Torino-Napoli, la pagella del Mattino:
furia Callejon, Allan vero guerriero

Torino-Napoli, la pagella del Mattino: furia Callejon, Allan vero guerriero
Lunedì 15 Maggio 2017, 08:29 - Ultimo agg. 09:06
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6 REINA
In maglia nera da portiere antico, ma senza fare una gara epica. Un girata di Belotti parata facilmente e la respinta sul “botto” di Benassi. Tanto per dire: io c’ero. Filano fuori porta le poche conclusioni del Torino. Albiol gli devia in corner un tiro-gol di Molinaro. Un tiro a giro di Boyè sorvola l’incrocio. Non è mai allarme. Il Napoli sta maciullando di gol la squadra granata.
 
7,5 HYSAJ
Piedino lo sbirro non si fa incantare da Lucia Boyè nelle poche occasioni in cui il Toro punta la metà campo azzurra. Per il resto, gioca da ala destra con foga e tempismo. Irrompe d’anticipo e porta avanti la palla (un assist-gol non sfruttato da Callejon). Quando il Torino sostituisce Boyè con Iturbe non se ne accorge nessuno, tanto più Hysaj che gioca una partita perfetta.
 
7 ALBIOL
Attento, educato, mai falloso (vigile e urbano). Una ammonizione per proteste. Poche volte gli tocca Bellotti. Travolge il granata a metà campo, lo inchioda una volta nell’area azzurra. Può gestire palla da battitore libero. Il Torino non pressa, è lontano. Oppone la schiena a un gran tiro di Molinaro evitando fastidi a Reina. Elegante, ma quando è il caso fa il duro.
 
7 KOULIBALY
In campo dopo la giornata di squalifica, impegnato nel duello guerresco con il Gallo Belotti (de bello gallico). Ma c’è poca guerra. L’attaccante, anima in pena granata, ma giocatore fiero, è poco servito, trova pochi spunti in solitario. Kalidou non lo lascia far danni sovrastandolo in ogni occasione, una volta rubandogli palla con una rovesciata acrobatica sul limite azzurro.
 
7,5 GHOULAM
Opposto a Iago Falque, avversario lassativo, lo prende e scappa. Attacca più dell’esterno granata. Su una lunga rimessa laterale lancia Mertens in gol (fermato in offside inesistente). Gioca in scioltezza nel “triangolo” di sinistra. Ha gamba e pulizia di tocco. Pennella il cross per il quarto gol. Gran finale di stagione. Offerto dal suo agente alla Juventus, il Napoli lo blinda.
 
7,5 ALLAN
Guerriero brasiliano come Dunga (chi la Dunga la vince), polverizza Baselli. In soccorso qualche volta a Hysaj contro Boyè, ma soprattutto una partita offensiva con grande qualità. Prodigiosa imbucata per il primo gol di Callejon, avvia anche l’azione del raddoppio. Spinta costante sul lato destro. Esce per un pestone.
 
7 JORGINHO
A me gli occhi please e il pallone. Bobina, alternatore e magnete di centrocampo. Ljajic gira a vuoto e lascia tutta la scena all’azzurro concedendosi qualche estemporanea puntata offensiva. Non sbaglia mai. Quando è necessario, contrasta e vince. Pare che la percentuale dei suoi tocchi riusciti sia stata del cento per cento.
 
7 HAMSIK
Il grande tessitore del gioco azzurro con rientri profondi e incisive puntate offensive. E’ il perno attorno al quale il Napoli gioca, si diverte, si piace e gode. Mezz’ala a tutto campo. L’azione è sempre in verticale, la sua visione di gioco è da fuoriclasse. Sfiora il gol con un colpo di testa su un corner di Ghoulam.
 
8 CALLEJON
Corsa e traversoni. Campione di motocross. Due gol, un diagonale fantastico di poco oltre il palo lontano e l’assist per la quinta rete. In forma smagliante. Si accentra come Insigne per lasciare la corsia libera alle incursioni dei laterali di difesa. Su un suo cross, Molinaro allarga il braccio: l’arbitro non vede il rigore.
 
7,5 MERTENS
Impara l’Hart e mettilo da parte. Gli scatti sono mille e uno. Il contachilometri impazzisce. Corre e pressa. Un pallonetto oltre la traversa. Regala a Insigne la palla del secondo gol. Costringe Hart a un gran salvataggio e va in gol da sinistra dribblando Rossettini. Tocco leggero sul cross di Ghoulam per la seconda rete di Callejon.
 
7,5 INSIGNE
Il principe e il ballerino. Interpreta entrambi i ruoli. S’inchina a Mertens che gli offre la palla del raddoppio. Gliela restituisce per la terza segnatura. Fratelli di gol. Si accentra lasciando la corsia a Ghoulam. Gioca da uomo-squadra, non più testardo egoista. Con l’uscita di Hamsik, prende la fascia di capitano.
 
6,5 ZIELINSKI
Entra per Allan (63’) che ha corso tanto e ha preso anche un pestone. Comincia a destra, poi con Rog si sposta a sinistra. Mezz’ala urbis et Obi (quando entra il nigeriano). Mezz’ora scintillante a tenere vivo il bel gioco del Napoli. Irrompe al limite e fionda in rete il quinto gol.
 
6 ROG
Sostituisce Hamsik (66’), gioca sulla destra, tenta un affondo in gol, ma scivola sulla linea del limite del Torino. Spesso il gioco pende tutto a sinistra e lui passeggia da felice spettatore in campo. Quando gli arriva la palla è rapido nel catturarla e smistarla. Cerca gloria in attacco (assist di Insigne) per lasciare il segno.
 
s.v. MILIK
Pochi minuti finali (nove) per riprendere il ritmo partita. Entra al posto di Callejon (81’). E’ ancora “freddo” e non approfitta di un errore di Gustafson per battere Hart. Rientra, gioca di sponda, detta la profondità. Il gioco spettacolare dei tre “piccoletti” lo tiene ancora in panchina. Ma entra senza crucciarsene.
 
8 SARRI
Scintille col presidente, complice Rousseau (il contratto). Urge l’intervento di Francesco Gabbani: Accidentali’s Karma. E, come si diceva una volta, karma e gesso. Intanto sir Alex Sarri (secondo la definizione di De Laurentiis) si arricchisce di altri tre punti. Il Napoli non perde da 10 partite (8 vittorie), un periodo t’oro (!), ed eguaglia il record juventino dei gol in trasferta (46). Disarmante la semplicità con cui la squadra disintegra il Torino (sul suo campo aveva vinto solo la Juve). Sarri a bordocampo potrebbe leggere il suo amato John Fante, gli azzurri vanno da soli. Impressionante finale. Sarri firma un capolavoro.
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