I social napoletani pazzi per Sarri:
«S'è tolto i sassolini dalle scarpe»

I social napoletani pazzi per Sarri: «S'è tolto i sassolini dalle scarpe»
di Delia Paciello
Giovedì 30 Maggio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 08:21
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È la notte in cui non contano i palmares, i nomi o i retaggi. Contano solo coraggio, determinazione, la forza di credere nei propri sogni contro tutti e tutto. È la notte della scalata di Maurizio Sarri, del suo primo titolo europeo conquistato col sudore dopo aver dedicato gli ultimi anni della sua vita ad un unico obbiettivo: il calcio, studiandolo in modo maniacale e trasmettendo i suoi principi, talvolta in maniera rigida, ai suoi ragazzi. Lo aveva fatto a Napoli, sfiorando il miracolo. Lo ha ripetuto a Londra fregandosene delle critiche. «Non ha mai vinto niente», «È un perdente», «Ha una visione ottusa del calcio», si era sentito dire. #Sarriout era l’hashtag che impazzava fra i tifosi inglesi ad un certo punto della stagione: ma lui ha preferito i fatti alle chiacchiere e nel suo primo anno al Chelsea ha regalato un trofeo europeo a coloro che gli andavano contro. Oggi è il primo allenatore italiano ad aver vinto l’Europa League: nell’ultimo anno dello scorso millennio era toccato a Malesani col Parma, ma allora si chiamava Coppa Uefa. Sarri è inoltre diventato il tecnico più anziano ad alzare l’Europa League con i suoi 60 anni e 139 giorni è l’allenatore più anziano ad aver vinto la competizione europea, dopo una lunga gavetta e tanto sudore. Ha strappato con orgoglio il record a Josè Mourinho, che nel 2017 con il Manchester United aveva 54 anni e 118 giorni. E ora con il Chelsea è il tecnico ad aver fatto più vittorie stagionali nella storia del club proprio dietro Mourinho nell'annata 2004-05. Non male per uno che non sa vincere.

Ma Napoli non dimentica le emozioni e i sogni vissuti con il Comandante, e mezza città fa festa con lui: i primi complimenti arrivano proprio dal club e da De Laurentiis. «A Maurizio Sarri per la vittoria con una prestazione travolgente», postano sui social. E si accodano i giocatori azzurri, dall’inaspettato commento di Maksimovic seguito a ruota dai compagni. Anche i tifosi sui social gioiscono con lui: «Comandante, te lo meriti», «Noi napoletani abbiamo memoria, grazie per il bel gioco che ci hai regalato. Ora lo hai regalato ai blues e hai portato a casa la coppa». Tanto affetto anche per Jorginho, ricordato in città per le sue risate sguaiate: «Siamo contenti per te». Quasi nel dimenticatoio invece in questa atmosfera di festa il giocatore forse più odiato a Napoli, Higuain. Solo qualche parola per lui, assente a sorpresa dal campo: «Sarri ha capito che per vincere la finale non doveva farti giocare», «Resti sempre zero». Eppure anche il Pipita festeggia animatamente insieme a tutta la squadra per aver contribuito alla stagione trionfale.
 
 

Scatta però anche l’ironia legata al mercato: «Comandante, ma ora che hai vinto la finale l’interesse della Juve calerà», «Inutile aver messo la giacca per le voci sul futuro: nello stile Juve rientra anche il fatto di perdere le finali». E certo, c’è anche un po’ di amaro in bocca fra i napoletani riguardo le indiscrezioni che avvicinerebbero anche Sarri all’acerrima rivale. Ma soprattutto qualcuno, fra i complimenti all’ex allenatore coglie anche il pretesto per pungere la propria squadra: «A Napoli Maurizio non aveva le basi per vincere», «Sarebbe stato bello se fossimo arrivati anche noi in finale. Non siamo stati all’altezza».

Ma resta la poesia del calcio, un racconto che va oltre lo sport e porta speranza. Per i romantici è la storia di un uomo che dopo tanti sacrifici, dopo l’esonero di qualche anno fa dal Sorrento e una lunga e faticosa gavetta ha lottato senza curarsi degli ostacoli e delle critiche. Coraggio e Sarrismo. Lui ci ha creduto, e lotta dopo lotta ha realizzato un sogno. Sarriball alla fine ha vinto oltre ogni aspettativa. Il calcio è anche questo. #complimentiComandante
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