Sassuolo-Napoli, il regalo di Natale
di Allan: «È stato come un parto»

Sassuolo-Napoli, il regalo di Natale di Allan: «È stato come un parto»
di Delia Paciello
Lunedì 23 Dicembre 2019, 07:37
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Finalmente, o «assafà», come si legge sui social. In extremis arriva la vittoria del Napoli sul campo del Sassuolo, ma non importa come e quando: dopo due mesi i tre punti ora erano attesi dai napoletani proprio come l’insalata di rinforzo, il capitone e gli struffoli sulle tavole apparecchiate per il Natale. E quell’ultimo respiro a meno di trenta secondi dal triplice fischio è stato il più bel regalo per i tifosi azzurri, che possono trascorrere almeno le festività in un’atmosfera più leggera. «Mamm ‘ro Carmine, sto piangendo»; «Palpitazioni, e che c’è vulut’»; «Almeno non ci intossichiamo le feste»; «Non mi ricordavo più come si esultava, da tempo non mi sentivo così», sono le voci che si alzano dalle piazze virtuali. È il regalo sotto l’albero proprio nel giorno in cui la Lazio ha strappato la Supercoppa alla Juve: «Doppio festeggiamento».
 
 

Mentre il primo tempo aveva evidenziato tutte le difficoltà degli azzurri lasciando praterie aperte agli avversari che per fortuna non hanno saputo approfittare delle occasioni se non in un unico caso, il secondo tempo ha lanciato buoni propositi per il nuovo anno: il gol di Allan, arrivato puntuale prima di Natale come promesso agli amici fidati, ha dato fiducia a tutti i suoi compagni che hanno cominciato a lottare e a cacciare le unghie guadagnando campo e avvicinandosi alla porta di Pegolo, vista solo da lontano prima di allora. E così la perseveranza questa volta ha pagato: non sono mancate le occasioni, e complice anche la stanchezza dei neroverdi, in ultima battuta è arrivato il sorpasso. In pochi ci speravano, ormai la piazza era quasi rassegnata; e invece il carattere è uscito fuori a un pelo dalla fine: «Ci voleva, non potevamo andare avanti così».

Immancabili le ovazioni per il ritrovato guerriero brasiliano, che ha festeggiato col pallone sotto la maglia in omaggio alla dolce Thais, scatenando le ironie del web: «In effetti sta vittoria è stata un vero e proprio parto. Allan voleva sicuramente dire questo». Ma applausi anche per Elmas che ha mostrato carattere, coautore insieme Pedro Obiang della rimonta. E ora sulla strada di Gattuso sembra si intraveda la luce, la fine del tunnel: «Lasciamo lavorare Ringhio, la sua carica farà bene alla squadra»; «Inizia una nuova epoca, Rino riuscirà a salvare questo Napoli distrutto»; «Non abbiamo visto il bel gioco, ma almeno abbiamo cominciato a vedere un po’ di carattere. Pian piano con Gattuso tornerà il Napoli»; «Il miracolo di San Gennaro», commentano i tifosi pronti a mettere la sua statuina sul presepe. E con il risultato il mister si è guadagnato subito un po’ di fiducia fra i napoletani: è questa la sua prima vittoria alla guida tecnica del club azzurro.

Quel suo abbraccio ai giocatori dopo la gara, in primis al capitano, ha fatto tanto parlare. Le immagini hanno fatto il giro del web e sono apparse simbolo di una pace ritrovata: «Gattuso sta mettendo a posto le cose, ora ritroveremo anche i nostri leader». Perché la speranza per il 2020 è quella di rivedere le meraviglie di Koulibaly, Mertens, Allan, Insigne. E magari anche Ghoulam e tutti i veterani, che sembrano i primi a essere sotto tono rispetto al passato. «Che facciano gli uomini o vadano via tutti», «Altro che rinnovo all'altezza: devono dimostrare di meritare ancora la maglia», è ancora la severa voce che si aggira fra i tifosi.

«Il tempo è poco, gli altri avanzano e noi restiamo indietro. Non possiamo più aspettare»,  implorano i napoletani. Ma ora torna una speranza alla quale aggrapparsi, un secondo tempo che ha mostrato quella grinta e determinazione che mancava da troppo: un primo appiglio sul quale ricostruire una nuova «grande bellezza». Senza malinconie. Senza più strascichi del passato: il nuovo anno segna una nuova era del Napoli. E dopo questo regalo sotto l’albero, ci sarà subito la prova più difficile: l’Inter di Conte, prima in classifica. «Ma il Napoli, come ha dimostrato in passato, quando vuole può tutto», auspicano i più ottimisti. E stavolta nel giorno dell’Epifania la città spera che non ci sia bisogno del carbone per i calciatori: se il bel regalo è arrivato da Babbo Natale, si spera che il 6 gennaio la Befana non sia da meno.
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