San Paolo, maggioranza divisa
ma tiene il patto con De Laurentiis

San Paolo, maggioranza divisa ma tiene il patto con De Laurentiis
di Luigi Roano
Martedì 16 Luglio 2019, 12:00 - Ultimo agg. 17:08
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È il quarto punto all'ordine del giorno, ma dal punto di vista della interesse dei media è il primo e ne sono ben consapevoli i consiglieri comunali che vorrebbero sfruttare questo momento di visibilità. Di cosa si tratta? Oggi il Consiglio comunale è chiamato a esprimersi sulla convenzione tra Comune e Ssc Napoli per la gestione decennale dello stadio San Paolo.
 
Ci sono dei nervosismi nella maggioranza, che ieri si è riunita per fare il punto della situazione, legati alla partita di crediti e debiti tra Palazzo San Giacomo e Patron De Laurentiis. In questo contesto l'opposizione è alla finestra e aspetta la mossa giusta da fare: nessuno ci tiene a passare per il nemico del Calcio Napoli. Prima però di arrivare al voto sulla convenzione ci sarà da approvare la presa d'atto del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti, quello uscente come ultimo atto ha bocciato la convenzione.

Gli arancioni e gli alleati sono nervosi per almeno 3 motivi: Appunto la bocciatura dell'atto da parte dei Revisori, ma qui giova ricordare che si tratta di un parere non vincolante basato sul fatto che al San Paolo sono stati fatti i lavori per le Universiadi spendendo 25 milioni e gli 850mila euro annui chiesti al Napoli calcio per la gestione dell'impianto sarebbero pochi in quanto non farebbero rientrare la somma nei dieci anni di durata del patto. Tuttavia, quei lavori sono stati fatti in funzione di un evento straordinario e non per il Napoli e lo stadio resta di proprietà del Comune. In seconda battuta, la Società di De Laurentiis deve ancora al Comune 1,9 milioni. Terzo punto la convenzione è retrodata alla Stagione agonistica 2018-2019 quella dove la Società ha giocato pagando l'impianto tutte le volte in cui lo ha usato. Nella sostanza il canone sarebbe basso rispetto agli incassi fatti dalla stessa Società. Discussione che si annuncia lunga e anche movimentata.

Nella riunione di maggioranza tenutasi a Palazzo San Giacomo con il direttore generale Attilio Auricchio e l'assessore allo Sport Ciro Borriello sono venute le risposte ai nervosismi dei consiglieri, saranno state convincenti? Lo scopriremo solo oggi. Sul primo punto, quello dei Revisori, concretamente non sembrano esserci - questo trapela dalla riunione - eccessive preoccupazioni in quanto il canone è stato stabilito sulla scorta di parametri oggettivi dettati dalla legge. Sui quasi due milioni di euro che il Patron deve al Comune la giunta ha fatto notare ai consiglieri che il regolamento del Comune sulla materia è chiaro: chi ha debiti con l'ente non può avere nessuna concessione. Significa che se il Consiglio darà via libera alla convenzione, De Laurentiis potrà firmarla solo dopo avere saldato le pendenze altrimenti il Napoli non giocherà al San Paolo. Il terzo punto, la retrodatazione della convenzione che creerebbe uno squilibrio tra il canone e quanto dovrebbe pagare De Laurentiis per quell'annualità, sarebbero stati prodotti documenti con i quali si dimostrerebbe come quella dell'anno scorso sia stata la stagione del minimo storico degli incassi per la Società, tanto che la cifra del canone sarebbe più o meno allineata a quello che ha pagato già il patron.
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