De Laurentiis contro Agnelli,
dal Napoli no alla Superchampions

De Laurentiis contro Agnelli, dal Napoli no alla Superchampions
di Roberto Ventre
Martedì 7 Maggio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 17:24
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De Laurentiis e Chiavelli erano ieri a Madrid per l'incontro organizzato dall'European Leagues. Una riunione che entrerà oggi nel vivo, voluta da Javer Tebas, il patron della Liga, per compattare le leghe europee e far fronte comune contro la proposta della Superchampions (una Superlega) che entrerebbe in vigore nel 2024 (prevederebbe 32 squadre e modalità di accesso diverse da quelle attuali con posti fissi ed altri da assegnare con promozione e retrocessioni), sponsorizzata dall'Eca, presieduta da Andrea Agnelli. La formula piace alle big europee ma ha il parere contrario degli altri club: all'incontro di Madrid sono stati invitati 220 club di 30 paesi ed è prevista la presenza di sedici club di A, mancheranno Juve, Milan, Inter e Roma. La riunione precede l'incontro dell'Uefa che si terrà domani a Nyon e che avrà come tema principale proprio la nuova formula della Champions League che entrerà in vigore nel triennio 2024-2027 perché in quello che parte dal 2021 il format resterà lo stesso di quello attuale.
 
Il calcio europeo è spaccato sul tema: le Leghe sono contrarie perché temono che il calcio del futuro sia disegnato su misura soltanto per i grandi club. E anche a De Laurentiis non piace la Superchampions proposta da Agnelli, la sua idea, come anticipato in un'intervista al Corriere della Sera, è di abolire Champions ed Europa League e organizzare un unico grande torneo con 80 squadre (l'European Cup) con la partecipazione delle prime sette classificate dei campionati inglese, tedesco, spagnolo, italiano, francese, le prime quattro di quelli portoghese, olandese, svedese, belga e di tutti gli altri campionati europei. Il presidente del Napoli vorrebbe accorciare i tempi della riforma e partire con la nuova formula prima del 2024: immagina un torneo europeo da giocare il martedì, il mercoledì e il giovedì mantenendo invariati i campionati nel fine settimana e auspica che si possa trovare un punto d'intesa tra Eca e Leghe europee attribuendo il cinque per cento del fatturato alla Uefa per usufruire dei suoi professionisti che lavorerebbero all'organizzazione dei tornei. Questo il suo punto di vista sul tema che porterà avanti a Madrid nel vertice con le leghe europee e i rappresentanti dei club.

«Preoccupa questa SuperLega per ricchi eletti dal Signore, è un po' contro il principio dello sport secondo cui chi è bravo e fa bene le cose può emergere. Con questo fantomatico progetto, poi diventa difficile scardinare il meccanismo a inviti, nemmeno fosse una cena di gala», ha detto il presidente del Torino, Urbano Cairo, ribadendo la sua netta contrarietà al progetto di riforma delle coppe europee sostenuto dall'Eca guidata dal presidente della Juve Andrea Agnelli.

Anche il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, dice no alla formula della Champions allargata. «I criteri d'accesso devono rimanere legati ai campionati nazionali, non bisogna togliere il sale dalle competizioni. Le wild card non devono esistere a discapito della meritocrazia», ha detto al termine dell'assemblea generale dell'Assocalciatori a Milano. «Il concetto di giocare più partite di alto livello è condiviso da molti, in primis dai calciatori. Serve però fare attenzione alla salute dei giocatori e sulla distribuzione delle risorse: non vogliamo che le nuove coppe tolgano spazio ai tornei nazionali e amplino il gap già esistente tra le squadre».
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