Sampdoria-Napoli | Le pagelle del Mattino | Hamsik padrone del centrocampo. Albiol invalicabile, Strinic piace

Sampdoria-Napoli | Le pagelle del Mattino | Hamsik padrone del centrocampo. Albiol invalicabile, Strinic piace
di Mimmo Carratelli
Lunedì 25 Gennaio 2016, 08:14
5 Minuti di Lettura
6 REINA
Torna alla maglia gialla di 9 partite da imbattuto, ma la Samp gli fa due gol come all’andata. E ancora Eder lo beffa con un colpo di testa sul quale, sorpreso, è poco reattivo. Imparabile la rete di Correa. I lanci sono sempre mirati per Insigne e Higuain. Gran parata con una mano e poi pallone bloccato a terra su una azione flipper della Samp e tocco finale di Correa. E saglia ‘a voglia d’alluccà.
 
7 HYSAJ
Non molla l’osso e neanche l’asso, avvinto come a Eder. Ma si fa sovrastare dall’italo-brasiliano sul secondo gol doriano. Per il resto, gioca con grande foga, per nulla condizionato dalla diffida. Un salvataggio in area su Correa. Numerose e incisive le galoppate in avanti. Tempesta e impeto. Travolge ogni avversario nelle proiezioni offensive sovrapponendosi con efficacia a Callejon. 
 
7,5 ALBIOL
Riprende il suo posto al sole di Marassi. Ed è il signore della difesa. Impeccabile. Attento nelle chiusure, pronto a coprire i compagni, lesto a intervenire in seconda battuta. Cassano gira al largo, ma il “finto nueve” non lo disturba. Non se ne fa distrarre, attestandosi sull’ultima linea difensiva. Spazza con decisione ed esce con eleganza ad impostare la manovra azzurra. Una sicurezza, ormai.
 
6,5 KOULIBALY
Papà Koulibaly stoppa Eder in area, chiude su Carbonero all’esterno, soffia la palla a Cassano, in un’altra occasione lo chiude di fisico a fondo campo. C’è in ogni chiusura. Ma sbaglia l’intervento a scivolone a metà campo su Carbonero che dà il là al gol di Correa. Troppo irruento. Forse si fa tradire dalla voglia di strafare spesso perdendo la posizione. Non al suo top. Meno attento del solito.
 
6,5 GHOULAM
La befana gli porta Carbonero. Lo controlla negli ultimi metri, ma a centrocampo va in difficoltà col colombiano che ha il dribbling facile. Corre a perdifiato. Batte male due punizioni dai trenta metri (palloni fuori bersaglio). Collabora sulla sinistra al triangolo delle Bermude con Insigne e Hamsik dove la Samp naufraga. Sostituito dopo 70 minuti avendo esaurito il turbo. Generosissimo.
 
6,5 ALLAN
Duello brasiliano a centrocampo. Perché, paggio Fernando, mi guardi e non favelli? Fernando subisce le partenze di Allan, poi se ne stacca e, nel momento migliore della Samp, nel secondo tempo, è il propulsore della manovra doriana. Allan retrocede e contiene. Ma quando va, è inarrestabile (tunnel a Barreto, grande penetrazione al 70’).
 
7 JORGINHO
Correa del nord o del sud, l’avversario (21 anni) ha energia, movimento, iniziativa. Gli sfugge sul gol. Il regista napoletano fa gioco rapido a centrocampo e, nei contrasti, non cede mai. Ricorre anche al fallo (13’ ammonito) e toglie in area una gran palla a Eder. Cerca l’azione in palleggio e apre in profondità sulle corsie.
 
8 HAMSIK
Decisivo giocando un partitone. Retrocede e spinge. Cerca Insigne e Higuain, tenta lo sfondamento personale. Con uno slalom stretto in area fra tre avversari (Moisander, Alvarez e Zukanvic) segna il gol del 3-1 che allunga il vantaggio del Napoli. Stordisce Edgar Barreto (che però non è don Marino) cantandogli arrivederci, dammi la mano e sorridi.
 
6,5 CALLEJON
Il cavallino a dondolo su e giù, su e giù. Disturba il terzino Regini che se ne lamenta (i Regini Lagni). Lo pianta (Salve Regini) puntando al gol, ma si fa parare la conclusione  invitante. Continua ad accentrarsi e a scambiarsi di lato con Insigne. E’ sempre in movimento e dà una gran mano sulla corsia di Eder. Esce nel finale.
 
7 HIGUAIN
Preciso il giudizio di Pietro Metastasio: ovunque il guardo giro, immenso io ti vedo. Manca un paio di gol, ma è sempre attivo al tiro e, sul regalo di Barreto, va in profondità e segna di prepotenza. Non aveva ancora segnato a Genova contro la Samp. Ventuno gol in questo campionato, 56 in serie A eguagliando Canè, 76 in totale. Un caro armato.
 
7 INSIGNE
E’ il nuovo rigorista. Tiro forte a fil di palo, sfiorato da Viviano, ma è gol ed è il 2-0. Prende un fallaccio da Cassani alla seconda ammonizione e il terzino è espulso (58’). Continua a far faville anche contro Carbonero. Si perde un po’ strada facendo, ma ha fatto il suo sulla sinistra dove il Napoli va forte. Non gradisce la sostituzione.
 
7 STRINIC
Entra al 70’ per Ghoulam che ha esaurito le batterie ed è subito in partita proponendosi continuamente in profondità sul lato sinistro con tocchi rapidi e sovrapposizioni. Va anche al tiro (Viviano respinge). Sfonda sul suo lato e serve Higuain che viene chiuso. Un cambio azzeccato. Fresco di energie, è più rapido di Ghoulam ed è un mancino naturale.
 
7 MERTENS
Insigne esce scontento, entra il belga ch sbaglia la prima palla e perde il secondo pallone nel contrasto con Carbonero. Ma poi inventa la sassata del 4-2 dopo avere saltato il colombiano infilando Viviano con un gran tiro incrociato. Partecipa alla festa col suo ottavo centro stagionale (cinque in Europa League, uno in Coppa Italia, due in campionato).
 
6,5 EL KADDOURI
Prende il posto di Callejon (84’) ed è brillante in un paio di iniziative. Impegna Viviano in una respinta a pugni, poi potrebbe far gol da posizione favorevole in area, ma preferisce dare la palla a Higuain. Conclude i suoi dieci minuti finali con un’altra conclusione, pallone fuori. Rincalzo utilissimo potendo interpretare più ruoli offensivi.
 
7 SARRI
Fate pesto è l’ordine. Siamo a Genova. In 18 minuti due gol. Poi Hamsik e Mertens allungano in momenti topici. Si prende la responsabilità di avere “trattenuto” la squadra contro l’Inter, libera il Napoli a Marassi con tutti i titolarissimi. Urla notando un calo di intensità. Se il gioco di squadra si abbassa, ci pensano le iniziative individuali di Hamsik e Mertens a tenere a distanza l’avversario. Cambia rigorista e Insigne non lo tradisce. Fa le sostituzioni giuste soprattutto per far rifiatare Ghoulam. Mertens sigilla il 4-2. Sfodera una sciarpa alla Mancini e resta con due piedi in una sciarpa. Questa volta Mister Bukowski non rilascia dichiarazioni sulla condizione umana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA