Universiadi, i campioni clorati
compatti per il Setterosa e Settebello

serata amarcord
serata amarcord
di Diego Scarpitti
Venerdì 12 Luglio 2019, 13:22
2 Minuti di Lettura
Dal confronto in vasca al ritrovarsi a tavola. I campioni di Canottieri, Posillipo e Rari Nantes Napoli brindano alle Universiadi 2019. Hanno scritto la storia della pallanuoto napoletana e si sono riabbracciati nel ristorante «Fratelli la Bufala» di Mergellina, in attesa di seguire in tribuna, già oggi pomeriggio alla piscina Scandone, la semifinale del Setterosa di Martina Miceli contro il Canada (ore 18). Serata-amarcord alla quale hanno preso parte i protagonisti che negli ultimi 50 anni hanno onorato e portato in alto la città e l’Italia con le calottine giallorosse, rossoverdi, biancocelesti e azzurre del Settebello.

«Mai nemici ma antagonisti. Vivevamo le stesse esperienze, poi abbiamo riscoperto il rapporto di amicizia e di stima reciproca», racconta Gualtiero Parisio, compagno di stanza e di mille battaglie in vasca con Paolo De Crescenzo. «Fuori dall’acqua la pallanuoto, come il rugby, si contraddistingue per grande lealtà, rispetto, disciplina, amicizia. Di fondo la pallanuoto è una vera comunità: ci si ritrova e si riconosce la reciproca educazione», spiega il mancino Franco Porzio, oro a Barcellona’92 e attuale consulente per lo sport e gli impianti delle Universiadi, nominato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Ci lega la stima di atleti e di uomini. Dobbiamo ora compattarci tutti, per sostenere il Settebello e il Setterosa, impegnati ai Giochi universitari all’ombra del Vesuvio», lancia il suo accorato appello Mino Marsili.

A radunare tanti campioni clorati gli artefici (rarinantini) Ettore e Luigi Chiosi. «Il clima goliardico, che pervade Napoli in questo periodo, ha spinto un nutrito gruppo di ex nuotatori e pallanuotisti della Rari Nantes, del Posillipo e della Canottieri Napoli a ritrovarsi in un allegro raduno conviviale, ospitati dal direttore Mimmo Mastrogiovanni presso i «Fratelli la Bufala», in piazza Sannazaro. La serata si è svolta tra brindisi, aneddoti del comune passato in acqua, senza nostalgia, ma fiduciosi di ritrovarci presto, consapevoli che i legami che si instaurano nel mondo dello sport rimangono indelebili. Sperando che i nostri azzurri, che in questi giorni stanno onorando la nostra città, possano ottenere lusinghieri e splendidi risultati».

Incrociano le dita Ettore e Luigi Chiosi, così come Telemaco Marcoccio, Riccardo Canessa, Stefano Varini, Enzo Simonetti, Alfredo Grimaldi, il capitano Stefano Postiglione, che firmò il primo storico scudetto posillipino nel 1985. E poi il campione d’Europa Renato Notarangelo, e i campioni d’Italia Nando Lignano, Silvano Forte, Paolo Malara, coach del Settebello e del Pescara, Peppe D’Angelo, fratello del compianto Enzo, Fulvio Velotto, Maurizio Amato, Riccardo Scognamiglio, Bruno Caiazzo, Pietro Pagnini, Enzo Simonetti, Antonio Recano e Gigliola Dennerlein, vedova dell’indimenticato Fritz, «leggenda della piscina».

Attende, spera e sogna la Napoli della pallanuoto, per rendere le Universiadi 2019 davvero uniche.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA