Universiadi, i saluti «on board»
dell'Italjudo con Pino Maddaloni

Italjudo
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di Diego Scarpitti
Mercoledì 17 Luglio 2019, 15:05
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Maglia azzurra e cintura nera. L’Italjudo saluta così le Universiadi 2019 e ringrazia con un gentile omaggio il commissario Gianluca Basile a bordo della Costa Victoria, ormeggiata alla Stazione Marittima. Ad accogliere la delegazione sportiva il capitano Gianfranco La Fauci. «I napoletani non se l’aspettavano, non avevano percepito alla vigilia la portata della manifestazione. Universiadi 2019 evento eccezionale e di spessore. Superati i ritardi con un colpo di reni: abbiamo saputo metterci testa e cuore. L’immagine di Napoli esce rafforzata a livello planetario, poste le basi per invitare nuovamente il mondo dello sport all’ombra del Vesuvio», afferma soddisfatto Pino Maddaloni, oro olimpico a Sydney nel 2000 e special guest dei Giochi universitari.

«A Budapest si parlava unicamente di Napoli. I miei amici sono rimasti contenti della città, ne hanno conosciuto i pregi e tessuto le sue lodi. Apprezzamento senza confini. Sono orgoglioso di essere napoletano e innamorato di Partenope», osserva il supervisor IJF. Tedoforo nella sua città, insieme a Diego Occhiuzzi, mai avrebbe immaginato di calcare l’erba dello stadio San Paolo il 3 luglio. «Una grande emozione, un grande onore», riferisce entusiasta l’assistente capo della Polizia di Stato, figlio del maestro Gianni Maddaloni, presidente della Star Judo Club di Scampia, fucina di talenti. «Ho tremato veramente tanto prima della cerimonia d’apertura, meritavamo, però, di ben figurare. Nella città dove tutto è semplice ma non è facile, c’è una Napoli laboriosa, produttrice ed esportatrice di Grande Bellezza. A Napoli vanno date possibilità e prossime sfide, come ad esempio gli Europei e i Mondiali giovanili. Auspico che gli impianti vengano trattati a dovere e non abbandonati, affidati a professionisti che ragionano con il cuore», evidenzia il responsabile della sezione giovanile Fiamme Oro Napoli.
 
 

Lampante il successo organizzativo. «Per il judo abbiamo utilizzato la formula della Mostra d’Oltremare (padiglioni 5 e 6), più comoda dal punto di vista logistico. Abbiamo attrezzature sportive che resteranno in eredità alla città e con un PalaVesuvio pienamente rinnovato. C’è la concreta possibilità di organizzare altri eventi importanti», assicura fiducioso l’ingegnere Gianluca Basile. Foto di rito con Alberto Ramaglia, manager area trasporti Aru, Giorgio Angrisano, il competition manager Yuri Piccirillo, il junior assistant Leonardo Buonanno e Raffaele Parlati, tecnico della Nazionale italiana di judo under 21. «Universiadi una vetrina significativa per Napoli. Doverosi i complimenti al comitato organizzatore: è andato oltre ogni più rosea previsione. Gli atleti di tutte le nazioni non hanno espresso un solo commento negativo ma innumerevoli apprezzamenti. Registrato un bellissimo riscontro per la città e finalmente tolta quell’etichetta che ingenerosamente portiamo addosso da anni. Napoli viene vista e considerata sotto un’altra luce», dichiara Massimo Parlati (nelle foto di Rosario Caramiello), coach dell’Italjudo dal 3 al 14 luglio. «Gli impianti devono essere sfruttati nel modo più opportuno e, con l’apporto delle Federazioni, Regione Campania e Comune, abbiamo il know how necessario per predisporre altri eventi di livello internazionale: si può fare in sinergia e con il gioco di squadra». Questa la vera e imminente partita da giocare.
 
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