Casal di Principe, sindaco Renato Natale no alle dimissioni: «Atto di responsabilità»

In assise l’appello: «Il paese non merita un altro scioglimento»

Il Consiglio
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di Tina Cioffo
Giovedì 25 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 09:25
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Ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo e alla fine ha deciso di restare. Renato Natale è ancora il sindaco di Casal di Principe. Ieri sera ha chiuso il consiglio comunale convocato per l’approvazione del bilancio di previsione, con un evidente disorientamento emotivo, dicendo: «Comprendetemi, ho bisogno di più tempo, datemi altro tempo per decidere».

«In molti vorrebbero che confermassi le dimissioni per poter festeggiare così come è accaduto nel 1994 e molti altri stanno facendo di tutto per convincermi a ritornare sui miei passi. Lo fanno da giorni, incontrandomi per strada, scrivendomi sui social e aiutandomi a mettere in fila i pensieri. Sono dilaniato, temo di dare un messaggio sbagliato alla mia cittadinanza, di non coerenza. È pur vero però che con il commissariamento si bloccherebbero tutta una serie di adempimenti necessari a questo ente a partire dai lavoratori socialmente utili, all’ufficio urbanistica e i nuovi progetti in scadenza nei primi giorni di maggio», ha affermato Natale, prendendo per ultimo la parola dopo aver ascoltato l’invito dei consiglieri comunali di minoranza Teodoro Scalzone e Vincenzo Martino a restare in carica, dopo che la consigliera Lia Caterino lo aveva ringraziato per il suo operato e dopo che Margherita Iovine ha letto un documento di maggioranza per chiedergli di ripensarci.

«Sindaco - ha detto Iovine - ti chiediamo di ritirare le dimissioni perché questo paese non merita la chiusura anticipata del mandato. Casal di Principe non merita di rivivere la stagione del commissariamento». A mezzanotte sarebbero scaduti i 20 giorni concessi per ritornare sui suoi passi. La sua decisione, certamente sofferta e probabilmente frutto di una lotta interiore l’ha presa intorno alle 21. «Lo faccio per senso di responsabilità perché la mia comunità merita di vivere la normalità fino in fondo e normale è anche capire che si può e si deve arrivare alla fine. Normale, è assicurare al mio paese un’amministrazione regolare», ha spiegato Renato Natale protocollando il ritiro delle sue dimissioni.

A convincerlo il clima di fiducia creatosi attorno alla sua figura e la voce unanime elevatosi in consiglio comunale, sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Da Scalzone, suo avversario politico e da sempre seduto su banchi opposti, l’invito più accorato: «Questo Comune può essere orgoglioso di averlo avuto come sindaco e certo capisco anche l’amarezza che ha provato, quando ha visto la sua maggioranza sfilacciarsi e non rispondere alla sua richiesta di andare compatta alle elezioni, ma c’è sempre una via d’uscita.

E una chance potrebbe essere l’azzeramento della giunta politica e la designazione di una squadra tecnica».

Natale, dovrà ora decidere come continuare. I suoi assessori, Mirella Letizia, Vincenzo Noviello, Antonio Natale e Antonio Schiavone (Marisa Diana si è dimessa l’8 aprile), gli hanno assicurato che mai metterebbero in difficoltà l’ente o lui e mai farebbero interferire la normale dialettica elettorale nella ordinaria gestione amministrativa. Tutto normale, quindi fino all’8 e 9 giugno quando si voterà per eleggere nuovo sindaco e Consiglio. Natale, viene dalla scuola del partito comunista, dove si diceva “il personale diventa politico e il politico diventa personale” ed è per questa ragione che teme di trovarsi a vivere situazioni scomode ed è sempre per questo motivo che il 4 aprile, consegnando le sue dimissioni, non nascose le sue perplessità. È sindaco dal 2014 e per dieci anni ha vissuto il palazzo municipale tutti i giorni. Ha rifiutato carriere politiche, proposte di lavoro, rinunciato al suo impegno come medico volontario.

«L’ho fatto - ha sottolineato - perché volevo che il mio paese diventasse normale e ci siamo riusciti. Abbiamo restituito dignità alla parola casalese, abbiamo riconquistato la libertà e forse il frutto di questo processo è anche accettare che possa esserci divisione politica. Nel 2014 quando decidemmo di avviare questa sfida, chiedemmo ai partiti tutti, di fare un passo indietro perché avevamo un nemico comune che era la camorra. Dovevamo riconquistare spazio di confronto ed è evidente che ce l’abbiamo fatta».

Nel 2015 chiese un Piano Marshall per Casal di Principe, lamentando la carenza di organico specie nell’ufficio tecnico e nei servizi sociali e poi problemi nella gestione dello sviluppo locale. Da lì in poi Natale non ha mai smesso di chiedere aiuto anche per una soluzione diversa agli abbattimenti delle case abusive di prima necessità. Fatta la diagnosi chiedeva una cura a tutti, affermando che se si perdeva la partita del riscatto in questo piccolo e discusso paese della Campania si sarebbe persa ovunque. I prossimi due mesi saranno tutti in salita ma questo il sindaco casalese lo ha certamente messo in conto.

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