Valle di Maddaloni, l'acquedotto Carolino ora splende con rispamio energetico

Maffei: «Ora riqualificazione idraulica». Il sindaco: «Meraviglioso maxischermo»

L'acquedotto carolino
L'acquedotto carolino
di Giuseppe Miretto
Martedì 23 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 07:43
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Luci riaccese, ma soprattutto riammodernate secondo la filosofia del risparmio energetico e dell’ecosostenibilità. Un altro passo in avanti nella valorizzazione di un monumento tutelato dall’Unesco: nel 250esimo anniversario dalla morte di Luigi Vanvitelli, rimossa una delle principali criticità gestionali dell’Acquedotto Carolino.

Tiziana Maffei, direttrice della Reggia, e il sindaco di Valle di Maddaloni Francesco Buzzo, presenti il presidente della Provincia Giorgio Magliocca e il responsabile Anas Nicola Montesano, hanno riattivato il sistema di illuminazione in tilt da diversi anni.

È stato il primo passo ufficiale del percorso di «rilancio, manutenzione, salvaguardia e vigilanza, lungo i 529 metri di archi e campate dei ponti ma anche sui 42 chilometri di sentieri, camminamenti e torrini, che portano le acque dalla sorgenti del Fizzo alla Reggia di Caserta». Così, la direttrice ha tradotto in azione concreta il «progetto di valorizzazione del tratto monumentale dell'Acquedotto Carolino, in accordo con le previsioni del Piano di gestione Unesco». Non c’è solo l’azione di tutela e salvaguardia nell’intervento, presentato lo scorso marzo con tutti i sindaci, che prevede la «riqualificazione idraulica delle condotte nei sette comuni attraversati».

Tutto questo è stato simbolicamente affidato ad un clic: così, è tornato in funzione un impianto di illuminazione non invasivo (24 proiettori per ogni ordine di archi, 14 fari per i piloni) capace di garantire una illuminazione totale, multicolore, non invasiva, sicura e che finalmente consuma molto meno dei 15 Kw originari grazie ai prodotti della tecnologia Led di ultimissima generazione.

Molto meno dell’energia elettrica necessaria per illuminare il centro di Valle di Maddaloni. «Il “Carolino” sarà illuminato in maniera intelligente - anticipa il sindaco Buzzo - per fasce orarie, soprattutto nei fine settimana e in occasione di tutte le grandi ricorrenze e festività nazionali. Lo abbiamo già fatto, nei giorni scorsi, per la “Giornata nazionale donazione degli organi”. Il monumento è, per vocazione, un grande e meraviglioso maxischermo virtuale». Rispetto al 2016, quando l’impianto di illuminazione fu realizzato, è diventato realtà invece un progetto, molto ambizioso e reso possibile dai fondi del Pnrr, per il recupero funzionale anche dell’“economia del Carolino” che, per secoli, ha alimentato opifici e l’agricoltura dei territorio attraversati. Cose molto concrete. Così, la direttrice della Reggia Tiziana Maffei, Leonardo Ancona (responsabile del monumento) e i sindaci dei comuni (Bucciano, Moiano, Airola, Sant’Agata dei Goti, Durazzano, Valle di Maddaloni e Caserta), attraversati dai 38 chilometri di acquedotto, stanno redigendo schede tecniche per la riqualificazione delle condotte, per la lotta agli emungimenti abusivi o deviazione delle acque per scopo irriguo. Sono state individuate, di massima, già le prime soluzioni.

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Una fetta dei 25 milioni del Pnrr da investire per la Reggia, circa tre saranno destinati alla riqualificazione idraulica dell’acquedotto. Nello specifico, più di un milione sarà impiegato, con somma urgenza, per recupero e salvaguardia dell’area delle sorgenti e dei bottini di presa o captazione che versano in uno stato di forte abbandono nei comuni di Moiano e Bucciano. Tra Sant’Agata dei Goti, Durazzano, Valle di Maddaloni e Caserta, il problema è arginare le erbacce rigogliose, i rifiuti ubiquitari e l’assedio dalle discariche che sono una vera emergenza lungo i tornanti panoramici della provinciale 167 Caserta-Valle di Maddaloni. «C’è un esercito di volontari - testimonia Domenico Mauro (presidente della Pro loco Valle) - che continua a fare da diga all’incuria. Ma abbiamo un progetto: creare un infopoint presso il monumento per accogliere il “turismo esperienziale” e le comitive che, da tutta Italia, chiedono di visitare il monumento e affrontare i camminamenti, i sentieri boschivi e l’area di trekking che copre l’intero tracciato». È in discussione invece, la proposta di creare un infopoint all’interno della casa del custode, per l’accoglienza dei visitatori, la creazione di un angolo di ristoro e una centrale di vigilanza.

La tutela dell’Unesco da sola non basta. Di date importanti e storiche, l’Acquedotto Carolino ne ha vissute tante: la riaccensione del sistema di illuminazione di ieri, preceduta dall’inaugurazione del 14 aprile 2016, è stata considerata forse il giorno più importante dopo l’inaugurazione datata sette maggio 1765. Più che richiamare la memoria storica urgono progetti di rilancio. Uno è dietro l’angolo e un altro sembra ancora un sogno. Grazie alla soppressione imminente della linea ferroviaria Caserta-Foggia, che attraversa il monumento, al posto dei binari nascerà la «Ciclovia dell’Aquedotto Carolino»: 70 chilometri che collegheranno il cuore del centro abitato di Caserta con Maddaloni Superiore, Valle di Maddaloni, Sant’Agata dei Goti e Dugenta. Consentirà di collegare il monumento con la nuova stazione ferroviaria con un servizio di bike-sharing. L’altro progetto è molto ambizioso: è stato posto all’attenzione della Soprintendenza ed è la creazione di un parcheggio a impatto ambientale zero, mimetizzato nel verde.

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