San Valentino è tutto azzurro
e il Napoli vale più di Hamsik

San Valentino è tutto azzurro e il Napoli vale più di Hamsik
di Anna Trieste
Venerdì 15 Febbraio 2019, 07:00
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San Valentino non è mai un giorno come un altro. Ci sono gli innamorati ricambiati, quelli che festeggiano il loro amore e non si peritano di manifestarlo in lungo e in largo per le strade scambiandosi messaggi e cioccolatini con la nocciola. Quelli non ricambiati, che per non vedere e non sentire e soprattutto poter lanciare in tutta comodità strali e maledizioni contro Cupido che mena le frecce a capa e cazz si chiudono in casa. E infine ci sono i tifosi del Napoli, che a San Valentino, innamorati o meno, ricambiati o meno, non solo non possono uscire a cena con alcuno perché a Zurigo si gioca l'Europa League ma poi devono pure fronteggiare tutti, a prescindere dalla propria situazione sentimentale, il dolore per l'addio di Hamsik alla maglia azzurra. Che dopo dodici anni è un po' come svegliarsi e non trovare più il Maschio Angioino a piazza Municipio.
 
 

Ed è in questo contesto che va a inserirsi il debutto di Ancelotti in quella che una volta era chiamata la Coppa Uefa e la prima di Insigne da capitano non supplente del Napoli. Nei primi minuti, a non vedere Marek né in campo né in panchina, lo smarrimento è stato grande. Poi è stato proprio il Santo - Valentino, però, non Gennaro stavolta a correre in soccorso delle tribolate anime partenopee, lacerate tra il dispiacere per l'addio di Marek e l'affetto per la propria squadra. Per un attimo il santo protettore degli innamorati si è improvvisato patrono di Napoli e ha aiutato i napoletani. Che così hanno potuto esultare senza troppi sensi di colpa per i gol di Insigne, di Callejon e di Zielinski. Perché, come diceva un altro famoso napoletano acquisito, Virgilio, «l'amore vince tutto, e noi all'amore cediamo». E siccome l'amore vince tutto, addio di Marek incluso, non è che mo' vulesseme pruvà a vincere l'Europa League?
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