Universiadi, quanti rimpianti:
​il Setterosa è «solo» argento

Universiadi, quanti rimpianti: il Setterosa è «solo» argento
di Diego Scarpitti
Sabato 13 Luglio 2019, 22:23 - Ultimo agg. 23:06
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Sorte ingenerosa. Sventola il tricolore si', ma a bande invertite. Svetta la bandiera ungherese alla Scandone e il Setterosa deve accontentarsi «solo» dell'argento. L'unica sconfitta rimediata, purtroppo, dalle azzurre alle Universiadi 2019 si materializza in finale 7-8 (3-3, 2-3, 0-1, 2-1). Sei vittorie, cammino radioso e unico stop, che brucia e grida vendetta. Peccato davvero.
 



​Escono tra gli applausi Loredana Sparano, Carolina Ioannou, Martina Gottardo, Giulia Cuzzupe', Chiara Ranalli, Giulia Millo, Elena Borg, Luna Di Claudio, Anna Repetto, Serena Storai, Sara Centanni, Agnese Cocchiere, Carlotta Malara, tecnico Martina Miceli, e il suo assistente Mauro De Paolis. Non basta, pero', ripensando al sogno sfumato e al desiderio non realizzato. 

​Sold out di pubblico e di emozioni a Fuorigrotta, alla presenza di Paolo Barelli, numero uno della Fin. Clima assordante, si pregusta la festa con la partenza fulminea delle padrone di casa: 2-0 firmato Cocchiere (18") e Storai. Prontamente rispondono Hertzka in superiorita' numerica e Garda. La palomba di Millo precede il pareggio di Garda, a 2" dalla prima sirena.

Si apre con un generoso rigore, concesso dalla greca Daskalopouolos (da rivedere la sua direzione arbitrale) il secondo periodo. Sorpasso delle pallanuotiste in calottina blu (3-4) e primo allungo delle giocatrici dell'Est. Centanni ristabilisce la parita': bolgia Scandone (4-4). Si va all'intervallo lungo con il +1 delle magiare: gol di Brezovszki (4-5).

Di potenza e precisione, dalla distanza «pesca» il jolly la napoletana Sara Centanni, doppietta personale e match riportato sui binari dell'equilibrio (5-5). Sale la pressione, aumenta il nervosismo. Gemes in cattedra: graffia due volte (5-7). Centra il palo dai cinque metri Ranalli.

Dal possibile pareggio al -3 con Kovesdi (5-8). Break pesante delle ungheresi che ipotecano l'oro. Esce con il volto insanguinato la numero 8 Garda, espulso per proteste il coach Attila Mihok (stucchevole il suo show in tribuna). Le italiane provano a risalire la china con Cocchiere e Millo ( a 1'12" dal gong). Tiro della disperazione di Sparano. Piangono le azzurre, esultano le ungheresi. 

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