo sa. Non trovi l'attaccante ed è Ferragosto? Ha lui la soluzione. Se vuole, rivende la Fontana di Trevi proprio come fece Totò. Perfino i nemici hanno smesso di chiamarlo pizzaiolo, che poi mica è un'offesa. Un nemico è stato anche Aurelio De Laurentiis ma è acqua passata. O almeno così pare. Certo, al Vesuvio l'altra mattina il feeling sembrava totale, seduti al tavolo per discutere dell'approdo al Napoli di un altro dei suoi pupilli, Lozano. Okay, Raiola un tempo infornava margherite. E allora? Magari l'altra giorno nel lungo incontro ha pure versato l'acqua nel bicchiere di Aurelio De Laurentiis. Ma lui bada al sodo: osannato dal popolo azzurro che voleva ghigliottinarlo a maggio dopo il tentativo di rompere le scatole per Insigne, ha recuperato per intero portando in dote (ovviamente non gratis) prima Manolas e adesso il messicano. E lo scorso anno offrì pure una corsia preferenziale per Balotelli e l'enfant prodige Kean.
AMICI NEMICI
Sì, la ricorderemo come l'estate di Raiola e De Laurentiis. Ma quante volte si saranno visti? Prima che per Lozano, per Insigne a maggio, poi a giugno per Manolas: la trattativa con il greco ha rischiato di saltare quando il presidente azzurro ha puntato i piedi sui diritti di immagine. In quei momenti, probabile, Mino si sarà ricordato quando nel 2012, parlando del patron azzurro, non ebbe parole esattamente carine: «De Laurentiis incute terrore nei suoi top player. Ha un concetto di gestione dittatoriale, è rimasto ai tempi del Duce». Pochi giorni prima, Aurelio lo aveva bacchettato chiamandolo rompiscatole. «Da anni sta provando a portare via Hamsik, ma Marek ha un carattere di ferro e non si muove da qui. Questo scontro con Mino mi diverte. Lui entra a gamba testa, io replico a gamba tesa». La prima volta che i due si sono incontrati è stato alla cena di gala della Uefa subito dopo la finale di Wembley della Champions, il 28 maggio 2011. Presentazione veloce. Nelle settimane successive, però, scoppiò l'affaire Hamsik, la madre (o il padre) degli scontri tra Mino e Aurelio. L'agente nocerino-olandese e Galliani strapparono il sì a Marek per trasferirsi al Milan. Ma non avevano fatto i conti con De Laurentiis. Che puntualmente neppure aprì la trattativa finché il Cavaliere Berlusconi si arrese.
CARTONI ANIMATI
Raiola ha dato il meglio di sé quando replicò a De Laurentiis che lo ha definito «un cartone animato». «Il mio rapporto con lui? Ci scriviamo delle lettere. È un grandissimo presidente se il Napoli è lassù, è anche merito del carattere e delle ideologie di De Laurentiis». E ancora. «Il Barcellona? No non mi ha chiesto Insigne, De Laurentiis come al solito capisce una cosa per un'altra. Un giorno farò un cartone animato solo per lui per spiegargli per bene le cose, come si fa con i bambini. E ci metterò dentro anche il discorso di Hamsik. Con le mie intenzioni, Hamsik fece l'ennesimo rinnovo di contratto per cui il presidente può, portarlo in barca, fargli fare un film o fargli aprire un cinema in Slovacchia». Zac. Da un cartoon all'altro, con Raiola che in certi momenti sembra Gru, il cattivo di «Cattivissimo me», talmente cattivo al punto da architettare di rubare la luna. Ripensamenti? Pentimenti? Quasi mai. «Per portare via Insigne dal Napoli dovrà passare sul mio cadavere e io sono vivo e vegeto». La replica fu spietata: «Passare sul cadavere di De Laurentiis per portarlo via? A Insigne può anche scadere il contratto tra 4 anni e poi che fa? Sbatte per terra?». Aggiunse, a onta di dubbi: «Io e De Laurentiis? Rapporto? Quale rapporto? Non credo che siamo nemici, vediamo solo le cose diversamente. Ogni tanto però, si esprime in maniera strana, ma lo faccio anche io quindi non me la prendo». Poi, però, ci sono stati anche momenti sereni, come quando El Kaddouri lasciò il Brescia per il Napoli. «Ci ho messo un minuto per trovare l'accordo con Mino», disse il patron. Ovviamente durò poco.
CONTRO SARRI
Non la prese bene quando El Kaddouri andò via. «Tutta colpa di Sarri che si fa dettare la formazione», disse Raiola. Replicò l'agente del tecnico. «Fai pace col cervello». Ogni tanto si lascia andare: «De Laurentiis dovrebbe farmi un regalo: senza i soldi della cessione di Pogba non avrebbe mai preso i 90 milioni di Higuain dalla Juventus». Figurarsi se non provava a intascare una commissione pure su un affare non suo.
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