Gioco, pressing e grinta
riecco il Napoli di Sarri

Gioco, pressing e grinta riecco il Napoli di Sarri
di Roberto Ventre
Giovedì 8 Dicembre 2016, 10:08 - Ultimo agg. 10:39
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La svolta in cinque giorni: il vero volto del Napoli ricomparso contro Inter e Benfica. I primi segnali forti contro i nerazzurri di Pioli al San Paolo, la conferma più bella al Da Luz contro una delle squadre continentali dalle maggiori tradizioni. In Portogallo gli azzurri di Sarri hanno dimostrato di avere una mentalità europea sempre più spiccata con una predisposizione offensiva.

Il gioco ritrovato

Sarri ha ritrovato la sua squadra, quella capace di far girare il pallone veloce, di non dare punti di riferimento agli avversari, di partecipare in maniera compatta alla fase difensiva e di affondare i colpi in attacco con giocate in verticale. Il Napoli ha ritrovato equilibrio e il suo gioco propositivo che in Europa brilla ancora di più perché gli avversari, come il Benfica, non hanno solo l'idea di distruggere. E la forza principale del Napoli sta proprio nel gioco di squadra perché la formazione di Sarri non ha le caratteristiche per gestire le partite e limitare i danni. Rapida occupazione degli spazi, movimento continuo per far girare la palla veloce e non portarla: manovra a un tocco per cercare in continuazione l'uomo libero e poi la ricerca della profondità, un gioco offensivo che così diventa imprevedibile e di difficile lettura per gli avversari.

Condizione atletica e mentale

Superato il momento di difficoltà il Napoli ha ritrovato corsa e convinzioni. Più che un calo fisico un blocco mentale nella fase del rallentamento in campionato e Champions: ora è tornata la brillantezza, requisito fondamentale per il gioco di Sarri che altrimenti si appiattisce. Sono tornate le giocate devastanti degli attaccanti. Con le vittorie si è rafforzato il morale: volti sorridenti al rientro da Lisbona, abbraccio di un gruppetto di tifosi a Koulibaly e Ghoulam usciti dall'ingresso principale dell'aeroporto di Capodichino, applausi al passaggio del pullman della squadra da un varco secondario. Il ringraziamento agli oltre duemila napoletani presenti al da Luz (pieno il settore ospiti, in molti erano anche negli altri settori mischiati ai portoghesi) da capitan Hamsik sul suo sito. «Siamo contenti di aver superato il turno, è stato un successo del gruppo. Ringraziamo i tifosi per il loro sostegno. Anche in questa occasione sono stati grandi: è bellissimo essere agli ottavi. Ma per un paio di settimane ora pensiamo al campionato».

Genio Mertens

L'uomo in più è il belga che sta vivendo la sua migliore stagione. A Lisbona l'ennesima conferma: Dries è entrato e ha spaccato la partita, l'uomo in più capace di fare la differenza. Imprendibile da esterno sinistro e tra le linee: un assist e un gol. Impatto devastante sul match: Mertens stavolta ha fatto in pieno la differenza anche da falso nove che non è il suo ruolo naturale. Quattro reti in Champions e tre in campionato, oltre a assist decisivi, come quello a Callejon. I primi quattro mesi a tutto gas a cominciare dall'esordio di Pescara quando entrò dalla panchina e fu decisivo con una doppietta. Continuità di rendimento, quasi sempre decisivo.

Pilastro Diawara

Fondamentale per l'equilibrio di squadra e soprattutto per il funzionamento della fase difensiva è stato l'impiego di Diawara davanti alla linea a quattro: il guineano ha dato un incremento in termini di fisicità ed intensità agonistica. Un giovane già pronto che ha mostrato grande personalità in una sfida decisiva di Champions, una sentinella capace di sporcare palloni e di aiutare i compagni nel raddoppio di marcatura: un playmaker che gioca in maniera semplice ma essenziale.

Esperienza Reina

Fondamentale anche il ritorno ai migliori di livelli di Reina, dopo il calo di rendimento culminato nell'errore sul gol di Keita della Lazio. Il portiere spagnolo ha messo in campo contro il Benfica tutto il suo carico di esperienza e si è fatto trovare pronto sulla prima insidia di Jimenez. Un impatto molto positivo sulla partita non solo per la parata sul centravanti portoghese ma per la sicurezza mostrata in ogni intervento, anche quando c'era da andare a prendere la palla alta da calcio d'angolo o da punizione laterale.

Fase difensiva

Ritrovati gli automatismi in fase di non possesso, una partecipazione da parte di tutti con grande intensità dagli esterni di attacco, Callejon e Insigne, che hanno aiutato in fase difensiva i terzini di fascia Hysaj e Ghoulam.

Squadra più corta e stretta, minori spazi da coprire e più facilità nelle chiusure: Napoli mai in affanno con la rete del Benfica che è stato la conseguenza di un errore individuale dello spagnolo Albiol. Linea a quattro difensiva che si è mossa bene riuscendo a tenersi alta non concedendo nulla al Benfica in termini di palle gol.

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